Christof Innerhofer è medaglia di bronzo nella supercombinata maschile di Sochi. Il ventinovenne finanziere di Gais, argento nella discesa di domenica scorsa, è riuscito nuovamente a salire sul podio con una strepitosa manche in slalom (dove ha registrato il terzo tempo) che gli ha permesso di risalire dall’ottavo posto della discesa in una mattinata in cui per sua stessa ammissione non era riuscito a trovare il ritmo giusto su una neve ben diversa da quella trovata in discesa, dovuto all’innalzamento delle temperature.
Invece Inner ha saputo ancora una volta sorprenderci e fra i pali stretti è volato veloce che mai lo si era visto in passato, recuperando posizioni su posizioni grazie anche all’uscita del favorito Alexis Pinturault e della manche incolore di Bode Miller. Era dalle Olimpiadi di Albrtville del 1992 che uno sciatore italiano in campo maschile non riusciva a vincere due medaglie. Allora fu Alberto Tomba a conquistare l’oro in gigante e l’argento in slalom, mentre Josef Polig e Gianfranco Martin furono gli ultimi azzurri ad andare a podio nella specialità sempre nell’edizione francese di quell’anno, anche se si trattava della combinata vera e propria con la classica forma della discesa e le due manches di slalom.
E alla mente viene l’incredibile serie dello stesso Innerhofer tre anni fa ai Mondiali di Garmisch, dove conquistò l’oro in supergigante, l’argento in supercombinata e il bronzo in discesa. Qui siamo a due medaglie su due gare, in attesa del supergigante. Nessuno sciatore italiano è mai riuscito a fare medaglia in tre gare in una stessa edizione olimpica.
Sul gradino più alto del podio è salito invece Sandro Viletta (da quattordicesimo a metà gara), con la Svizzera che festeggia il secondo oro a cinque cerchi nello sci alpino dopo quello di Dominique Gisin in discesa, il quale ha preceduto di 34 centesimi l’eterno Ivica Kostelic, mentre Innerhofer ha concluso con 47 centesimi di svantaggio. Diciottesimo Dominik Paris, mentre Peter Fill ha inforcato in slalom mentre stava andando fortissimo e anch’egli gravitava in zona podio.