L’Atalanta accede ai quarti di finale di Champions League, scrivendo un’altra straordinaria pagina della sua storia e un nuovo, prestigioso capitolo dell’era Gasperini. Un’impresa che riveste, insieme al grande valore sportivo, anche un significato morale per Bergamo e i bergamaschi che vivono la difficile situazione legata all’emergenza sanitaria da coronavirus. “Bergamo moda mia” è la scritta che appare subito dopo il triplice fischio finale allo stadio Mestalla. L’Atalanta, all’esordio in Champions League, tra le prime otto d’Europa è il premio al progetto costruito da una società che ha saputo promuovere il calcio di provincia ai massimi livelli qualitativi. Nella serata trionfale di Valencia, giocata a porte chiuse, eccelle la classe assoluta di Josep Ilicic, capace di segnare quattro gol come solo l’ex milanista Shevchenko in una partita in trasferta.
Gasperini, costretto a fare a meno di Gollini, infortunatosi prima della partita (per lui probabile lussazione al mignolo della mano sinistra), schiera Sportiello tra i pali e il trio difensivo composto da Djimsiti, Caldara e Palomino; a centrocampo De Roon e Freuler in mediana, Hateboer e Gosens esterni; Pasalic opera alle spalle di Ilicic a destra e Gomez a sinistra. Nel Valencia solo panchina per Florenzi e Guedes, difesa senza difensori centrali di ruolo e in attacco, assente Gomez, si punta su Gameiro e Moreno.
In soli 90 secondi l’Atalanta ipoteca il match con la classe ubriacante di Ilicic che penetra in area di rigore valenciana, affonda e finta su Diakhaby che lo sgambetta. Rigore ineccepibile che lo stesso Ilicic trasforma. E’ la firma che attesta padronanza e personalità della squadra di Gasperini, prodotte attraverso l’ampiezza del gioco e il pressing alto. Per 20’ il Valencia non riesce a offendere, fatta eccezione per un tiro di Rodrigo che prova a sorprendere dalla distanza Sportiello, pronto a ribattere. Quando l’Atalanta sembra controllare senza patemi la partita, al 21’ De Roon perde palla a centrocampo favorendo la ripartenza del Valencia con lancio in area per Gameiro, il quale viene anticipato da Palomino ma poi, su indecisione del difensore, recupera palla e insacca. Il pareggio rinvigorisce gli spagnoli che cominciano a spingere.
Al 24’ affondo di Gosens sulla sinistra e cross su cui Hateboer non arriva per soffio, poi su calcio d’angolo colpo di testa di Pasalic che passa a lato. Tre minuti dopo Gomez prova una sorta di cucchiaio dal limite dell’area ma il pallone s’impenna oltre la traversa. L’Atalanta abbassa il proprio baricentro e dopo la mezz’ora l’Atalanta commette un paio di errori in fase di disimpegno esponendosi alla pericolosità degli avversari. Al 36’, nel giro di un minuto, prima Pasalic e poi Ilicic vengono fermati dall’ultimo uomo in area spagnola. Al 39’ Ilicic viene anticipato dal portiere avversario e in azione successiva Diakhaby tocca nettamente il pallone con la mano togliendolo dal controllo di Ilicic. Il Var richiama l’attenzione dell’arbitro che assegna il secondo penalty. Sul dischetto si ripresenta Ilicic che spiazza Cillessen calciando forte e preciso nell’angolo sinistro. Subito dopo il vantaggio riacquisito esce dal campo De Roon, toccato in precedenza all’occhio sinistro da Rodrigo, ed entra Zapata, con Pasalic che si abbassa in mediana.
Dopo l’intervallo Celades lascia negli spogliatoi un disastroso Diakhaby e inserisce Guedes, passando alla difesa a tre e al modulo 3-4-1-2. Dopo 3’ tentativo di testa di Rodrigo con Sportiello ben piazzato che blocca in sicurezza. Al 5’ bordata di Freuler dai 16 metri e pallone che si stampa sulla traversa. Dal 3-1 al 2-2 il passo è breve. Su capovolgimento di fronte, cross di Torres e colpo di testa vincente di Gameiro nell’area affollata. Al 13’, su azione avviata da Gomez, Ilicic viene fermato fallosamente al limite dell’area da Kondogbia. Senza esito il conseguente calcio di punizione. Poi l’Atalanta costruisce un’azione pericolosa, ma la conclusione a botta sicura di Ilcici si stampa sulla schiena di Pasalic. Al 22’ inserimento centrale di Torres che, su una verticalizzazione, penetra tra le maglie della retroguardia nerazzurra come il coltello nel burro e con un pallonetto supera Sportiello in uscita firmando il terzo gol. L’Atalanta prova subito a riequilibrare, Zapata ha una buona opportunità ma il suo destro, forte e ravvicinato
A rimettere le cose a posto ci pensa, manco a dirlo, Josep Ilicic che al 26’ in azione di ripartenza viene servito da Zapata dalla destra, si accentra e con un rasoterra sinistro angolato dall’interno dell’area trafigge il portiere valenciano. Al 33’ esce Gomez per fare posto a Malinovskyi; nelle file del Valencia avvicendamento tra Rodrigo e Florenzi. Al 38’ Ilicic sfrutta un pallone filtrante in area e di sinistro mette a segno il quarto gol. Al 90’ bravo e fondamentale Sportiello a impedire a Gameiro di segnare il 4-4. Si chiude, dopo 2’ di recupero, tra i sorrisi e l’orgoglio dei nerazzurri atalantini, il cui pensiero è volato a Bergamo e ai tifosi che nelle case hanno assistito alla trionfale partita. Tutta la squadra saluta con una maglia con su scritto “Bergamo è per te, mola mia”. Un incoraggiamento che vale più di ogni altro stimolo di fiducia. Il calcio italiano deve essere orgoglioso di questa Atalanta e di ciò che rappresenta.
VALENCIA- ATALANTA 3-4
Valencia (4-4-2): Cillessen 6 Wass 5 Coquelin 5.5 (29’ st Cheryshev 5.5) Diakhaby 3 Gayà 5 Ferran Torres 6.5 Kondogbia 5.5 Parejo 5 Soler 5 Gameiro 7 Rodrigo Moreno 5.5 (33’ st Florenzi sv) A disposizione: Domenech, Florenzi, Guillamon, Kang-in, Guedes. Allenatore: Celades
Atalanta (3-4-1-2): Gollini 6 Djimsiti 6.5 Caldara 6 Palomino 5.5 Hateboer 6.5 De Roon 6 (44’ pt Zapata 6.5) Freuler 7 Gosens 6.5 Pasalic 6.5 (38’ st Tameze sv) Gomez 7.5 (33’ st Malinovskyi sv) Ilicic 9. A disposizione: Rossi, Cyborra, Castagne, Muriel. Allenatore: Gasperini
Arbitro: Hategan (Rom) 6.5 Assistenti: Sovre e Gheorghe. IV: Coltescu. Var: Gil (Pol) Ass Var: Kwiatkowski
Marcatori: pt 2’ Ilicic (rig), 21’ Gameiro, 43’ Ilicic (rig); st 6’ Gameiro, 22’ Torres, 26’ e 37’ Ilicic
Recupero: 3, 2
Ammoniti: Coquelin, Diakhaby, Gameiro, Kondogbia, Wass, Freuler