Difficile commentare la notizia dell’arresto dell’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e altri inquisiti nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse, esplosa nel giugno scorso. L’ordinanza di custodia cautelare – secondo quanto si è appreso nel corso della conferenza stampa tenuta dagli inquirenti – conterrebbe nuovi elementi di prova acquisiti dalla procura di Cremona e ritenuti validi dal gip che dimostrerebbero il coinvolgimento di Doni nella combine di almeno tre incontri dell’Atalanta nel campionato di serie B dell’anno scorso, 2010/2011. Dunque, nuovi risvolti e prove che hanno indotto gli inquirenti ad adottare le norme restrittive. Ci sono personaggi e calciatori già coinvolti nella prima fase dell’inchiesta, come il difensore piacentino Carlo Gervasoni e l’ex portiere Nicola Santoni, e altri nomi nuovi, come Filippo Carobbio, ex Albinoleffe tesserato per lo Spezia, e Luigi Sartor, ex Inter, Roma e Parma. Di certo i risvolti dell’azione giudiziaria non saranno indolori, perché la giustizia sportiva potrebbe tenere conto, ovvero acquisire, nuovi elementi e riconsiderare posizioni già esaminate nei mesi scorsi. L’atto di accusa è grave: si parla di organizzazione finalizzata alla truffa e frode sportiva con centrale a Singapore. Nel mirino gare dei campionati 2009-2010 e 2010-2011, anche di serie A. Forse addirittura risalenti al 2008. Dal quadro accusatorio emerge una rete internazionale, dunque un fenomeno di estensione mondiale. Il nuovo filone d’inchiesta sarebbe partito dalla denuncia di un calciatore del Gubbio, avvicinato da un emissario dell’organizzazione che gli avrebbe offerto di truccare la gara di coppa Italia con il Cesena. La procura di Cremona, naturalmente, è in stretto contatto con quella federale. Lo scenario è tutto da chiarire. I nuovi sviluppi gettano nello sconcerto il mondo del calcio, in particolare la realtà di Bergamo e dell’Atalanta, che ha reagito alla penalizzazione di inizio campionato con un atteggiamento ineccepibile in campo e una grande prova di carattere, in attesa del giudizio del Tnas.