L’oro di Alberto Razzetti e il bronzo di Pier Andrea Matteazzi nei 400 misti, l’argento della 4×200 stile libero; sei pass per le finali e un primato personale nel racconto, già da sogno, della prima giornata dei XXXVI Campionati Europei di nuoto, che si stanno svolgendo a Roma. Gli azzurri entusiasmano ed esaltano il pubblico che gremisce le tribune dello Stadio del Nuoto, la piscina più bella mondo, rendendolo ancor di più palcoscenico inarrivabile.
400 MISTI. È diventata la sua gara poco più di un anno fa, quando alla vigilia di Budapest 2021 decise di “provare”. Quindici mesi fa sorprese tutti, prendendosi l’argento continentale. A Roma è andato oltre. Alberto Razzetti si conferma talento indiscusso, dal grande carattere e si prende l’oro nei 400 misti, trascinandosi il compagno, amico e rivale di sempre, Pier Andrea Matteazzi che sale sul gradino più basso del podio per un bronzo scintillante; a dividere i due azzurri c’è solo il magiaro e tricampione europeo Dávid Verrasztó (argento in 4’12”58).
Il 23enne genovese – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, allenato da Stefano Franceschi – tocca in 4’10”90 (55”93, 2’02”97, 3’12”53), non troppo lontano dal personale di 4’09”91 registrato in semifinale alle Olimpiadi di Tokyo. Il 25enne di Vicenza – tesserato per Esercito e In Sport Rane Rosse, allenato da Federico Benda – chiude con la seconda prestazione personale di sempre in 4’13”29.
Alla fine i due azzurri si abbracciano tra gioia e commozione. “Ho la pelle d’oca. Vincere in casa è una gioia incredibile. Sono stato attento a rimanere concentrato fino alla fine – spiega Razzetti, tifoso della Ferrari e della Ducati -. La gara l’avevo preparata in questa maniera, non ho perso troppo nella frazione a dorso e poi ho sparato tutto. È l’emozione più bella della mia vita e voglio dedicarla alla mia famiglia e al mio allenatore Stefano Franceschi che è stato fondamentale nella mia crescita. Sono contento anche per Pier Andrea: ci conosciamo da tempo ed è bello dividere un podio del genere“.
Matteazzi, in genere timido e riservato, non sta nella pelle: “Sentire l’inno è da brividi. Una gioia incredibile, quasi inaspettata. Sapevo di stare bene: tutto sommato il tempo è buono, mi aspettavo qualcosina in meno: ma oggi il crono non contava. Un pensiero vorrei rivolgerlo a tutte le persone che mi sono state vicino in questi anni e che hanno creduto in me“.
Per l’Italia si tratta della quattordicesima e quindicesima medaglia nella specialità (4-3-8), l’ultima era sta il bronzo di Federico Turrini a Londra 2016; l’oro mancava da Berlino 2002, quando sul tetto d’Europa salì il piemontese Alessio Boggiatto.
4X200 D’ARGENTO. A rendere luminosa la prima serata romana degli Europei ci pensano i moschettieri azzurri che conquistano un pesantissimo argento in chiusura di programma. Marco De Tullio (1’46”47), Lorenzo Galossi (1’47”91), Gabriele Detti (1’46”51) e uno Stefano Di Cola (1’45”36) da impazzire chiudono in 7’05”38.
Vince l’Ungheria, trascinata in ultima frazione da Kristof Milak (1’44”42) con 7’05”38; terza è la Francia in 7’06”97.
Gasati e fieri i quattro alfieri azzurri che confermano l’Italia sul podio europeo, dopo il terzo posto di Budapest 2021 di Stefano Ballo, Matteo Ciampi e degli stessi De Tullio e Di Cola. “Sono molto soddisfatto di aver aperto questo campionato con una medaglia d’argento – sottolinea il più esperto del quartetto Detti, tesserato per Esercito e In Sport Rane Rosse, bronzo olimpico nei 400 stile libero, due volte iridato e campione europeo, nonché oro mondiale negli 800 stile libero a Budapest 2017 -. Già prima di entrare in acqua eravamo concentrati e sicuri di poter andar forti. È una staffetta che può crescere molto e dare importanti soddisfazioni in futuro. Come dice il proverbio: chi ben comincia…“.
“Sono gli ultimi sforzi, dopo una stagione lunga e snervante – prosegue De Tullio, tesserato per CC Aniene, quinto ai mondiali di Budapest 2022 nei 400 stile libero -. Questa medaglia però cancella tutte le fatiche e ci riempie d’orgoglio“.
Fiero e incredulo il più giovane Lorenzo Galossi (CC Aniene), 16 anni compiuti a fine giugno: “Non sono stato brillantissimo: questa mattina in batteria avevo sparato molte cartucce per strappare il posto in finale. Devo ringraziare Gabriele e Stefano che sono stati straordinari a recuperare il gap: ero sicuro che l’avrebbero fatta. Siamo una grande squadra, tutti molto giovani ed è un onore far parte di questo team. Io sono romano e conquistare una medaglia di questo valore davanti alla mia famiglia e ai miei amici è da brividi“.
Conclude Di Cola (Marina Militare/CC Aniene): “Di più non potevamo ottenere. Ho forzato un po’ i passaggi, trascinato anche dall’entusiasmo del pubblico, ma Milak era imprendibile. E’ una bella medaglia che ripaga un po’ dopo la delusione per il mancato ingresso in finale ai Mondiali di Budapest“.