Ancora una volta, una splendida ed indimenticabile sfida fra i due migliori tennisti attualmente in circolazione. Peccato che le precarie condizioni fisiche di Nadal, lo abbiano “relegato” alla testa di serie numero 3 e che quindi questa sfida non abbia poi dato il beneficio al vincitore di ricevere in premio l’ambita coppa del Roland Garros. Fra Rafa e il suo ottavo (e storico) successo, resta un ostacolo con le sembianze di David Ferrer. Ora dando un’occhiata ai precedenti (19-4 Nadal nel totale, 16-1 sulla terra rossa!), questo ostacolo non parrebbe insormontabile, ma dopo “tanta” semifinale bisogna controllare se nel serbatoio di Nadal, non si accenda inesorabilmente la spia della riserva. Certo, sapere che qualche mese fa, non si sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a portare avanti la propria fenomenale carriera, lascia un po’ stupiti, soprattutto vedendolo giocare ora e raggiungere con la velocità di “Road Runner” ogni pallina scagliata dal proprio avversario, in ogni angolo del campo dopo 4 ore di battaglia. A noi non resta che godere dell’ennesimo spettacolo offerto dal maiorchino sul Centrale spalleggiato da un grandissimo Nole Djokovic, giunto veramente ad un passo dallo sconfiggere, un giocatore che ormai i propri colleghi considerano quasi invincibile su questa superficie. Primo set a favore dello spagnolo (6/4) e secondo set che vede ancora avanti Rafa, addirittura con un break di vantaggio. Tutto sembra “apparecchiato” per lo 0-2 quando Rafa accusa un piccolo calo e Nole lo sovrasta inanellando un parziale di 4 giochi a 0 che lo portano a pareggiare il conto (6/3). Da parziale nasce controparziale ed ecco uno stupefacente 5-0 che conduce di fatto alla fine del rapido terzo set (6/1 Nadal). Torna l’equilibrio nel quarto, ma di nuovo lo spagnolo si prende un piccolo vantaggio e sul 6-5 e servizio sembra davvero fatta. Nemmeno per sogno, il serbo non china la testa, si arrampica al tie-break e lo fa suo per 7 a 3, trovando punti importanti anche da qualche discesa a rete. Il trend positivo continua, tanto da consentirgli di partire nell’ultimo e decisivo parziale con un cruciale break di vantaggio, difeso fino al 4-2. Game cruciale con occasioni da entrambe le parti, fino a che sul 40 pari, il numero 1 al mondo si trova davanti una pallina che scende sopra la rete, fin troppo facile, di quelle che un tempo si chiamavano “benedizioni”. Esagera nella foga, finisce per commettere invasione toccando la rete con la racchetta e regalando di fatto il punto a Nadal. Riesce poi a recuperare la parità, ma sbaglia i due rovesci successivi, concedendo il punto del controbreak all’avversario. Si prosegue a suon di servizi mantenuti fino all’8-7 Rafa. Sedicesimo game terribile per il serbo che parte 0-30 e poi va fuorigiri con due dritti spediti oltre la riga di fondo. Trionfo per lo spagnolo ora davvero ad un passo dall’ottavo titolo a Parigi, una traccia indelebile nella storia di questo sport. Di fronte il miglior specialista sulla piazza (dopo di lui ovviamente!), quel David Ferrer, che fosse nato qualche anno prima dell'”era Nadal” sicuramente avrebbe messo in bacheca già un paio di titoli parigini. Giocatori (Gaudio, Costa, Kafelnikov) che sono riusciti in carriera ad alzare l’ambito trofeo, non hanno nulla di più del “guerriero” spagnolo, in grado di arrivare all’atto conclusivo senza cedere un solo set e triturando gli avversari come fossero docili noccioline. Non sfugge a questa legge nemmeno Tsonga, arrivato alla semifinale troppo carico di responsabilità ed aspettative per non pagare un conto salatissimo alla tensione. Fin dai primi scambi si intuisce come il “moro” di Francia sia un lontano parente di quello splendido giocatore visto fino ai quarti di finale. Il servizio ed il dritto che lo hanno portato fino a qui, perdono di efficacia e per David è un gioco da ragazzi portare a casa il primo set (6/1). Reazione di orgoglio del transalpino nel secondo, con conclusione al tie-break, che però vede prevalere ancora l’iberico, troppo superiore mentalmente per lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione. Il terzo set diventa così il “viale del tramonto” per le speranze dei tifosi francesi (6/2). In finale sarà derby spagnolo, come accaduto tante volte da queste parti, ma questo in un modo o nell’altro sarà ricordato per sempre.
( commento di Luca Polesinanti )