(Adnkronos) – "Posso confermare che le truppe nordcoreane sono state mandate in Russia e dispiegate nella regione ucraina di Kursk". Lo dice il segretario generale della Nato Mark Rutte, a Bruxelles, sottolineando che il dispiegamento segna "una significativa escalation nel coinvolgimento della Corea del Nord" nel conflitto ed è "un segno della crescente disperazione" di Vladimir Putin. La Nato, prosegue il segretario, chiede a Mosca e a Pyongyang "di cessare immediatamente queste azioni". Kursk si trova in territorio russo: la provincia è stata invasa dall'Ucraina come diversivo, per alleggerire la pressione militare esercitata dai russi nel Donbass, il 6 agosto scorso. "Questa mattina – ha detto Rutte – una delegazione della Repubblica di Corea (Corea del Sud, ndr), stretto partner della Nato," ha relazionato al Consiglio del Nord Atlantico e "agli altri nostri partner dell'Indopacifico Australia e Nuova Zelanda, sul crescente coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra illegale di aggressione russa all'Ucraina. La delegazione includeva rappresentanti di alto livello dei servizi segreti sudcoreani e del Ministero della Difesa. Anche gli alleati hanno condiviso la loro intelligence". La conferma della presenza di truppe nordcoreane nella regione russa di Kursk si basa sulle informazioni di intelligence fornite da partner e alleati. Il dispiegamento di truppe nordcoreane nell'oblast di Kursk, ha continuato Rutte, segna "un'altra violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e una pericolosa espansione della guerra della Russia. La crescente cooperazione tra Russia e Nord Corea è una minaccia alla sicurezza dell'Indopacifico e a quella euroatlantica, mina la pace nella penisola coreana e alimenta la guerra russa contro l'Ucraina". Pyongyang "ha fornito alla Russia milioni di munizioni e missili balistici, che stanno alimentando una guerra nel cuore dell'Europa, minando la pace globale e la sicurezza. In cambio, Vladimir Putin sta fornendo alla Corea del Nord tecnologia militare e altri sostegni, per aggirare le sanzioni internazionali". "Questo sottolinea l'importanza che le democrazie stiano unite, per sostenere i nostri valori e affrontare le comuni sfide nella sicurezza – ha proseguito Rutte – ma il dispiegamento delle truppe nordcoreane è anche un segnale della crescente disperazione di Putin: oltre seicentomila soldati russi sono stati uccisi o feriti nella guerra di Putin. E lui non è in grado di sostenere questo assalto all'Ucraina senza sostegno dall'estero, perché gli ucraini stanno contrattaccando con coraggio, resilienza e inventiva. Gli alleati continueranno a supportare un'Ucraina libera e democratica, perché la sicurezza dell'Ucraina è la nostra sicurezza", ha concluso. Nell'incontro di stamani, ha proseguito Rutte, "abbiamo discusso della necessità di rafforzare ulteriormente il sostegno militare all'Ucraina. Ci stiamo consultando attivamente tra gli alleati, con l'Ucraina e con i nostri partner dell'Indo-Pacifico su questi sviluppi. Continuiamo a monitorare con attenzione questa situazione". Più tardi nel corso della giornata di oggi "ho programmato delle chiamate con il presidente della Repubblica di Corea Yoon Suk Yeol e con il ministro della Difesa dell'Ucraina Rustem Umerov", ha concluso Rutte.
L'accordo con la Corea del Nord "in alcun modo viola il diritto internazionale, perché fornisce, tra le altre cose, sostegno reciproco nel caso in una delle due parti debba reagire a un attacco militare", ha ribadito dal canto suo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. "L'intero testo" dell'accordo "è stato pubblicato", ha affermato il capo della diplomazia di Mosca, rivendicando "la posizione assolutamente aperta e onesta, mentre dichiarazioni ingannevoli (dei Paesi occidentali) sull'invio di truppe sulla base di qualche pretesto non sono altro che un tentativo di giustificare quello che stanno già facendo". Il ministro ha ricordato che il presidente Vladimir Putin "ha già ripetutamente fornito informazioni specifiche sul fatto che militari degli eserciti occidentali stanno combattendo nelle fila delle forze armate ucraine: ci sono mercenari e cosiddetti volontari, come istruttori, senza i quali sarebbe impossibile usare non solo armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale ma anche armi a lungo raggio ucraine…". I militari occidentali "sono attivi da lungo tempo in Ucraina – ha denunciato ancora Lavrov – questo fa parte della guerra ibrida che la Nato e la Ue stanno conducendo contro il nostro Paese e siamo ben consapevoli di questo". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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