(Adnkronos) – "C'è molto da fare in tema di assistenza domiciliare integrata, il Pnrr è un'opportunità importante che va colta appieno, in modo equo e paritario su tutto il territorio nazionale". Sono le parole di Paolo Bandiera, direttore affari generali e affari istituzionali dell'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism), in occasione dell'evento di presentazione del report dedicato all'assistenza domiciliare integrata (Adi) elaborato da Salutequità e presentato oggi a Roma. All'appuntamento hanno partecipato i maggiori esperti e stakeholder del settore ed è stata l'occasione per affrontare anche le sue criticità. "Ci sono difficoltà di accesso – spiega Bandiera – In alcuni casi l'assistenza domiciliare è essenzialmente concentrata su prestazioni sanitarie che non si integrano con quelle svolte dagli enti del terzo settore a supporto alla domiciliarità. Abbiamo anche difficoltà a garantire la continuità con prestazioni che si concludono, lasciando le persone affidate a se stesse e aumentando il carico assistenziale dei caregiver". Per l'Unione europea l'obiettivo da raggiungere è quello di passare dal 4% circa di Adi per gli over 65 ad almeno il 10% nel 2026. Alcuni passi avanti sono già stati compiuti. "L'assistenza domiciliare integrata in alcune regioni è già stata estesa anche a quote aggiuntive di anziani e pazienti con disabilità – prosegue Bandiera – E' un processo in corso, abbiamo delle tappe da rispettare dal punto di vista degli adempimenti verso l'Europa con scenari da completare e risorse da impiegare entro il 2026". Da qui la consapevolezza che "dobbiamo dare un'accelerata perché c'è ancora un forte squilibrio territoriale con Regioni che hanno recepito l'intesa del 2021 sull'accreditamento e l'autorizzazione delle cure domiciliari e altre che lo stanno facendo. Mancano, infine, alcuni atti organizzativi che permettano la messa a terra reale di questo intervento", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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