Ucraina-Russia, pressing Trump: “Guerra deve finire, potrei ridurre aiuti a Kiev”

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(Adnkronos) –
Donald Trump sale in cattedra, invia messaggi all'Ucraina e alla Russia per spingere Kiev e Mosca ad un'intesa che ponga fine alla guerra in corso da oltre 1000 giorni. Il neo presidente degli Stati Uniti, reduce dal viaggio a Parigi per la riapertura di Notre Dame, nella capitale francese ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Un incontro produttivo", ha detto il leader di Kiev subito dopo la stretta di mano e i saluti. Il day after, però, è targato soprattutto Trump. Il presidente americano lascia il segno sui social e con un'intervista concessa a NbcNews prima della toccata e fuga europea.  In Ucraina, dice Trump, "dovrebbe esserci un cessate il fuoco immediato e dovrebbero iniziare i negoziati. Troppe vite sono state sprecate inutilmente, troppe famiglie sono state distrutte e, se continua così, può diventare qualcosa di molto più grande e di molto peggiore", dice prima di inviare un segnale a Putin. "Conosco bene Vladimir. È il momento di agire. La Cina può aiutare. Il mondo sta aspettando". La Russia, prosegue snocciolando dati impressionanti, conta "600mila soldati morti o feriti in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e che potrebbe andare avanti all'infinito. Allo stesso modo, Zelensky e l'Ucraina vorrebbero fare un accordo e fermare la follia. Hanno perso in modo assurdo 400.000 soldati e molti più civili".  All'Ucraina, Trump manda un avvertimento 'supplementare' ai microfoni di Nbcnews: "Diminuire gli aiuti militari a Kiev? E' probabile", dice, mentre l'amministrazione di Joe Biden annuncia il nuovo pacchetto da quasi 1 miliardo. Intanto, Trump riprende a scuotere gli alleati della Nato, 'invitati' a contribuire alle spese della difesa comune con il 2% del Pil. Altrimenti, dice, Washington potrebbe valutare l'uscita dal Patto Atlantico.  
Trump nella campagna verso delle elezioni del 5 novembre ha detto e ribadito che avrebbe favorito una rapida pace tra Putin e Zelensky. Ora, a 40 giorni dall'insediamento, il prossimo inquilino della Casa Bianca aumenta il pressing.  Zelensky, dopo il "buon incontro" di Parigi, fa il punto affermando che sono state discusse "questioni importanti sul campo di battaglia e sulla situazione globale, dai nostri fronti alla Corea del Nord. Ho affermato che abbiamo bisogno di una pace giusta e duratura, che i russi non potranno distruggere in pochi anni, come hanno fatto ripetutamente in passato". "La guerra non può essere infinita: solo la pace deve essere permanente e affidabile", dice il leader ucraino, ponendo l'accento su "garanzie efficaci per la pace. Gli ucraini vogliono la pace più di chiunque altro. La Russia ha portato la guerra nella nostra terra, ed è la Russia che più cerca di bloccare le possibilità di pace", dice Zelensky. Rispetto a qualche mese fa, la posizione di Kiev è parzialmente cambiata: la prospettiva di riconquistare i territori con le armi sta evaporando e la soluzione diplomatica è diventata ormai il 'piano A'. "Conosciamo molto bene Putin: è dipendente dalla guerra", aggiunge. Il presidente russo, accusa Zelensky, "ha iniziato la sua carriera con una guerra brutale contro la Cecenia e ha costantemente alimentato altre guerre. Può essere fermato solo dalla forza: la forza dei leader mondiali che possono diventare leader di pace – sostiene il presidente ucraino – Contiamo sull'America e sul mondo intero per aiutare a fermare Putin. Le uniche cose che teme sono l'America e l'unità globale".  Da Mosca, la risposta del Cremlino è affidata al portavoce Dmitry Peskov, che tiene a smentire le cifre diffuse da Trump sui costi della guerra in termini di perdite umane: "Le perdite dell'Ucraina sono molto più alte di quelle russe, questo porta allo sfinimento delle forze armate ucraine e all'abbassamento dell'età per la mobilitazione a 18 anni", dice Peskov anticipando un provvedimento che Kiev sinora ha sistematicamente escluso. "La Russia è pronta all'immediato cessate il fuoco e ad iniziare i negoziati se l'Ucraina rinuncia alle 4 regioni" annesse dalla Russia – Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson -, alla Crimea e all'ingresso nella Nato". "La parte ucraina ha rifiutato e rifiuta il negoziato – aggiunge -, La nostra posizione sull'Ucraina è ben nota, le condizioni per una fine immediata delle azioni di combattimento sono state presentate dal presidente Vladimir Putin".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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