(Adnkronos) – Dietro i furti di auto, non c'è più il singolo criminale. Quasi sempre, invece, ci sono spesso vere e proprie organizzazioni criminali internazionali all'opera per soddisfare la richiesta estera e a fare gola sono sempre di più le dotazioni tecnologiche dei nostri veicoli: batterie elettriche, luci al Led, volanti connessi, navigatori satellitari. A tracciare il nuovo fenomeno che si sta delineando, i furti di 'scopo', è Maurizio Iperti, presidente LoJack Emea e Ad LoJack Italia, in occasione del talk 'Furti d'auto. Cosa c'è dietro i dati', organizzato da AdnKronos in collaborazione con LoJack al Palazzo dell'Informazione. "L'Italia segue la Francia nel numero di veicoli rubati, pochi dei quali vengono recuperati. In particolare, le auto 'premium' vengono rubate per soddisfare la richiesta di altri Paesi e sono i porti come Genova, Marsiglia e Anversa usati a rappresentare la modalità con cui questi veicoli vengono fatti uscire dal Paese in cui avviene il furto", dice Iperti. "Dietro, insomma, ci sono organizzazioni criminali internazionali" interessate non solo al veicolo in sé. "Si sta infatti creando un mercato che soddisfa gli specialistici, quello dei cosiddetti 'furti di scopo' che puntano a batterie elettriche, Led, navigatori satellitari. Insomma – spiega – questi veicoli vengono rubati anche per ricavarne queste componenti molto richiesti da alcuni Paesi". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Home Notizie dall'Italia e dal mondo Iperti: “Dietro furti reti internazionali, fanno gola le dotazioni hi-tech”