Meloni chiude intese per 4 miliardi con Kazakistan. Martedì incontro con Macron per ‘ricucire’

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(Adnkronos) – Oltre 4 miliardi di euro in accordi firmati con il governo kazako, che si aggiungono ai 3 miliardi, sottoscritti ieri tra le madrase di Samarcanda, in Uzbekistan. Si chiude così la prima missione di Giorgia Meloni in Asia Centrale da presidente del Consiglio, con una chiara dichiarazione d'intenti: l'Italia punta a rafforzare la propria presenza politica ed economica in una regione, ritenuta strategica sotto il profilo geopolitico. Una linea confermata dalla premier in tutti gli appuntamenti, che hanno scandito la sua giornata ad Astana, culminati con il vertice tra l'Italia e i cinque Paesi dell'Asia Centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan), ospitato nella capitale kazaka. Un summit preceduto da vari bilaterali, tra cui quello con il presidente Qasym-Jomart Toqaev nell'imponente Palazzo presidenziale Ak Orda, il più alto del mondo grazie ai suoi 80 metri, includendo la guglia. Nel confronto con i giornalisti italiani, la premier ha toccato anche altri temi, dai dazi alla guerra in Ucraina, fino all'atteso faccia a faccia di martedì prossimo con Emmanuel Macron. Quanto ai dissidi con il presidente francese, Meloni ha provato a gettare acqua sul fuoco, usando toni concilianti: "Moltissime volte ci siamo trovati d'accordo, altre volte ci siamo trovati meno d'accordo. A Roma si dice 'montare molta panna', come se la questione fosse quasi una cosa personale o che comunque travalica la dimensione di due leader che si confrontano. Siamo due leader che si confrontano, ci siamo visti tantissime volte, ci vedremo anche questa, le materie da discutere sono una infinità e sono molto contenta che Emmanuel Macron venga a Roma, così avremo l'occasione per sederci con un po' di calma e affrontare i vari dossier". E ha aggiunto: "Italia e Francia sono due Nazioni amiche, alleate, sono due Nazioni che hanno posizioni totalmente convergenti su moltissimi dossier, sono anche Nazioni che delle volte hanno delle divergenze… I leader discutono, a volte discutono anche animatamente, ma questo non è che compromette o modifica i rapporti tra le Nazioni". Alla premier è stato poi chiesto un commento sul mancato riferimento all'Italia in un vertice, annunciato dall'inviato speciale Usa per l'Ucraina, Keith Kellogg, tra i consiglieri militari di Francia, Regno Unito e Germania. Meloni ha spiegato che non lo considera "un'esclusione italiana". "Ci sono delle Nazioni che sulla loro capacità di impegnarsi anche per eventuali iniziative all'indomani di un cessate il fuoco hanno fatto dei passi in avanti particolarmente rilevanti. Non ci voglio tornare, non voglio aprire polemiche, però si sa che ci sono dei passi molto rilevanti che hanno fatto alcune Nazioni", ha osservato, riferendosi alla disponibilità di alcuni Stati a inviare truppe. Il consigliere diplomatico Fabrizio Saggio, presente con Meloni, a quel punto è intervenuto per precisare che anche l'Italia prenderà parte alla videoconferenza, ancora in fase di "evoluzione". In seguito, fonti di Palazzo Chigi hanno confermato la partecipazione italiana alla call tra i consiglieri diplomatici di Ucraina, Francia, Germania, Regno Unito e Italia, in preparazione della riunione in programma a Istanbul nei prossimi giorni. Sul fronte commerciale, Meloni ha parlato anche della questione dazi: "Non posso dire che" l'Europa "stia perdendo tempo", ha detto, esprimendo fiducia "rispetto al fatto che tutti comprendano la necessità di fare un accordo". Per la premier, "bisogna lavorare più su un accordo di cornice e poi scendere nel dettaglio. Ma questi sono punti di vista e la materia ovviamente sta nelle mani della Commissione europea". C'è stato spazio anche per un pensiero sulla tragica morte di Martina Carbonaro, uccisa ad Afragola dal fidanzato. Meloni si è detta profondamente colpita: "Una storia che mi ha lasciato senza fiato", e ha lanciato l'allarme sul disagio delle nuove generazioni: "Noi rischiamo di non capire quello che sta accadendo ai giovani. Siamo la prima generazione di genitori che cresce figli completamente digitali". Ha poi annunciato l'invio di una lettera alla Commissione bicamerale per l'Infanzia per rilanciare una collaborazione politica trasversale sul tema: "Io ci sono". Il bilancio della missione è più che positivo per la premier: si dice "molto soddisfatta" e rivendica il significato simbolico e politico della visita in Kazakistan, una regione che definisce "strategica" e "cerniera" tra aree sempre più interconnesse. La cooperazione tra Italia e Asia Centrale si articolerà in settori chiave come energia, materie prime critiche, ambiente, digitale e infrastrutture. Meloni ha ribadito anche il pieno sostegno italiano al progetto del Middle Corridor, la rotta euroasiatica che collega Sud-est asiatico, Cina ed Europa. E ha sottolineato il ruolo dell'Italia come costruttore di "ponti", evocando anche l'eredità storica di Marco Polo. Nel bilaterale con Toqaev sono state firmate otto intese, che spaziano dalla transizione energetica alla cooperazione industriale. Il presidente kazako (che ha speso parole al miele per Meloni, presentandola come "la figura politica probabilmente più rilevante di questa epoca") ha offerto pieno sostegno alle aziende italiane: "Per quanto riguarda il mio governo, forniremo ottime opportunità preferenziali per le vostre imprese, siano esse grandi o piccole. E se dovessero sorgere problemi sul nostro mercato, vi prego di farmelo sapere". Meloni ha ringraziato Toqaev, definendolo uno dei leader "più pragmatici" con cui abbia avuto modo di dialogare. Da oggi, Roma potrà contare anche su Astana. (dall'inviato Antonio Atte) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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