Nibali e Ganna orgoglio dello sport italiano

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L’addio alle corse di Vincenzo Nibali al termine del Giro di Lombardia e lo stratosferico record dell’ora di Filippo Ganna (56,792) ottenuto sul velodromo di Grenchen (presente anche il presidente della FCI Cordiano Dagnoni) hanno caratterizzato una giornata ricca di emozioni per gli appassionati di ciclismo italiani.

A nome di tutto il movimento ciclistico italiano e della grande famiglia della Federazione Ciclistica Italiana – ha detto il presidente Dagnoniringrazio Vincenzo Nibali per le tante emozioni che ci ha regalato, per l’esempio che ha dato quando ha vestito la Maglia azzurra e tutte le volte che è stato in grado di recuperare dalle cadute, che fanno parte del nostro sport e della vita. La sua parabola sportiva è stata una grande ed entusiasmante avventura, che ha portato lustro al ciclismo e allo sport italiano nel mondo e che conserveremo per sempre nel nostro cuore di sportivi. Adesso per lui comincia una nuova vita e pertanto gli auguro a nome di tutto il movimento le migliori fortune e gli rivolgo un sentito in bocca al lupo“.

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Record dell'ora
Filippo Ganna (Foto Bettini / Federciclismo)

Riguardo Filippo Ganna e il record dell’ora: “Avere un italiano detentore del record dell’ora è un onore per il ciclismo e lo sport italiano. Filippo Ganna scrive il proprio nome in un elenco che, per quanto riguarda i corridori italiani, può vantare nomi del calibro di Giuseppe Olmo, Fausto Coppi, Ercole Baldini, Maria Cressari, Vittoria Bussi e Francesco Moser, che con le sue imprese a Città del Messico ha aperto una nuova era in questo tipo di esercizio, basata su una preparazione fisica mirata, attenzione ai particolari, cura dei materiali. Elementi, questi, che sono alla base anche del successo di Filippo Ganna e del suo Team. I miei complimenti, a nome di tutto il movimento ciclistico italiano, vanno per questo, oltre che all’atleta e allo stesso team, ai tecnici a cominciare da Marco Villa, a tutto lo staff ed anche al partner tecnico della Nazionale, Cicli Pinarello, orgoglio e vanto dell’industria italiana nel mondo, in grado di allestire una bicicletta frutto delle più avanzate tecniche ingegneristiche. Credo che il lavoro e la ricerca alla base di questo record rappresentino la migliore testimonianza delle grandi potenzialità che il nostro Paese è in grado di esprimere in campo sportivo, scientifico e industriale. Un risultato che premia, infine, un campione esemplare, un uomo serio e amante del proprio lavoro, un grande talento che con le sue imprese e il suo esempio rappresenta una ricchezza di tutto lo sport italiano“. (Antonio Ungaro / Federciclismo)