Time Out, il Festival dello Sport. Ecco il programma dettagliato

Con tutte le date e i luoghi degli incontri.

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Fiona May, Ivan GottiIvan Pelizzoli, Dino Meneghin, Roberto Samaden, Matteo Della Bodella, Maurizio Bernardi e Alex Schwarzer, a cui si aggiungono una divulgatrice scientifica come Eliana Liotta, un giornalista sportivo e non solo come Marino Bartoletti, le Olimpiadi dell’Isola in apertura della manifestazione, un torneo regionale di calcio giovanile e una masterclass di Yoga. Tutto questo è Time Out, il festival dello sport.

Ecco il calendario completo con tutti gli incontri e la presentazione per ognuno di essi. Per partecipare è necessario prenotarsi sulla piattaforma (https://www.Timeoutfestival.it).

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OLIMPIADI DELL’ISOLA BERGAMASCA
Sabato 24 maggio, dalle ore 14
Centro Sportivo Presezzo – Via Olimpia, 3 – Presezzo
Una giornata interamente dedicata ai Giochi dell’Isola Bergamasca con la partecipazione di un migliaio di bambini delle scuole elementari. Con PromoIsola. Alle premiazioni sarà presente Fiona May.

FIONA MAY
“Un salto nel futuro”
Sabato 24 maggio, ore 20,45
Teatro Verdi – Via Roma, 2 – Bonate Sopra
Fiona Winsome Marcia May (Slough, 12 dicembre 1969), leggenda dell’atletica, ex lunghista e triplista, due volte campionessa mondiale di salto in lungo, è la detentrice del record italiano di salto in lungo outdoor (7,11 mt). Con quattro medaglie ai campionati del mondo (due ori, un argento e un bronzo), è l’atleta italiana che più volte è salita sul podio ai campionati del mondo di atletica leggera. Britannica, naturalizzata italiana, May nel 1994 esordisce nella nazionale azzurra agli Europei di Helsinki (medaglia di bronzo nel salto in lungo). Nel suo palmarès: argento agli Europei di Budapest 1998, due ori ai mondiali di Göteborg 1995 ed Edmonton 2001, argento a Siviglia 1999, ronzo ad Atene 1997 e due argenti olimpici ad Atlanta 1996 e Sydney 2000. Fiona è stata anche campionessa mondiale indoor nel 1997 e campionessa europea, sempre indoor, nel 1998. Lasciata la carriera sportiva, entra nel mondo dello spettacolo, partecipando tra il 2006 e il 2007 alla terza edizione di Ballando con le stelle (RaiUno) in coppia con Raimondo Todaro, e vincendo la gara. Protagonista della fiction “Butta la luna”, prende parte a una serie di spot pubblicitari. È laureata in materie economiche all’Università di Leeds. Nel 2015 è concorrente alla seconda edizione del programma “Si può fare!”, condotto da Carlo Conti, su Rai 1. (Dialoga con Anna Gandolfi).

IVAN GOTTI
“La maglia rosa e il silenzio delle mie montagne”
Domenica 25 maggio, ore 15
Centro Sportivo di Medolago – Via Adda – Medolago
Ivan Gotti (San Pellegrino Terme, 28 marzo 1969), campione di ciclismo, professionista dal 1991 al 2002, scalatore puro, ha vinto due edizioni del Giro d’Italia (1997 e 1999), indossando per alcuni giorni anche la maglia gialla al Tour de France. Il suo record di scalata del Mortirolo di 42’40’’ è tutt’oggi ancora imbattuto. La sua carriera inizia fra gli esordienti a 12 anni. Tra gli juniores vince il Giro dell’Isola. Fra i dilettanti della Remac nel 1989 vince il Giro della Valle d’Aosta. Nel 1992 conclude il suo primo Giro d’Italia in ventitreesima posizione, nel 1994 in sedicesima posizione. Nel 1997 diviene un corridore della Saeco All’inizio della stagione, Gotti è tra gli outsider per la vittoria del Giro, ma nella quattordicesima frazione stacca gli avversari sulla salita verso Cervinia, arrivando in solitaria guadagnando 1’46” sul favorito Tonkov, prendendosi la maglia rosa che manterrà fino alla vittoria del suo primo Giro d’Italia. Il bis due anni dopo, nel Giro d’Italia 1999 dopo l’esclusione dalla corsa per ematocrito alto di Marco Pantani. (Dialoga con Gianluigi Stanga).

ELIANA LIOTTA
“L’età non è uguale per tutti. Lo sport per vivere bene”
Lunedì 26 maggio, ore 18
Sala Ferruccio Galmozzi – Via Torquato Tasso, 4 – Bergamo
Eliana Liotta (Siracusa, 13 febbraio 1968) giornalista, scrittrice e comunicatrice scientifica. Dopo gli studi in filosofia all’università di Palermo, consegue si diploma in pianoforte al Conservatorio. Si trasferisce a Milano dove diventa addetto stampa dei “Pomeriggi musicali”. In seguito, passa a Libero, diretto da Vittorio Feltri. Lavora al TG4, al mensile Class, diviene vicedirettore del settimanale Oggi della RCS periodici. Nel 2005 è capo redattore ad OK e nel 2007 è promossa direttore per sette anni del mensile, del sito e dei libri legati alla rivista. Firma di Sette e Io donna (settimanali del Corriere della Sera), dirige il mensile Benessere. Il suo blog è “Il bene che mi voglio” (su iodonna.it). Tra i riconoscimenti, premio Giornalismo in rosa della Regione siciliana (2010), Premio Cicerone ad Arpino (2014), Premiolino (2017), Premio Montale per la saggistica. Da maggio 2015 è consigliere di amministrazione della Fondazione I Pomeriggi Musicali (Teatro Dal Verme e Teatro Arcimboldi). A Milano è consulente per le strategie di comunicazione della Gioventù Musicale d’Italia. Moderatore e relatore di incontri scientifici, a fine febbraio 2016 pubblica per Rizzoli “La Dieta Smartfood”, in collaborazione con lo IEO – Istituto Europeo di Oncologia di Milano: il libro balza nella top ten dei best seller, dove rimane per due mesi consecutivi. Il volume, all’ottava ristampa, ha una tiratura di novantaduemila copie. I diritti di traduzione e distribuzione sono già stati acquistati in Spagna, Portogallo, Polonia, Bulgaria, l’America Centrale e l’America Latina. Fra le altre pubblicazioni, L’età non è uguale per tutti, Prove di felicità, La vita non è una corsa e Il cibo che ci salverà. La svolta ecologica a tavola per aiutare il pianeta e la salute, da cui ha tratto cinque monologhi in onda su Rai 1. (Dialoga con Marcella Messina, intervengono Marco Donadoni, Francesca Morganti, Mario Pirotta Runners Bergamo ASD e Margaret Longo Podisti Insonni ASD)

IVAN PELIZZOLI
“Parare è imparare. Come ho preso in mano la mia vita”
Martedì 27 maggio, ore 20,45
Oratorio – Via Roma, 35 – Misano Gera d’Adda
Ivan Pelizzoli (Bergamo, 18 novembre 1980) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, è stato classificato dalla IFFHS (International Federation of Football History & Statistics) al quarantaquattresimo posto tra i migliori portieri del decennio 2001-2010 (il terzo italiano dopo Gianluigi Buffon e Francesco Toldo, a pari merito con Carlo Cudicini). Ha militato in tredici squadre e nella nazionale italiana. In particolare, è stato l’estremo difensore di Triestina, Atalanta, Roma (conquista nel 2001 la Supercoppa italiana), Reggina, Lokomotiv Mosca (vince la Coppa di Russia), AlbinoLeffe, Padova e Pescara. Ha conquista il terzo posto con la Nazionale olimpica (sei le presenze totali) ai Giochi di Atene 2004, mentre sono due le apparizioni in quella maggiore. (Dialoga con Stefano Serpellini).

SILVIA LUCCHINI
Masterclass Yoga
Martedì 27 maggio, ore 16,30
HBeach Villa d’Adda – Via al Porto, 12 – Villa d’Adda
Ha scoperto lo yoga nel 2002 e da oltre vent’anni questa disciplina la accompagna nello scorrere della vita. Da sempre amante di pratiche dinamiche e intense, nel 2019 frequenta il “Teacher training 250 h”, spinta più da un bisogno di conoscenza che da una vera volontà di insegnare. Sul tappetino si compie un’inaspettata magia e scopre il piacere di guidare i praticanti attraverso la scoperta del loro sé attraverso la pratica. Nel 2022 frequenta il corso “arte di sequenziare” con Anna Inferrera e si specializza in Vinyasa yoga, uno stile dove il respiro, abbinato al movimento, crea una danza tra una posizione e l’altra in sequenze dinamiche più o meno intense. Perfeziona le conoscenze frequentando nel 2023 il corso di “Anatomia funzionale, somatica e l’arte di istruire il vinyasa” con Ameriga Giannone e, nel 2024, “L’arte delle correzioni” sempre con Anna Inferrera. Insegna a Fusion Pilates di Bergamo, con il suo progetto “Le Yogine” collabora con Salute allo Specchio-Università San Raffaele, Fondazione Veronesi e altre realtà per diffondere lo yoga come strumento di benessere anche a pazienti oncologici.

MARINO BARTOLETTI
“Sei mai stato al Bar…toletti? Lo sport in una voce”
Mercoledì 28 maggio, ore 20,45
Castello Colleoni – Piazza Colleoni, 3/B – Solza
Marino Bartoletti (Forlì, 30 gennaio 1949) è uno dei più celebri giornalisti italiani. Ha seguito dal vivo dieci Campionati del mondo di calcio, dieci Olimpiadi, centinaia di Gran Premi di auto e di moto, decine di Giri d’Italia. Ha condotto e ideato trasmissioni storiche come Il processo del lunedì, La Domenica Sportiva, Pressing, Quelli che il calcio. È stato direttore del Guerin Sportivo e dell’Enciclopedia Treccani dello Sport, oltre che delle testate sportive della Rai e di Mediaset. Grande esperto di musica, è stato giurato, opinionista e selezionatore delle canzoni in gara al Festival di Sanremo. Scrittore di successo, con Gallucci ha in corso di pubblicazione la serie per ragazzi “La squadra dei sogni”, di cui recentemente ha pubblicato il quarto romanzo “Momenti di gloria”. I suoi primi tre romanzi hanno riscosso vasti consensi di pubblico. La cena degli dèi si è aggiudicato i premi Selezione Bancarella, Invictus, Libri d’Ulisse e Samadi, Il ritorno degli dèi ha vinto i premi Bancarella Sport e Città di Castello, mentre La discesa degli dèi i premi Kerasion e Terre d’Agavi. Il suo ultimo romanzo è La partita degli dèi. Protagonista alle più famose rassegne italiane di talk show (CortinaIncontra, La Versiliana, Stintino ChiAma), nel 2017 ha scritto e messo in scena due spettacoli teatrali. Per “Rai Storia” ha ideato e realizzato documentari che hanno vinto “oscar” mondiali (fra gli altri, Pantani, il campione che sfidò gli dèi, 1960-2010 la grande Olimpiade e Penso che un sogno così, dedicato ai cinquant’anni di Volare). È laureato in Giurisprudenza. (Dialoga con Emanuele Roncalli).

DINO MENEGHIN
“Passi da gigante. Non solo sul parquet”
Giovedì 29 maggio, ore 20,45
Palazzetto dello Sport Pala Pozzoni – Via Cà de’Volpi, 7 – Cisano Bergamasco
Dino Meneghin (Alano di Piave, 18 gennaio 1950), campione di pallacanestro, autentico mito, ex cestista e dirigente sportivo italiano, alto 2,05 mt, ha inoltre ricoperto la carica di presidente
della Federazione Italiana Pallacanestro dal 2008 al 2013. Inizia a giocare a basket quando aveva tredici anni su consiglio di Nico Messina, allenatore delle squadre giovanili dell’Ignis Varese. A quindici anni gioca in serie B con la Robur et Fides di Varese. Dal 1966 al 1994 gioca nelle squadre di A1 di Varese (debutto a sedici anni), Milano e Trieste, vincendo 12 campionati e 6 volte la Coppa Italia. In una partita ufficiale di campionato gioca contro il figlio Andrea. Ricco l’elenco dei successi anche in campo europeo: quattro Coppe Intercontinentali e sette Coppe dei Campioni. Complessivamente nel campionato italiano milita in 836 partite e segnando 8580 punti. In Nazionale, dal 1969 al 1984, 271 partite, sfiorando i tremila punti. Vicecampione olimpico 1980 e campione europeo 1983, arriva al terzo posto per due volte agli Europei, nel 1971 e nel 1975. Meneghin partecipa a quattro Giochi Olimpici conquistando la medaglia d’Argento a quelli di Mosca 1980. Vince una medaglia d’oro e due di bronzo ai Campionati Europei. Dopo aver cessato l’attività agonistica e prima di diventare presidente Federale, Dino diventa team manager dell’Olimpia Milano e della Nazionale. Meneghin è stato il primo giocatore italiano sia selezionato da una squadra professionistica della NBA sia eletto nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. Il 19 novembre 2019 in occasione della sfida di Euroleague tra l’Olimpia Milano e il Maccabi Tel Aviv, la società milanese ritira la sua maglia numero 11. (Dialoga con Flavio Vanetti).

ROBERTO SAMADEN
“Crescere ragazzi: le prospettive dei settori giovanili”
Venerdì 30 maggio, ore 18
Centro Sportivo di Brembate – Via Oratorio, 20 – Brembate
Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta. Già responsabile del settore giovanile dell’Inter dal 2010, è entrato nel mondo nerazzurro nel 1990, quando ha cominciato come allenatore dei piccoli. In questi 35 anni è diventato un’istituzione del settore, riconosciuta dai titoli (come i quattro scudetti Primavera) e dai ruoli (come quello di coordinatore della sezione sviluppo calcio giovanile del settore tecnico a Coverciano).
(Dialoga con Matteo De Sanctis ed Elisa Cucchi).

MATTEO DELLA BORDELLA
“La vita è una faticosa e meravigliosa scalata”
Venerdì 30 maggio, ore 20,45
Sala Civica – Piazza Giovanni Paolo II – Sotto il Monte Giovanni XXIII
Matteo Della Bordella (Varese, 4 luglio 1984) è una delle stelle dell’alpinismo italiano e internazionale. I primi passi in verticale li muove insieme al padre, a circa 12 anni, sulle pareti di casa. Nel 2006 entra nel gruppo dei Ragni di Lecco e ha la possibilità di crescere sia come alpinista che come persona. Nel 2008 si laurea in Ingegneria Gestionale e prosegue gli studi con un dottorato di ricerca fino al 2012, ma senza mai allontanarsi dalla sua vera passione: l’alpinismo. Nel 2008 e 2009 vince il Premio Cassin per la categoria alpinismo: nel 2008 per la via Coelophysis aperta con Fabio Palma in Wendenstöcke e nel 2009 per la spedizione in Groenlandia. Nel 2015 vince il premio Grignetta d’oro, conferito al miglior alpinista italiano. Il 28 marzo 2018 viene eletto nuovo Presidente dei Ragni di Lecco. Nel 2019 pubblica il suo primo libro “La via meno battuta” edito da Rizzoli, in cui racconta le storie di tante grandi avventure e riflette su ciò che la montagna gli ha insegnato in tutti questi anni. I suoi terreni preferiti sono montagne e pareti verticali di roccia più sperdute al mondo, su difficoltà elevate, dove la sfida sta sia nel raggiungerle che nel riuscire a salirle, possibilmente in arrampicata libera e con il materiale minimo. Tra i luoghi che preferisce, la Patagonia, a cui è particolarmente legato, ma anche la Groenlandia, il Pakistan, l’India e l’Isola di Baffin. “L’alpinismo che mi piace – dice – è quello essenziale, concreto, leggero, che mette l’alpinista in un confronto ad armi pari con la montagna”. Film sulle sue imprese sono stati presentati al Banff Mountain Film Festival, al Trento Film Festival e al Cervino Cine Mountain, e con Versante Sud ha pubblicato tre guide d’arrampicata. (Dialoga con Emanuele Falchetti).

MAURO BERNARDI
“Come lo sport mi ha ridato la vita”
Sabato 31 maggio, ore 15
Villa Carrara – Via Papa Giovanni XXIII, 60 – Villa di Serio
La mattina del 31 agosto 2005, mentre guida un camion, subisce un incidente che gli cambia la vita. Dopo la degenza e la riabilitazione, torna a casa con una nuova condizione: una paraplegia incompleta. “La nuova vita in sedia a rotelle – dice – mi ha aperto una serie di nuove ed inaspettate opportunità: a seguito del superamento del relativo test attitudinale, a giugno 2011 sono stato ammesso ai percorsi formativi per maestri di sci organizzati dalla Snowsports Academy San Marino scuola di formazione per maestri di sci della Repubblica di San Marino”. Oggi, dopo un corso di circa 840 ore, è Ski Instructor III, maestro di sci disabile per l’insegnamento a persone che per praticare questo sport devono utilizzare i medesimi ausili e supporti. Collabora con l’Associazione Condividere la Strada della Vita e l’associazione famigliari vittime della strada attraverso incontri per la prevenzione degli incidenti stradali negli istituti scolastici. Pratica diversi sport a livello amatoriale quali tennis in carrozzina, handbike, subacquea, nuoto, adaptive nordic walking e sci alpino. “Lo sport è vita e per chi è disabile lo sport riabilita, reintegra e fa stare bene”. (Dialoga con Francesco Ferrari).

ALEX SCHWAZER
“La gloria è di chi non si arrende”
Domenica 1 giugno, ore 15
CUS – Via Giuseppe Verdi, 56 – Dalmine
Alex Schwazer (Vipiteno, Bolzano, 26 dicembre 1984), marciatore, più volte campione italiano, nei 50 km di marcia ha vinto due medaglie di bronzo ai mondiali (2005, 2007), l’oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008, e l’oro Europeo a Barcellona 2010. Alla 20 km di marcia di Lugano (marzo 2010) realizza il nuovo primato italiano (1h18′ 23″2, arrotondato a 1h18’24”). Escluso dalle Olimpiadi di Londra del 2012 per doping, nell’aprile 2013 è squalificato dal Tribunale nazionale antidoping del Coni per tre anni e mezzo. Tornato in gara nel 2016, vince la 50 km dei campionati del mondo a squadre di marcia a Roma, ma nello stesso anno risulta nuovamente positivo al doping ed è squalificato per otto anni. Il suo ritorno alle corse coincide con il suo addio allo sport ad Arco Garda Trentino, per la sua ultima 20 km, dopo il no alla partecipazione alle Olimpiadi di Parigi: una squalifica quest’ultima, come certificato da un giudice, basata su un presupposto falso: l’uso di sostanze dopanti, che invece non c’è stato. A febbraio 2021, la verità viene certificata. Alex non era ricaduto nel vortice del doping, non aveva mentito quando, dopo lo scandalo che gli costò le Olimpiadi di Rio, giurò di non aver fatto nulla, di essere innocente. E lo è, come stabilito dal gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, che a cinque anni dallo scandalo dispone l’archiviazione del procedimento penale a suo carico per “non aver commesso il fatto”. Nel 2021 Schwazer pubblica l’autobiografia “Dopo il traguardo” nella quale racconta l’esperienza sportiva e le accuse. Ospite nel 2021 al Festival di Sanremo, partecipa poi a programmi tv (Pechino Express in coppia con Bruno Fabbri; Grande Fratello). (Dialoga con Giorgio Gandola).

Fonte: Time Out Festival