(Adnkronos) – Fare soldi con la fine della guerra in Ucraina, vedi l’accordo sulle terre rare, e fari soldi anche con i nuovi rapporti con la Russia. L’idea di Donald Trump, in attesa che le imprese americane possano tornare a fare affari con Mosca con la fine del conflitto, riguarda anche il mercato dei permessi di soggiorno. Il Tycoon ha svelato i piani per vendere 'gold card' al prezzo di 5 milioni di dollari ciascuna e ha subito detto di essere pronto a fare degli oligarchi russi suoi clienti privilegiati. Le vendite inizieranno tra circa due settimane. "Saremo in grado di vendere forse un milione di queste carte. Abbiamo risolto tutto da un punto di vista legale", ha spiegato, senza sottrarsi a una domanda diretta sui paperoni della corte di Vladimir Putin: “Conosco alcuni oligarchi russi che sono persone molto simpatiche. Non sono più ricchi come una volta ma penso che possano permettersi 5 milioni di dollari". Intanto, procede il confronto diplomatico fra i Funzionari russi e americani. Si incontreranno domani a Istanbul per discutere del lavoro delle rispettive rappresentanze diplomatiche, ha annunciato Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Il ministro degli esteri russo ha anche insistito sulla propaganda in chiave anti Europa. "Quando gli equilibri politici sull'Ucraina cambiano, come è evidente dal voto nelle Nazioni Unite, l'Europa cerca immediatamente di sabotare questa tendenza, annunciando nuovi grandi pacchetti di aiuti militari a Kiev, incitandola a continuare a combattere", ha detto Lavrov, citato dall'agenzia Tass, durante una visita in Qatar. A irritare Mosca, stando alla ricostruzione di parte, anche il tema dell’invio di soldati europei a difesa di Kiev, in una logica di peacekeeping. Anche su questo fronte, stessa interpretazione. Lo sforzo di Francia e Germania "serve solo ad alimentare ulteriormente il conflitto". Sul fronte europeo, si continua a lavorare per fare passi in avanti sul piano della difesa comune. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa che oggi ha convocato una videoconferenza con i Ventisette, “ha riportato ai leader dell'Ue i contenuti del suo incontro con il presidente americano, Donald Trump, all'inizio di questa settimana a Washington. E su queste basi si prepara il Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, dove prenderemo decisioni sul nostro sostegno all'Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea". Centrale resta il nodo delle risorse necessarie per finanziare le spese militari che servono. Tanto che la cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves, il ministro dell’Economia del governo britannico guidato da Keir Starmer, ha lanciato un appello dalle pagine del quotidiano filo-Tory Daily Telegraph ai Paesi europei affinché seguano l'esempio del Regno Unito e aumentino le spese per la difesa. L'appello arriva dopo che ieri alla Camera dei Comuni il premier Starmer aveva annunciato l'incremento delle spese militari al 2,5% del Pil dal 2027 parlando di "momento storico" per il Paese e gli alleati chiamati ad affrontare la sempre più forte minaccia rappresentata dalla Russia di Vladimir Putin e le sfide legate al conflitto in Ucraina. Tutto questo assume rilevanza in vista del vertice di Londra del fine settimana. Come spiega con chiarezza il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani. “Nel fine settimana ci sarà questo vertice a Londra, al quale parteciperà il presidente del Consiglio italiano, per discutere di una difesa europea che è ormai diventata indispensabile. L'Europa, che fa parte della Nato, non può pensare di essere difesa sempre solo dagli Stati Uniti, deve provvedere a se stessa. Noi dobbiamo fare di più per la nostra difesa". Tajani indica anche quale può essere la strada da seguire. L'Europa "spende male" le sue risorse per la difesa, "ci sono troppi doppioni", dice, sottolineando la necessità di "avere anche dei bond europei cioè un fondo europeo per favorire la crescita della difesa". Il passaggio chiave resta, ovviamente, una soluzione il più possibile ‘giusta’ della guerra in Ucraina. Un concetto opinabile e che ogni parte in gioco può forzare a proprio vantaggio ma che dovrà prendere in considerazione le richieste di Kiev. Prova a mettere un punto fermo il presidente ucraina Volodymyr Zelensky. "L'integrità territoriale, la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina non sono e non saranno soggette ad alcun compromesso”, dice, celebrando il Giorno della Resistenza della Crimea che cade oggi, 26 febbraio. Proprio la sorte della Crimea, occupata 11 anni fa dalla Russia, sta però a testimoniare quanto possa essere difficile chiudere la guerra riconsegnando all’Ucraina
i confini precedenti al 24 febbraio 2022
. (Di Fabio Insenga) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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