(Adnkronos) – Il Cdm ha varato la Manovra che ora sarà trasmesso al Senato per l'avvio dell'iter parlamentare. Novità per la sanità pubblica rispetto ai numeri che nelle settimane passate sono rimbalzati sui media. Il progetto di legge di bilancio 2026 prevede un incremento del finanziamento del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2026 di 2,4 miliardi di euro che si aggiunge a quanto già programmato per lo stesso anno con la legge di bilancio 2025, determinando un finanziamento complessivo per il 2026 di 142,9 miliardi di euro, superiore di oltre 6,3 miliardi di euro rispetto al finanziamento per l’anno 2025. Come ha sottolineato la premier Meloni nella conferenza stampa di presentazione della Legge di bilancio, un incremento annuo di tale dimensione non si è mai registrato in passato, nemmeno nell’anno 2020 quando, a causa della pandemia, vi furono interventi emergenziali a sostegno del Servizio sanitario nazionale che ne determinarono il livello del finanziamento a 6,1 miliardi circa. Vediamo come interviene la Manovra nei principali settori del sistema sanitario. Per il personale si prevede un piano straordinario di assunzioni per il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Già a decorrere dall’anno 2026 sono resi disponibili 450 milioni di euro per l’assunzione di circa 1.000 dirigenti sanitari e oltre 6.000 professionisti (soprattutto infermieri) del ruolo sanitario non dirigente.
Sul fronte delle retribuzioni, la manovra interviene su diverse indennità per il personale. Quella di specificità sarà incrementata per un totale di 280 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026: 85 milioni di euro per i medici, con un conseguente aumento annuo lordo medio di circa 3.000 euro tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026, e 195 milioni di euro per gli infermieri, con un incremento stimato di circa 1.630 euro lordi all’anno tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026. Per i dirigenti sanitari non medici le risorse per l’incremento dell’indennità di specificità sono previste in misura pari ad 8 milioni di euro determinando un incremento atteso di circa 490 euro lordi annui. Cresce anche l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute, che nel 2026 registrerà un aumento complessivo di 58 milioni di euro, con un aumento stimato di circa 1.570 euro lordi annui tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026.
Per il settore farmaceutico, nel solco della revisione della governance della spesa farmaceutica avviata con le precedenti leggi di bilancio, si prevede una rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica sia per gli acquisiti diretti (+0,20%), sia per la spesa convenzionata (+0,05%), per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro, per assorbire l’impatto derivante dall’introduzione di nuovi farmaci sul mercato, spesso più costosi, ed il passaggio di farmaci dal fondo degli innovativi a quello per gli acquisti diretti. E’ prevista la stabilizzazione della farmacia dei servizi dopo la sperimentazione condotta dal 2018 al 2025, per una offerta di servizi sanitari più vicini al cittadino, per un ammontare di 66 milioni di euro. Sono poi previsti interventi anche nell’ottica di una revisione del payback (in particolare prevedendo l’eliminazione del payback 1,83%).
Dispositivi medici. Si prevede un incremento del tetto di spesa per i dispositivi medici, per un ammontare complessivo di 280 milioni di euro, per proseguire il percorso avviato dal Governo di revisione della governance del settore, adeguando il vincolo di legge al mutato livello dei consumi del Servizio sanitario nazionale e alleggerendo l’onere del contenzioso instauratosi, con beneficio anche per le aziende fornitrici che garantiscono un importante apporto al Servizio sanitario nazionale.
Salute Mentale e cure palliative. Si prevede un intervento finalizzato al potenziamento degli interventi per migliorare i livelli di assistenza legati alla tutela della salute mentale, e del sistema di cure palliative , alla luce dei dati epidemiologici che attestano un continuo e rilevante aumento del bisogno nell’ambito psichiatrico e della necessità di garantire una piena copertura dell’offerta di cure per pazienti per i pazienti terminali, per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro da dedicare ad interventi finalizzati
Adeguamento delle tariffe. Si prevede un finanziamento di 100 milioni per avviare l’adeguamento delle tariffe ambulatoriali, che sia aggiunge a quello già approvato con la legge di bilancio 2025 a valere dal 2026, di 1 miliardo di euro per la revisione delle tariffe di ricovero e di riabilitazione
Aumento dell’offerta per la riduzione delle liste di attesa. Si prevede un incremento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera degli erogatori privati accreditati per un ammontare complessivo di 246 milioni di euro, al fine di valorizzare il supporto garantito dagli operatori convenzionati al Servizio sanitario nazionale, anche al fine di contribuire all’abbattimento delle liste d’attesa.
E’ previsto un significativo potenziamento della prevenzione sanitaria alla quale sono riservate risorse incrementali per complessivi 530 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare, tra l’altro, i programmi di screening come quelli per la mammella, per il colon retto e per il polmone, e con l’obiettivo di rafforzare la campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Sono poi previsti ulteriori interventi per importanti ambiti come il sostegno alla salute mentale, agli Istituti Zooprofilattici (per la loro importante attività di diagnostica, di sorveglianza epidemiologica, per la tutela della salute animale, la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell'ambiente e anche della salute umana), per il sostegno alle cure palliative, per gli aggiornamenti tariffari delle prestazioni sanitarie al fine di adeguare la remunerazione degli operatori sanitari ai costi sostenuti per la produzione e per alleggerire il relativo contenzioso, ed infine per un adeguamento del finanziamento degli obiettivi di piano sanitario.
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