(Adnkronos) –
Ultima Generazione ci riprova e torna al ristorante di Carlo Cracco, all'interno della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, per un nuovo blitz. Due ragazze e un ragazzo hanno fatto ingresso nel locale intorno alle 13.30 per ribadire la loro contrarietà alle disuguaglianze sociali e portare avanti la campagna 'Il giusto prezzo'. Poco dopo è intervenuta la polizia che li ha bloccati e accompagnati in questura per valutare l'esatta dinamica dei fatti e la loro condotta nell'azione di protesta. "Siamo per la terza volta nel Ristorante Cracco per denunciare un’Italia sempre più divisa, dove le disuguaglianze crescono nell’indifferenza di chi detiene il potere e vive nel lusso -hanno spiegato gli attivisti di Ultima Generazione-. Scegliamo di venire qui perché questo luogo rappresenta una realtà distaccata, una bolla che esiste solo grazie allo sfruttamento e alla precarietà di chi sta fuori. È qui che il nostro messaggio può arrivare più forte". Quindi hanno precisato: "Attaccare Cracco non significa dire che Cracco è il problema, ma mettere in evidenza l’abisso tra chi ha troppo e chi non ha abbastanza. La fame non è una fatalità, è una questione politica. Il problema non è l’arte del cibo, ma la disparità sociale che la circonda. Non è accettabile che il lavoro di milioni di persone valga così poco da non permettere loro di vivere con dignità, mentre pochi si arricchiscono senza limiti". "Anche Cracco può scegliere da che parte stare -hanno aggiunto-. La richiesta che noi vogliamo rivolgergli è di aprire le porte del suo ristorante, ogni giovedì, offrendo pasti gratuiti a persone al di fuori della sua abituale clientela. Un gesto simbolico per sostenere chi sta affrontando difficoltà, dimostrando che la buona cucina può essere anche un atto di solidarietà". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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