(Adnkronos) – “Non è mai facile giocare contro di lui, non ti dà molto ritmo: è un avversario che mi fa crescere“. Così Jannik Sinner a caldo dopo la vittoria in due set sullo statunitense Ben Shelton che lo qualifica ai quarti di finale del torneo Atp Masters 1000 di Indian Wells. “Oggi non è stato un match semplice anche perché c’era un po’ di vento – aggiunge il 22enne altoatesino -. Lui ha servito molto bene. Mentalmente sono stato forte soprattutto nei punti importanti del primo set. Ho avuto le mie chances, che sono riuscito a sfruttare. Sono sempre stato positivo, dopo il break del secondo set mi sono sentito meglio e ho spinto un po’ di più. Sono contento della mia prestazione“. Durante la conferenza stampa, il tennista altoatesino rivela che “anche oggi ci siamo parlati con Cahill prima di entrare in campo, abbiamo preparato la partita, però ci siamo domandati come faccio a diventare un giocatore migliore. Se oggi vinco e gioco uguale all’anno scorso non sono contento“. “Quando sei giovane è più facile migliorarsi -sottolinea il numero 3 del mondo -. Cresci tanto fisicamente, lavori molto in palestra, diventi più forte e puoi servire più veloce per un periodo di tempo più lungo. Ho ancora 22 anni, ne compirò 23 (ad agosto) e spero di poter ancora migliorare il servizio finché non diventerà un colpo solido. Sento che lentamente ci sto arrivando. Non è solo una questione di velocità, ma di poter scegliere come servire, se tirare al corpo, giocare kick o slice. Ma per raggiungere quel punto, devi capire cosa funziona meglio. L’anno scorso ho cambiato il movimento del servizio a metà della stagione, c’è tanto lavoro dietro. Oggi ho servito meglio la seconda, soprattutto nei punti importanti. Ho reagito anche bene mentalmente momenti chiave. Nel primo set ho avuto un set point e lui ha preso il nastro. Nel tie-break da 4-1 mi ritrovo 4-4, ma sono questi i momenti che mi piacciono: in campo devi essere contento anche se le cose non vanno benissimo“.
Il numero 1 azzurro si è toccato più volte il gomito nel corso del match, ma ha rassicurato tutti. “Quando il tuo avversario serve sempre forte, qualche volta non prendi bene la palla, hai tante vibrazioni dalla racchetta nel braccio. Poi qui le palline qui dopo un po’ diventano pesanti e un po’ lo senti. Ma sto bene“. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)