(Adnkronos) – Ventuno soldati israeliani sono rimasti uccisi nella notte nella Striscia di Gaza, nell'episodio più sanguinoso che ha coinvolto i militari di Tsahal da quando è iniziata l'operazione di terra alla fine di ottobre. Lo ha reso noto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari. Secondo quanto riferito da Hagari, i soldati stavano operando in un'area a circa 600 metri dal confine, impegnati nella distruzione di strutture e siti di Hamas, nell'ambito di uno sforzo per creare una zona cuscinetto e permettere ai residenti di tornare nelle proprie case. Per quanto ne sappiamo – ha ricostruito il portavoce – intorno alle 16, i terroristi hanno colpito con un lanciarazzi un carro armato che proteggeva le forze armate, e contemporaneamente si è verificata un'esplosione in due edifici a due piani. Gli edifici sono crollati a causa dell'esplosione, mentre la maggior parte delle forze si trovava al loro interno e nelle vicinanze". Secondo Hagari, l'esplosione è stata probabilmente causata dalle mine piazzate dalle truppe per demolire gli edifici, ma è ancora in corso un'indagine per accertare meglio le circostanze. In un primo momento era stata data notizia della morte di dieci soldati, cui è seguito l'annuncio di altri undici dopo la notifica alle famiglie. La morte dei 21 soldati israeliani ''ci obbliga a raggiungere gli obiettivi di questa guerra'' che ''determinerà il futuro di Israele''. Questo il commento del ministro israeliano alla Difesa Yoav Gallant, parlando di una ''mattina difficile e dolorosa''. Gallant ha aggiunto che ''i nostri cuori sono con le care famiglie nel loro momento più difficile''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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