(Adnkronos) – E' rottura nel governo Meloni dopo le presunte tensioni Forza Italia-Lega e lo scontro tra i rispettivi leader Tajani e Salvini? "Capisco che c'è qualcuno che sarebbe contento di vederci divisi, ma non è così. Posso testimoniare, partecipando ai Consigli dei ministri, che l'atmosfera è assolutamente ottima". Ad assicurarlo, ultima in ordine di tempo e in una giornata in cui diversi esponenti del centrodestra hanno voluto rassicurare gli elettori dopo le indiscrezioni della stampa, è il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che a margine di un evento nella sede milanese di Fratelli d’Italia smentisce le ipotesi di tensione tra i partiti della maggioranza di governo. "Certamente – avverte – ci possono essere delle visioni diverse, d'altra parte non siamo un partito unico. Se la pensassimo esattamente tutti nella stessa maniera, non saremmo 3 partiti, più Noi moderati 4, ma saremmo un partito unico. L'importante in politica, come ha sempre dimostrato il nostro presidente Giorgia Meloni, è di trovare la sintesi”. Ecco perché, conclude, “non sono assolutamente preoccupata perché so che condividiamo quello che è un programma, condividiamo quella che è una visione, condividiamo quelli che sono i valori. Poi, ripeto, ci possono essere alcune sensibilità diverse, ma non certo da mettere in fibrillazione la tenuta di questo governo, che mi sembra molto molto salda”. "Nessun vertice di maggioranza, non serve. I leader della coalizione di governo si vedono e si sentono continuamente e non ci sono problemi di fondo se non enunciazioni per rimarcare le proprie posizioni e la propria identità", le parole stamane ad Affaritaliani.it del portavoce nazionale di Forza Italia e vice capogruppo vicario alla Camera Raffaele Nevi sulle tensioni nel governo e in particolare tra i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. "I toni sono diversi, ovvio, ma non è una novità. Così come le differenze che abbiamo in Europa e infatti siamo in famiglie diverse. Tajani ieri ha spiegato che vuole fare un partito serio e non superficiale e non fatto di quaquaraquà, ma non ha detto che la Lega è un partito di quaquaraquà. In Parlamento la settimana scorsa abbiamo votato uniti la risoluzione della maggioranza, quello conta. Poi i giornali ricamano sulle differenze, lo sappiamo. Ma non ci sono problemi nella maggioranza e non ci sarà nessun vertice per fare chiarezza. Tajani semmai è molto dispiaciuto per gli attacchi di bassissimo livello ricevuti dal Pd e da personaggi come Zingaretti. E' a sinistra che ci sono le divisioni, non nel centrodestra", concludeva Nevi. “Con Salvini i rapporti sono eccezionali così come lo sono con Tajani. Con tutti i colleghi in questi due anni e mezzo non ci sono mai state occasioni di scontro su alcune cose che impattano sulla vita dei cittadini. Da noi le cose sono semplici, abbiamo valori di riferimento comuni, poi le declinazioni a volte possono essere modulare diversamente”. E’ quanto ha quindi affermato il ministro dell'Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida.
Per il ministro della Difesa Guido Crosetto, quelli nella maggioranza ''sono segnali normali nella competizione politica all'interno di qualunque nazione in cui i partiti tendono a differenziarsi mandando messaggi ai propri elettori cercando di intercettarne sempre di più a sinistra e a destra. Non vedo sfaldamenti particolari in maggioranza'', ha detto a “24 mattino” in onda su Radio 24 rispondendo sulle tensioni tra partiti di governo. "Non ci saranno crisi di governo, gli elettori vogliono un governo di centrodestra che sta governando bene e non perdonerebbero a nessuno di mettere in crisi questa formazione anche perché le alternative sarebbero da fare a accapponare la pelle", la parole del il capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari, che a margine di un incontro a Torino, a proposito delle tensioni tra Lega e Fi ha aggiunto “ci sta che i vari partiti avendo sul tema soprattutto europeo un posizionamento diverso possono a volte avere qualche scaramuccia. La Lega non ha sostenuto Ursula von der Leyen e fa parte di una coalizione in Europa che ha sempre contestato le politiche di questa Commissione anche sull'ultimo piano di riarmo, il partito di Tajani, invece, fa parte di quella maggioranza, quindi posso capire magari il suo disagio, sono posizionamenti diversi, noti già da quando ci siamo messi insieme per fare il governo”. Quanto alle dichiarazioni dei due vicepremier sulla politica estera, Molinari ha osservato: “Ho trovato più inopportune le esternazioni di Tajani perché Salvini come vicepremier, come ministro e come capo partito penso sia libero di dialogare con chi vuole, visto e considerato che poi anche la linea sulla politica estera ha visto una grande unitarietà del centrodestra che ha votato una risoluzione con un mandato chiaro a Giorgia Meloni mentre invece le opposizioni sono divise. Non ho capito la reazione di Tajani – ha concluso Molinari – eviterei di crearci incomprensioni o fare dei distinguo tra di noi perché mi pare che il governo sia compatto, unito e stia andando in una direzione giusta anche in politica estera”. “Penso che tutti i protagonisti abbiano già chiarito e che Giorgia Meloni, come sempre, abbia tessuto unità. Evidentemente vi sono sfumature e sensibilità diverse; mai e dico mai e ripeto mai – e in politica avverbi così perentori non si dovrebbero mai usare – ma mai troverete il centrodestra diviso su un solo voto sulla politica internazionale: è questo quello che basta agli italiani”, le parole quindi del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, a margine della presentazione del video per il 208esimo anniversario della fondazione del corpo della polizia penitenziaria. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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