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Intervento record al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, dove a un paziente è stato asportato un tumore che invadeva la metà del suo viso, poi ricostruita grazie a tecniche all'avanguardia. Un intervento durato 14 ore, al seguito del quale il paziente non solo riconosce il suo viso allo specchio, ma ha anche avuto un recupero veloce che gli ha permesso di tornare a parlare e ad alimentarsi normalmente.
Il tumore di Massimiliano era partito dalla mascella e presto si è preso tutto: orbita, naso, seni paranasali e base del cranio, l'intera parte destra del volto. "Invadeva metà del mio viso", ricorda l'uomo, protagonista dell'intervento record di asportazione e ricostruzione eseguito al Policlinico Sant'Orsola di Bologna. "Un'impresa unica", la descrivono dall'ospedale: "Tre protesi personalizzate realizzate con diversi materiali e grazie all'uso della pianificazione chirurgica virtuale, della realtà aumentata e della tecnologia 3D", abbinate a un autotrapianto d'osso.
Veloce il recupero: dopo cinque giorni il paziente ha ripreso a parlare, dopo 12 ad alimentarsi normalmente e dopo 15 era a casa. La vista è rimasta inalterata e non sono previste altre terapie, salvo una riabilitazione mirata con anche esercizi di logopedia. "Ho potuto contare sulla presenza umana di professionisti straordinari che si sono presi cura di me, mi hanno dato forza e voglia di tornare alla mia vita", racconta Massimiliano. "Oggi – dice – mi riconosco nel mio viso allo specchio". "Il tumore è comparso per la prima volta 10 anni fa, allora era impossibile fare qualcosa di diverso dalla chirurgia conservativa – spiega l'uomo – A ottobre è tornato per la terza volta: mi è stato proposto quindi di agire in modo più aggressivo grazie alle protesi e alle nuove competenze. Sono molto grato ai professionisti e non solo ai chirurghi: al Sant'Orsola mi sono sentito a casa tutto il tempo" e "per me è stato fondamentale: ho subito un intervento durato 14 ore e sono stato ricoverato due settimane", sottolinea Massimiliano. "Il problema era grande e la nostra risposta lo è stata altrettanto – afferma Achille Tarsitano, direttore Chirurgia maxillo facciale Irccs Policlinico Sant'Orsola – Dopo avere eliminato la malattia abbiamo ricostruito le strutture ossee con un intervento complesso e all'avanguardia. In questo caso demolire, senza avere la possibilità di una contestuale ricostruzione di alta precisione, avrebbe significato mutilare il viso sia dal punto di vista estetico che funzionale". Alle tre protesi, disegnate e fabbricate su misura, "abbiamo affiancato un trapianto di alcune componenti utilizzando l'osso della fibula del paziente. Il tutto grazie alla collaborazione fondamentale dei colleghi della Chirurgia plastica" guidati da Federico Contedini. L'ospedale festeggia "un risultato straordinario per un intervento non ordinario, se si pensa che fino a pochi anni fa una ricostruzione come questa sarebbe stata difficile anche solo da immaginare". Tarsitano assicura che "per la chirurgia maxillo-facciale l'uso delle tecnologie 3D e della realtà aumentata ha rappresentato una nuova frontiera. Il progetto di ricerca su questa tematica – riferisce – è nato all'interno del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell'università di Bologna. In virtù dei positivi risultati ottenuti, è stato possibile trasferire la tecnologia nella pratica clinica. Oggi riusciamo a proporre ai pazienti soluzioni che rispettano fedelmente la figura di partenza. Questo è estremamente significativo perché stiamo parlando del volto. L'impatto clinico e sociale è altissimo". "In Emilia Romagna i risultati più stupefacenti della ricerca e dell'innovazione tecnologica in ambito medico sono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno – commenta l'assessore alle Politiche per la salute della Regione, Massimo Fabi – grazie al nostro sistema sanitario pubblico e universalistico, a tecnologie all'avanguardia e a professionisti d'eccellenza. In concreto, ciò significa permettere a un paziente di guarire da un tumore al volto senza compromettere la qualità della sua vita. In altre realtà queste tecniche sono riservate solo a pochi privilegiati. Per questo continueremo a lottare per un sistema sanitario che garantisca cure a tutti, compresi i molti pazienti provenienti da altre regioni", aggiunge l'assessore, rivolgendo "un doveroso ringraziamento e congratulazioni a tutti i ricercatori e all'équipe chirurgica che hanno permesso di raggiungere questo straordinario risultato".
La tecnologia Cad-Cam (Computer Assisted Design-Computer Assisted Manufacturing) – approfondisce una nota del Policlinico Sant'Orsola – permette di progettare digitalmente un intervento demolitivo e ricostruttivo sulla base della Tac del paziente. Attraverso un programma di pianificazione virtuale, è possibile disegnare e stampare in 3D guide di taglio personalizzate che consentono al chirurgo di replicare con precisione il piano chirurgico virtuale e di realizzare protesi fedelissime con materiali di ultima generazione. Queste tecnologie di pianificazione virtuale e stampa 3D sono facilitate all'interno dell'Irccs anche grazie alla presenza dell'eDimes Lab diretto dalla Emanuela Marcelli dell'università di Bologna. La tecnologia Cad-Cam non solo ha rivoluzionato la pianificazione preoperatoria, consentendo ai chirurghi di valutare opzioni e prevedere risultati con precisione, ma ha anche ridotto il rischio di complicanze intra e postoperatorie. La produzione di protesi con materiali biocompatibili ha migliorato significativamente l’adattabilità anatomica e funzionale, contribuendo all'eccellenza nella ricostruzione cranio-facciale. Le protesi realizzate tramite tecnologia Cad-Cam sono inoltre più rapide da produrre rispetto alle tecniche tradizionali, riducendo i tempi di attesa per i pazienti.
La Chirurgia orale e maxillo Facciale del Sant'Orsola è stata pioniera in questa metodologia sin dal 2012, riporta il policlinico. A oggi sono state impiantate circa 200 protesi personalizzate, rappresentando così la casistica più ampia in ambito nazionale. Centro di eccellenza nazionale, accoglie per il 60% pazienti provenienti da altre regioni, dimostrando il suo impegno costante nell'offrire cure all'avanguardia per tutti. Il successo di questa procedura offre speranza e migliora significativamente la qualità di vita per i pazienti, evidenziando il ruolo cruciale della tecnologia e dell'innovazione applicata in un luogo come l'Irccs. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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