Ci sono panorami che finiscono per esser scordati semplicemente perché il grande pubblico non ci è ancora arrivato.
Ciò non significa che non possa aver un grande valore paesaggistico e, proprio grazie al suo silenzio, alla sua pace, alla sua tranquillità, non possa diventare un’oasi da conoscere e valorizzare.
E’ il caso di Miragolo San Salvatore, una piccola frazione di Zogno posta ai piedi del Monte Castello, ma soprattutto uno spiraglio di natura selvaggia decisamente meno distante di quanto ci si possa aspettare.
Ovviamente si può arrivare in auto o con qualsiasi mezzo motorizzato e non, però se si aggiunge un po’ d’ingegno, si può trasformare in una piccola gita per chi il trekking non lo conosce ancora appieno e vuol cimentarsi in un’attività all’interno della natura.
Quanto ci si aspetta in cima lo racconta lo stesso termine “Miragolo” che deriva dal latino “miraculum” inteso quale “luogo dal quale si gode una vista meravigliosa” e guardandosi attorno è proprio così fra gli alberi in fiore e le cime del Monte Suchello e dell’Alben ancora innevate nonostante la primavera già inoltrata.
Un miracolo che è stato portato nel Seicento anche a Venezia grazie alla realizzazione di orologi a pendolo e a torre chiamati “Opus Miragoli” fabbricati dalla famiglia Gritti e che hanno raggiunto tutto il mondo partendo da un paesino di circa 60 anime.
Per raggiungerlo basta partire da Ambriola attraversando il torrente e iniziando a salire con grande calma in mezzo al bosco, senza dover mai veramente forzare, ma soprattutto intraprendendo una serie di tornanti che consentono di scalare i versanti.
Se è vero che la vetta non si vede mai, al tempo stesso l’ombra consente di coprirsi dal sole cocente nei momenti più caldi, ma soprattutto di sfiorare le antiche cascine in cui un tempo gli agricoltori che conservavano i boschi circostanti e curavano le piccole radure che si formano a fianco dei ruscelli.
Non mancano ovviamente le grotte dove immergersi nel mondo della speleologia senza dover prendersi alcun rischio, ma godersi quei tagli nella roccia realizzati dalla natura con il passare dei secoli e che anticipano l’uscita su Prati dell’Acqua dopo circa un’ora e mezza di camminata.
A quel punto basta una decina di minuti su strada asfaltata per raggiungere Miragolo San Salvatore e godersi così lo scenario che unisce la Val Brembana e la Val Serina attraverso una camminata di circa quattro chilometri e seicento metri di dislivello positivo.