(Adnkronos) – "Abbiamo vissuto una rivoluzione tecnologica che ci ha spinti a cambiare il nostro modo di fare lezione. Il Covid ha imposto però un'accelerazione fortissima, drammatica per alcuni versi, facendoci scoprire tante opportunità e soprattutto facendoci cogliere il valore della non contrapposizione tra l'online e l'offline. Mentre facevo lezione in quel periodo, ho comprato addirittura un microfono e devo dire che mi sono ispirata tanto alla radio, al modo di fare radio, al modo di narrare che c'è in radio, perché effettivamente ha un grande potere”. È il racconto di Fabrizia Mantovani, professoressa del Corso di Psicologia della Comunicazione dell’università degli studi di Milano Bicocca, intervenuta all’inaugurazione della mostra “Scrivere nel vento. Cento anni di radio tra società, industria, tecnologia. Che storie!”. Promossa da Fnm, FerrovieNord e Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese (Mils) – in collaborazione con l’università degli studi di Milano-Bicocca – l’esposizione è stata organizzata in occasione del Bicocca Music Festival 2024 ed è aperta al pubblico fino al 28 giugno. Ospitata nello Spazio Agorà dell’ateneo milanese, la mostra gode del patrocinio del Senato della Repubblica e del patronato di Regione Lombardia. Presenti all’evento inaugurale, tra gli altri, Franco Lucente, assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia, Andrea Gibelli, presidente di Fnm, Fulvio Caradonna, presidente di FerrovieNord e Linus, direttore artistico di Radio Deejay. "C'è un docente che ha implorato in tutti i modi per poter essere qui oggi a fianco a Linus – confessa la professoressa – Sono un'ascoltatrice e una fan ultradecennale. È un'emozione grandissima, i miei studenti lo sanno”, ha ammesso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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