Tennis: Wimbledon, God save the “King”!

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Roger Federer e Novak Djokovic volano in semifinale dove si affronteranno per l’ennesimo spettacolare (almeno lo speriamo) confronto. Bastano tre set ad entrambi per superare l’ostacolo quarti di finale. Gli avversari che a questo punto del torneo meritano comunque rispetto ed attenzione, non potevano davvero fare molto per impensierire i due campionissimi. Sul centrale Roger, dimentica i problemi fisici del turno precedente e regola 6/1 6/2 6/2 Youzhny, senza perdere mai il servizio, ottenendo l’81% dei punti giocati con la prima in campo, chiudendo positivamente il 71% delle discese a rete. Il malcapitato russo nulla ha potuto contro lo strapotere di Re Roger. Sul campo numero 1, quasi in uno slalom parallelo, anche il numero 1 del mondo regolava il tedesco Florian Mayer in 1 ora e 45 minuti. 6/4 6/1 6/4 lo score a favore del serbo che mette a segno ben 50 vincenti a fronte di soli 20 errori non forzati. Praticamente perfetto. Definita la prima semifinale nella parte alta del tabellone, resta da scoprire chi fra Ferrer-Murray e Tsonga-Kohlschreiber si guadagnerà i due ambiti spot nella parte bassa. Nel torneo femminile, la tavola è già imbandita per gustarsi due splendide semifinali. Dall’alto verso il basso saranno Angelique Kerber e Agneska Radwanska a contendersi il primo posto in finale. La tedesca vince il combattutissimo derby con la Lisicki, reduce dallo “scalpo” a Maria Sharapova (6/3 6/7 7/5), mentre la polacca continua la caccia al numero 1 del ranking WTA sconfiggendo in un match altrettanto equilibrato la russa Kirilenko (7/5 4/6 7/5). Nella seconda semifinale scenderanno sul Centrale, Serena Williams, a cui bastano questa volta due soli set per avere la meglio sulla campionessa uscente Petra Kvitova (6/3 7/5) in un incontro all’insegna della potenza pura e Victoria Azarenka, costretta a sudare non poco per venire a capo del “rebus”Paszek. 6/3 7/6 il punteggio, con la bielorussa, che conferma la seconda testa di serie, ma ora si troverà di fronte un ostacolo davvero impervio.

forbes

( commento di Luca Polesinanti )