Laura Dekker, 16 anni, è la più giovane circumnavigatrice del globo

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La 16enne olandese Laura Dekker diventa la persona più giovane al mondo e nella storia ad aver effettuato la circumnavigazione del globo in solitudine su una barca a vela. Ma per la sua impresa paga un prezzo alto perché le autorità olandesi intendono far scattare un mandato d’arresto nei suoi confronti. A più riprese i servizi sociali di Amsterdam si sono opposte alla sua intenzione di prendere il largo, ottenendo il suo rimpatrio quando era scappata in aereo a Saint Marteen, isola caraibica per metà amministrata dall’Olanda e per l’altra metà dalla Francia. Laura Dekker è riuscita a ripartire iniziando la sua lunga navigazione intorno al mondo nel dicembre 2010 a bordo della sua piccola imbarcazione Guppy, assumendo l’impegno di continuare a studiate seguendo le lezioni via internet. Ma le autorità olandesi sostengono che Laura non abbia seguito abbastanza i corsi scolastici né ottenuto un profitto sufficiente. Cosicché intendono esercitare il diritto di veto e revocare la custodia al padre, divorziato, con cui vive e che la sostiene nella sua passione per il mare. La giovanissima navigatrice solitaria ha attraversato l’Atlantico fino al canale di Panama, poi il Pacifico fino all’Australia per poi dirigersi fino ai Caraibi per approdare a Saint Marteen. L’asso nella manica di Laura è la doppia nazionalità. E’ nata, infatti, da genitori olandesi mentre la loro barca si trovava al largo di Auckland. Una vicenda che mette a nudo sensi e controsensi di una società dichiaratamente liberale come quella olandese. Emblematico quanto Laura ha scritto nel suo blog: “Negli scorsi undici mesi ho dovuto affrontare temporali e mareggiate, pericolose barriere coralline e difficili approcci ai porti, mantenendo la barca in buone condizioni e me stessa pure. Credo che sia stata una buona scuola e che io abbia dimostrato di essere stata promossa. Ma in più ho dovuto viaggiare con la costante preoccupazione degli umilianti fastidi che le autorità olandesi davano a mio padre e con il timore che, al mio ritorno, mi avrebbero separato da lui per consegnarmi a degli assistenti sociali, come se fossi orfana e incapace di badare a me stessa. Ho perfino paura che all’arrivo ci siano dei poliziotti ad attendermi con le manette. Ebbene, non ci sto. Avevo deciso di non terminare il mio giro del mondo in Olanda proprio per protesta contro il comportamento del mio paese. Per la stessa ragione ho ammainato la bandiera olandese dalla mia barca. E per lo stesso motivo ora sto pensando di andare a vivere da un’altra parte”.

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