Matt è un ragazzo americano affetto da una paralisi cerebrale spastica, il quale frequenta con profitto la Colonial Hills Elementary School di Worthington nell’Ohio. Ha deciso di partecipare, assistito dai familiari e dallo staff medico della scuola, alla corsa sui 400 metri, misurandosi con i compagni normodotati. I genitori hanno filmato Matt che, persa immediatamente la scia degli altri piccoli concorrenti, resta da solo in gara e con impegno e coraggio conclude il doppio giro di pista, attardato ma felice. Il vero miracolo di questa corsa non consiste nel fatto che Matt abbia gareggiato, quanto piuttosto che gli altri studenti, inizialmente distratti e alle prese con i propri giochi, si accorgono dell’impresa che si sta compiendo, attorniano il compagno e lo sostengono con un incitamento collettivo e spontaneo: ”Let’s go Matt, let’s go”.
Siamo abituati a vedere gareggiare gli atleti nelle categorie olimpiche e paralimpiche, al punto che la voglia di correre di Oscar Pistorius con le protesi tecnologicamente avanzate ha scatenato il dibattito se ne fosse stato o meno avvantaggiato. Nel caso del giovanissimo Matt assistiamo al trionfo dello spirito libero dei ragazzi, che non fanno differenze, anzi le cancellano con un coro vivo che potrebbe essere salutato dalle note dell’Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven.