Prima manche piena di sorprese per lo slalom gigante maschile di Soelden, primo appuntamento della Coppa del Mondo di sci alpino.
Il ghiacciaio del Rettenbach ha visto l’uscita del campione uscente Marco Odermatt, costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un errore sul muro che ha interrotto la sua striscia vincente.
Ciò ha favorito il norvegese Alexander Steen Olsen che, nonostante qualche sbavatura in alto, è il più veloce sul piano conclusivo fermando il cronometro in 1’04″31.
Ciò gli ha consentito di anticipare di due centesimi il croato Filip Zubcic, apparso non convincente sul muro del Rettenbach; e di otto lo scandinavo Hernik Kristoffersen.
In chiave italiana ottima prestazione per Luca De Aliprandini che, grazie a una prova particolarmente aggressiva, ha strappato l’ottava posizione con 76 centesimi di ritardo frutto soprattutto di qualche problemino in vista del traguardo dopo essersi preso qualche rischio sul muro.
Discorso diverso invece per Alex Vinatzer che ha faticato nei tratti più ripidi passando sotto lo striscione d’arrivo con 1″20 di distacco in tredicesima piazza.
Niente da fare invece per Filippo Della Vite che, dopo esser rientrato in extremis a causa dell’infortunio alla mano, non è riuscito a qualificarsi per la seconda manche.
Il 23enne di Ponteranica è apparso subito in difficoltà sin dall’uscita del cancelletto compiendo un’intraversata sul muro dove è rimasto incastrato in una porta con la mano operata e tagliando così il traguardo con 2″97 da Steen Olsen.
“Non ho sofferto, però pensavo di fidarmi di più, invece scendendo mi sentivo che ero fermo. Mi sentivo che ero alto di linea e non scendevo mai – ha spiegato Della Vite ai microfoni della Rai -. Mi sono incastrato prima del piano e lì non sono più andato avanti. C’è ora un mese di pausa e spero di ritrovare buone sensazioni”.
Grande attesa per il ritorno di Lucas Pinheiro Braathen che, dopo esser preso un anno sabbatico a causa delle liti con la Norvegia, è tornato in pista con i colori del Brasile ottenendo il diciannovesimo tempo parziale.
Scattato con il pettorale numero 41, lo sciatore carioca ha colpito nel tratto alto dovendo ancora prendere le misure nei punti più tecnici strappando però la qualifica per la seconda manche con 1″68 di distacco davanti a Giovanni Borsotti, ventitreesimo a 1″95 da Steen Olsen.
Rientro molto atteso per Marcell Hirscher che, a cinque anni dal ritiro, si presenta con la tuta dei Paesi Bassi firmando il ventottesimo tempo a 2″29 da Steen Olsen, il tutto frutto di una discesa caratterizzata sì dalla grinta agonistica che lo ha contraddistinto per tutta la carriera, ma ancora alla ricerca della centralità sul muro.