Il Terzo Tempo dei Campioni. Il volo a farfalla di Andrea Camozzi

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di Marco Cangelli
Librarsi sull’acqua non è certamente un’impresa facile. Chi ci riesce alla perfezione è la farfalla che, con la propria leggiadria, riesce a rimanere a filo della superficie.

La farfalla è quell’animale che Andrea Camozzi ha provato a imitare in maniera perfetta conquistando l’oro nei 200 metri ai Campionati Europei Juniores di nuoto andati in scena a Belgrado.

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Il 17enne di Albino ha dimostrato il talento raccolto dal padre Ivano, quarto alle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988 nello sci alpino, e lo ha saputo mettere in campo in piscina riportando il movimento orobico ai fasti di Emiliano Brembilla.

Un percorso che condurrà il portacolori del Team Trezzo Sport verso i Mondiali Giovanili in programma ad agosto in Israele con l’obiettivo di far il salto verso la categoria assoluta dove gareggiano alcuni dei suoi miti.

Andrea Camozzi

Andrea, hai conquistato la medaglia d’oro nei 200 metri farfalla ai Campionati Europei Juniores. Ci racconti com’è stata quell’esperienza?
Era una piscina a cui sono molto legato perché nel 2021 ho conquistato tre medaglie d’oro in occasione dei Giochi del Mediterraneo per cui arrivavo lì con tanto attaccamento a questo impianto e una voglia di confermarmi a livelli alti. Non ho mai vinto una medaglia agli Europei, però partivo con l’obiettivo di coglierne almeno una. Vista la condizione e gli innumerevoli sacrifici che ho fatto durante la stagione, sono partito con l’idea di fare qualcosa che avrei potuto ricordare per molti anni e così è successo“.

Andrea Camozzi

Quanta è servita l’esperienza dello scorso anno dove hai ottenuto, sempre in ambito continentale, il sesto posto?
L’anno scorso avevo un anno in meno rispetto ai favoriti, ma mi sono comunque giocato al meglio le mie carte nonostante una stagione un po’ sottotono a causa della mononucleosi. In quella finale ho comunque detto la mia nonostante guardassi i campioni e mi dicevo ‘un giorno voglio esser come loro, un giorno voglio che il mio nome venga gridato in una piscina perché sono il campione europeo’ e quel momento è arrivato“.

Andrea Camozzi

C’è un atleta a cui ti ispiri particolarmente?
Senza dubbio a Michael Phelps visto che è stato il più grande nuotatore di sempre oltre che, a mio parere, il più grande sportivo, ma anche a David Popovici che ha un anno in più di me e ha stravolto completamente la concezione di questo sport e della velocità. Ma non solo ai nuotatori mi ispiro, anche a mio papà Ivano che è stato quarto alle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988 nello sci alpino e per me è sempre stato una figura di riferimento perché da piccolo pensavo di voler diventare come lui e in parte ci sto riuscendo“.

Andrea CamozziLa domanda calza quindi subito a pennello: perché non hai deciso di seguire le orme di tuo papà e lanciarti nel mondo dello sci?
In realtà ho sempre sciato sin da piccolo, però da quando mi hanno buttato in acqua ho sempre dimostrato una buona acquaticità, una buona sensazione in quell’elemento ed è stato quindi un susseguirsi di risultati e occasioni che mi hanno condotto dove sono ora“.

Tornando agli Europei, abbiamo visto che hai impostato la tua gara totalmente all’attacco, compiendo un passaggio “azzardato” ai 100 per poi stringere i denti nelle ultime vasche. Era già previsto quell’impostazione della gara?
Io sono uno che cerca di attaccare sin dall’inizio perché la miglior difesa è l’attacco quindi mi piace partire forte, galvanizzarmi, sentire gli avversari dietro. In quella finale ho forzato forse un po’ troppo perché era previsto qualche decimo in meno al passaggio, però l’adrenalina, le motivazioni, il tifo del pubblico mi ha portato ad avere i brividi sul blocco e forzare in quella gara“.

Andrea Camozzi

Non hai avuto paura di perdere quando hai visto rientrare il romeno Vlad-Stefan Mihalache?
Assolutamente sì. Sono uno che negli ultimi metri di gara mi piace avere la situazione sotto controllo. Sapendo che è un atleta che dà tutto negli ultimi 100 metri, vederlo salire mi ha spaventato, però nella mia testa ho stretto i denti e ce l’ho fatta, perché in molti casi è la testa che fa tutto“.

Andrea CamozziA Belgrado è arrivato anche il successo nella staffetta 4×100 metri misti che ti ha visto gareggiare in batteria. Te la senti un po’ tua quella medaglia nonostante tu non abbia preso parte alla finale?
Non ho partecipato alla finale perché il tempo minore l’ha fatto un mio compagno di squadra. Mi sento comunque parte di questa impresa che ha fatto l’Italia perché la medaglia d’oro non l’abbiamo vinta negli ultimi cinque anni quindi è stato un momento bellissimo. Non ero in acqua quel pomeriggio quindi non mi sento parte, però sento di aver contribuito a questa grossa impresa“.

Nella rassegna continentale hai mancato per soli tre centesimi l’accesso alla finale anche nei 100 metri farfalla e sei stato squalificato nei 400 metri misti. C’è più rammarico per la prima o per la seconda?
Per la prima poiché ho preparato il delfino visto che, per quanto i misti siano parte di me, il mio talento esce molto sul delfino. Tendo in genere a esser più disposto sui 200 perché la velocità necessaria sui 100 deve esser ancora formata, ma senza fretta credo che arriverà. C’è un po’ di rammarico perché so cosa siano tre centesimi e so tutti gli sforzi che ho fatto, ma dopo un oro europeo non potevo che esser felice e anzi, esser gasato per le avventure che mi aspetteranno quest’estate“.

Andrea CamozziSiccome, oltre alla farfalla, ti occupi anche di misti, come ci si allena su più discipline differenti?
Il segreto è uno: tanti chilometri, tanta attenzione ai particolari e avanti indietro tante volte lungo la vasca. Allenando i misti, alleno tutti gli stili con sessioni molto lunghe con anche sedici chilometri al giorno quando faccio il doppio a cui si aggiunge la palestra. È difficile da allenare, ma ne vale la pena anche per un futuro in altre discipline“.

Hai dimostrato a livello internazionale di poter competere con i migliori al mondo come si è già potuto vedere con l’ottavo posto al Sette Colli. In futuro c’è la possibilità di giocarti le tue chance anche con i più grandi?
“I Sette Colli è un bellissimo capitolo che mi ha lanciato verso l’Europeo. Testarmi con i ragazzi della mia età è bello e stimolante, però niente di più che gareggiare con atleti come Noè Ponti, Federico Burdisso, Alberto Razzetti che sono i grandi del nuoto e, siccome loro sono una ispirazione, vedermi lì combattere bracciata dopo bracciata con loro è un grandissimo onore e quello a cui punto a diventare è quello. Questo è l’ultimo anno da juniores, poi dal prossimo spero di diventare come uno di loro“.

A questo punto, punti a entrare in un gruppo sportivo militare?
Non è ancora ufficiale, ma a breve dovrei entrar a far parte dei Carabinieri come lo è stato per mio papà. Puntiamo a trasformarlo in un appoggio nel mio futuro e che possa diventare parte del mio percorso di crescita“.

Al Team Trezzo Sport ci sono però diversi atleti in rampa di lancio come Christian Mantegazza e Luca Carminati. C’è competizione fra di voi e quanto aiuta ciò a migliorarvi l’uno con l’altro?
Nonostante sia una squadra piccola, è adatta per emergere perché c’è una competitività nella squadra di altissimo livello. Mi ricordo il podio di Roma 2021 nei 200 metri dove io stabilii il record italiano, Mantegazza giunse secondo anche lui sotto il limite e terzo Carminati. Questo dimostra quanto il Trezzo sia competitivo. In allenamento partono delle gare assurde perché tutti vogliamo sempre toccare davanti agli altri e non c’è mai un giorno in cui dici ‘sono stanco, quindi non spingo’. Vedi gli altri davanti per cui ci provi e questo grazie anche alla bella coesione che c’è fra di noi. Penso che sia la forza di allenarsi assieme in uno sport individuale“.

In conclusione, quali sono i prossimi obiettivi di Andrea Camozzi?
I prossimi obiettivi saranno i Campionati Italiani Giovanili in programma a Roma che saranno una tappa di passaggio verso i Mondiali in programma a Netanya (Israele) dal 4 al 9 agosto prossimi. Saranno un po’ la conclusione del mio percorso da atleta della Nazionale Giovanile. Sarà il mio primo Campionato del Mondo, attualmente ho molte aspettative a livello cronometrico anche perché punto a fare un tempo che mi prospetti a livello assoluto. Credo sia possibile, anche se ora ci aspetta molto lavoro a partire dal 17 luglio al 2 agosto quando sarò al collegiale a Ostia con la Nazionale quindi penso che questi risultati mi spingano a far bene anche lì“.

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