(Adnkronos) – "Il sistema bancario italiano è nell’insieme solido, ben patrimonializzato e oggi tra i più redditizi d’Europa. I rischi di credito restano limitati, grazie anche alle buone condizioni finanziarie delle imprese. Contribuisce l’ampio utilizzo dei prestiti garantiti dallo Stato, tutt’ora pari a un quarto di quelli alle imprese. I ricavi continuano a crescere, nonostante la discesa dei tassi di interesse, a conferma della capacità degli intermediari di adattarsi e diversificare la propria attività". E' quanto ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento alla 101esima Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata da Acri (QUI IL DISCORSO INTEGRALE). "Il contesto in cui le banche operano – ha però detto – non è però privo di rischi. L’economia internazionale resta fragile e i mercati finanziari potrebbero subire bruschi aggiustamenti in relazione a shock improvvisi. E' quindi importante che le banche utilizzino le risorse generate in questa fase favorevole
per rafforzare la capacità di affrontare scenari sfavorevoli, continuare a investire in tecnologia e sicurezza informatica e, soprattutto,
sostenere la crescita dell’economia", ha detto ancora Panetta. "Negli ultimi cinque anni l’economia italiana ha mostrato una notevole capacità di resistenza e adattamento, crescendo più che nel quinquennio precedente la pandemia e in linea con il resto dell’area dell’euro", sottolinea Panetta nel suo intervento. Il Mezzogiorno, osserva, ha contribuito "in misura significativa, interrompendo una lunga fase di arretramento rispetto al resto del Paese: dal 2019 il suo prodotto è aumentato dell’8 per cento, contro il 5 del Centro Nord". "Le politiche economiche adottate dopo la pandemia e durante la crisi energetica, insieme ai fondi del programma Next Generation Eu, hanno attenuato l’impatto degli shock sui redditi di famiglie e imprese e sostenuto l’attività produttiva. Ma questa tenuta riflette anche i frutti della ristrutturazione produttiva e delle riforme avviate dopo la crisi dei debiti sovrani", ha spiegato ancora il governatore. "Il buon andamento delle esportazioni è stato un fattore decisivo nella tenuta della nostra economia", ha spiegato Panetta. "Nel 2024 le vendite all’estero superavano dell’8 per cento i livelli precedenti la pandemia: un risultato tutt’altro che scontato, alla luce degli shock eccezionali che hanno colpito l’economia mondiale e della crescita delle quote di mercato dei paesi emergenti. In un contesto difficile – ha spiegato ancora – l’industria italiana ha saputo mantenere le proprie posizioni sui mercati internazionali, raccogliendo i frutti della ristrutturazione produttiva. Ha beneficiato della dinamica contenuta del costo del lavoro e dei bassi livelli di indebitamento, dell’aumento della dimensione media delle imprese esportatrici e della diversificazione settoriale e geografica delle vendite. Un contributo decisivo è venuto dal costante miglioramento della qualità dei prodotti". "Ma la competitività delle imprese italiane – ha avvertito il governatore Panetta – non può essere data per acquisita, soprattutto alla luce delle attuali tensioni commerciali e delle incerte prospettive della domanda globale". "La tenuta dell’economia, la credibilità degli obiettivi di finanza pubblica e la prudenza nella gestione dei conti hanno rafforzato la fiducia nelle prospettive del Paese", ha sottolineato ancora il Governatore della Banca d'Itlaia. "Negli anni recenti – ha infatti ricordato – l’Italia ha mantenuto una gestione prudente delle finanze pubbliche. Con l’esaurirsi delle misure straordinarie, l’indebitamento netto si è ridotto drasticamente: si è più che dimezzato lo scorso anno e, secondo le stime del governo, nel 2025 dovrebbe scendere al 3,0 per cento del Pil. Il saldo primario è tornato positivo e dovrebbe salire allo 0,9 per cento, mentre gli investimenti pubblici restano su livelli elevati in rapporto al prodotto. Il Piano strutturale di bilancio a medio termine del 2024, coerente con la nuova governance fiscale europea, mira opportunamente a riportare nei prossimi anni il disavanzo sotto il 3 per cento e a collocare stabilmente il rapporto tra debito e pil su una traiettoria discendente", ha spiegato ancora Panetta. "L
o sviluppo economico è la condizione essenziale per rafforzare la fiducia e valorizzare il risparmio degli italiani", ha spiegato Panetta. "Solo un’economia dinamica e competitiva può offrire lavoro, garantire redditi adeguati e permettere alle famiglie di guardare al futuro con serenità, confidando che i figli possano godere di condizioni di vita migliori di quelle dei genitori", ha detto ancora Panetta. "Nonostante gli sviluppi positivi" che si vedono sul versante degli investimenti da parte delle imprese e "a fronte della forte crescita dell’occupazione, il rapporto tra capitale e lavoro ha continuato a ridursi, con effetti negativi sulla produttività del lavoro. Il declino demografico rende ancora più urgente accelerare l’accumulazione di capitale e rafforzare la capacità innovativa del sistema produttivo. Occorre quindi orientare le risorse verso investimenti ad alto contenuto tecnologico", ha aggiunto Panetta. "Secondo nostre valutazioni, il moltiplicatore di un aumento permanente degli investimenti è superiore all’unità e può triplicare quando le risorse vengono indirizzate alla ricerca e allo sviluppo", ha sottolineato.
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