L’ultima giornata di campionato ha decretato tutti i verdetti: dallo scudetto alla retrocessione in Serie B. Le ultime due giornate sono state a dir poco entusiasmanti e fino all’ultimo secondo si sono disputate partite intense per ottenere un obiettivo importante sia in chiave Europa, che in chiave retrocessione.
Conte ha portato il Napoli a vincere il quarto scudetto partenopeo con un punto soltanto di differenza sull’Inter, che ha sciupato la grande occasione alla penultima giornata quando non ha saputo vincere contro la Lazio, mentre il Parma inchiodava il Napoli al pareggio. Il Napoli non ha stravinto il campionato come aveva fatto Spalletti, ma ha saputo gara dopo gara mettersi lì e sfruttare ogni minima possibilità che gli è stata data, vincendo anche in maniera sporca negli ultimi minuti e solo per 1-0. Ma così si è portato a casa il pezzo più pregiato della stagione, visto che era l’unica competizione a sua disposizione quest’anno.
Ai nerazzurri di Inzaghi rimane la grande chance della finale di Champions League, che si giocherà il 31 maggio contro il Paris Saint Germain. Dal triplete a zero titoli, questo sarebbe il grande rischio che l’Inter corre in caso di sconfitta e decreterebbe un mezzo fallimento stagionale, rispetto a quanto era nelle sue possibilità.
L’Atalanta ha conquistato il terzo posto con due giornate di anticipo, dopo un campionato che l’ha vista sempre nel lotto delle squadre che hanno lottato per staccare il pass per la Champions. È la quinta volta in sette anni, sempre condotta da Gasperini. Ad un certo punto del campionato ha anche sfiorato il sogno scudetto, ma avrebbe dovuto vincere le ultime nove gare. I troppi pareggi in casa, contro squadre in lotta per non retrocedere, ha ridimensionato la squadra di Gasperini che nel giro di poche settimane si è trovata fuori dalla Champions e fuori dalla Coppa Italia. Il rammarico di stagione più grosso, visto com’è andata a finire, è stato non aver vinto contro il Bologna in Coppa Italia, in quanto avrebbe trovato in semifinale l’Empoli e in finale un Milan piuttosto abbacchiato.
L’ultimo posto per la Champions League è stato conquistato dalla Juventus. I bianconeri, che avevano iniziato il campionato con la grande rivoluzione di Thiago Motta e un mercato travolgente, è finita nelle mani di Tudor, chiamato a salvare il salvabile. Ottenere un posto in Champions significa salvare in parte una stagione che per tanti aspetti è stata negativa. Da sottolineare che l’uomo-mercato dell’estate scorsa, vale a dire Koopmeiners, voluto insistentemente da Thiago Motta e che ha fatto discutere parecchio tutti i giornali sportivi, colui che veniva visto come il faro illuminante della nuova squadra bianconera che avrebbe lottato per tutti gli obiettivi possibili, è finito miseramente nel dimenticatoio. Tudor non l’ha quasi mai impegnato e anche ieri, ultima giornata di campionato, dove la vittoria era necessaria alla Juve per poter centrare l’obiettivo-Champions, è rimasto seduto in panchina anche dopo i cinque cambi. Quei certificati medici presentati all’Atalanta per non voler giocare partite importanti, come la Supercoppa e le prime partite di campionato, ora sono diventati macigni che pesano su una stagione trascorsa lontano da Bergamo. Anche lui è entrato nel novero di quei giocatori creati da Gasperini che quando vanno in un’altra squadra falliscono.
In Europa League ci vanno il Bologna e la Roma. Italiano ha ereditato la squadra di Thiago Motta senza giocatori del calibro di Calafiori e Zirkzee, ma ha portato la squadra a vincere la Coppa Italia esprimendo, insieme all’Inter, il più bel calcio di questa stagione. Non è riuscito, rispetto al collega precedente, a centrare l’obiettivo Champions, ma il trofeo tricolore mancava a Bologna da una cinquantina d’anni e la città è impazzita di gioia. L’esperienza fatta in questa stagione con la Champions verrà messa a frutto in Europa League e Bologna continuerà a divertirsi. Là c’è un signore che si chiama Sartori e che sa come scovare talenti da far crescere. A Bergamo ne sanno qualcosa.
La Roma ha sfiorato la Champions per un solo punto e qui bisogna applaudire il signor Claudio Ranieri. Il suo è stato un capolavoro. Ha preso una squadra a pezzi. È subentrato come terzo allenatore dopo De Rossi e Juric. Il mondo del calcio giallorosso non ha capito perché De Rossi sia stato destituito, e ancor meno, perché è stato chiamato Juric a subentrarvi. Ranieri ha preso in mano una squadra a pezzi soprattutto da un punto di vista psicologico e l’ha ricostruita fino a inanellare una striscia di diciannove partite utili consecutive (iniziata dopo la sconfitta in casa contro l’Atalanta e finita con la sconfitta al ritorno sempre a spese dell’Atalanta) e a riportarla a una dimensione più consona rispetto al suo blasone. Ora Ranieri ha annunciato il suo definitivo ritiro e si attende con curiosità il prossimo nome.
L’ultimo posto in Europa è della Fiorentina che per il quarto anno consecutivo tornerà a competere nella Conference League.
Brucia, invece, alla Lazio essere rimasta fuori da tutte le coppe, che fino a pochi turni dalla fine del campionato era in lotta per un posto in Champions.
E brucia al Milan aver buttato alle ortiche un campionato finito con la feroce contestazione dei suoi tifosi. Dopo Fonseca sulla panchina rossonera è stato chiamato Conceicao, che dopo pochi giorni ha vinto la Supercoppa italiana, ma è stata una meteora che si è persa nella galassia del nulla più totale.
Infine le tre squadre che vanno in Serie B sono: il Monza (verdetto già annunciato da tempo), Venezia ed Empoli. Il Venezia ha perso contro la Juventus 3-2 dopo una partita vibrante; l’Empoli ha perso in casa contro il Verona 2-1, sotto di un gol dopo pochi minuti.
Parma e Lecce si sono salvati grazie alle rispettive vittorie conseguite sui campi di Bergamo per il Parma e, addirittura all’Olimpico contro la Lazio per il Lecce. Quest’ultima partita dice di quanto sia stato avvincente questo campionato che fino all’ultimo minuto ha contrapposto squadre in lotta tra loro per un obiettivo importante: la salvezza per il Lecce e un posto in Europa per la Lazio.
E in mezzo? Nella pancia delle venti squadre del campionato di Serie A togliamo dal mazzo il Como di Fabregas, che ha dimostrato di avere idee nuove e giocatori qualitativi, su tutti Nico Paz. I comaschi hanno un presidente come Mirwan Suwarso dalle molte disponibilità finanziarie, che ha annunciato che vuole portare il progetto Como lontano. Essere arrivati dalla Serie B e classificarsi decimi non è da tutti. Per la conferma attendiamo la prossima stagione.