di Marco Cangelli
Il podio appare un traguardo difficile da raggiungere, ma per il pattinaggio artistico bergamasco si tratterà comunque di una finale di Grand Prix storica.
Il movimento orobico si presenterà ai nastri di partenza di Torino con cinque componenti, un risultato difficilmente preventivabile a inizio stagione e che si inserisce nel momento particolarmente positivo per gli sport del ghiaccio tricolori.
Chi ha mostrato più volte durante l’anno di valere un posto fra i primi tre sono sicuramente Sara Conti (IceLab) e Rebecca Ghilardi (Fiamme Azzurre) che scenderanno in pista al PalaVela dall’8 all’11 dicembre prossimi nella gara riservata alle coppie in tandem rispettivamente con Niccolò Macii e Filippo Ambrosini.
Percorsi diversi per le due giovani atlete bergamasche con Conti che ha dimostrato sin dall’inizio di valere un posto fra i migliori otto al mondo conquistando la terza posizione al GP Skate Canada e la piazza d’onore al GP MK John Wilson Trophy di Sheffield.
Riconoscimenti che hanno mostrato come la 22enne di Zanica abbia compiuto velocemente grandi passi in avanti insieme al partner di gare e di vita Niccolò Macii con il quale ha macinato salti e trottole sul ghiaccio dell’IceLab di Bergamo e con cui proverà a fare saltare il banco.
Discorso diverso per Ghilardi che, dopo aver preso parte lo scorso anno alle Olimpiadi, è stata chiamata a un salto di qualità non indifferente in una stagione che l’ha vista partire nel migliore dei modi grazie alle vittorie negli Stati Uniti, ma complicarsi la vita in occasione del GP de France chiuso al quarto posto.
Quel frangente sembra aver dato la scossa alla 23enne di Pedrengo ritrovando con Ambrosini il colpo di pattino migliore e iniziando a cancellare progressivamente record personali sino ai 189.74 punti ottenuti al Grand Prix Espoo vinto davanti ai tedeschi Alisa Efimova e Ruben Blommaert.
Un “colpo di reni” giunto nel momento giusto e fondamentale per ottenere il pass alla fase finale riportando così l’Italia sul gradino più alto quattro anni dopo il successo a Helsinki di Nicole Della Monica e Matteo Guarise.
Se gli statunitensi Alexa Knierim-Brandon Frazier e i giapponesi Riku Miura-Ryuichi Kihara appaiono inarrivabili, la lotta per il terzo gradino del podio appare particolarmente aperta con Ghilardi-Ambrosini che potranno fare forza sulla propria esperienza, mentre Conti-Macii avranno di sfruttare l’entusiasmo giovanile.
Chi potrebbe puntare al colpaccio appare invece Nikolaj Memola che ha strabiliato nella categoria juniores. Secondo a Ostrava e vincitore a Riga, il 19enne monzese in forza all’IceLab ha le carte in tavola per far saltare il banco complice anche gli importanti risultati ottenuti fra i grandi negli appuntamenti di Challenger Series fra i quali spiccano i podi al Lombardia e al Budapest Trophy.
Allenato dalla madre Olga Romanova, Memola ha avuto modo di allenarsi senza pressioni complice il biglietto per Torino staccato ormai da mesi, un aspetto da tener in particolare considerazione e che potrebbe permettergli di diventare una delle stelle della competizione internazionale.