L’Italia dell’open water chiude i campionati europei in maniera trionfale. Vince la classifica per Nazioni, vince il medagliere e nella gara conclusiva, la staffetta 4×1500 team event, conquista la medaglia d’argento. Prima tra le venti Nazioni presenti con 214 punti, di cui 119 sono arrivati dalle gare maschili, 78 da quelle femminili e 17 dal secondo posto del team event. Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Andrea Filadelli e Marcello Guidi chiudono in un’ora 06’28”6 a quasi 21 secondi dagli ungheresi Mira Szimcsak, Bettina Fabian, David Betlehem e Kristof Rasovszky che vincono un un’ora 06’07”7. Terza è la squadra francese con un’ora 06’51”7. Sesto il team di Israele che negli ultimi 1300 metri si fa superare da tutti e perde cinque posizioni (al km 3.7 era primo). Il medagliere è scintillante: 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi. Si rientra in Italia in giornata, poi testa al 60° Trofeo Settecolli di Roma e ai campionati nazionali estivi a Piombino.
IL BILANCIO DEL COORDINATORE TECNICO STEFANO RUBAUDO – “Bilancio molto positivo. I risultati sono arrivati in quasi tutte le gare. Abbiamo conquistato medaglie importanti, ricevuto conferme e risposte soddisfacenti. Siamo venuti qui con una Nazionale che ha mescolato giovani e grandi e che nasce, oltre che dal lavoro del centro federale, dalla collaborazione della Federazione con gli altri tecnici e le altre società. Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Marcello Guidi e Vincenzo Caso vengono da altre realtà e hanno fatto grandissime prestazioni. Ci sono stati momenti indicativi molto importanti: la 10 chilometri di Gregorio Paltrinieri è la conferma di un grande campione; le prove di Caso e Filadelli, 18 e 20 anni, che sono due neofiti in gare internazionali di quel livello, che sono riusciti a rimanere aggrappati e nuotare a quei ritmi con Betlehem e Rasovszky, i francesi, tutti atleti qualificati per le Olimpiadi, sono anche prove di coraggio perché si parte forte ma non sa mai cosa può succedere dopo tre chilometri. Sempre lucidi, sempre in gara, e ciò vuol dire che l’attitudine al fondo è ottima. Dario Verani ha dimostrato che tecnicamente oggi è difficile trovare un nuotatore al mondo che lo possa battere in una gara così lunga, per come l’ha costruita negli anni e per come la sa interpretare. Così come Matteo Furlan che ha oltre trent’anni e comunque è un altro grande interprete della 25 chilometri ed anche lui fa parte dei progetti della Federazione e della sinergia con le società che mettono i loro atleti nelle migliori condizioni per allenarsi. Poi c’è Barbara Pozzobon che è cresciuta molto, fino a diventare tra le più forti al mondo: all’inizio era in grandi di fare bene la 25 ma aveva qualche difficoltà a fare le altre gare e oggi prende una medaglia nella 10 davanti a molte nuotatrici qualificate per i Giochi Olimpici e vince la 25 restando attaccata ai maschi. Si tratta di un mega lavoro. Una Nazionale che ci lascia ben sperare per il futuro. Questo europeo è stato un banco di prova per tutta la squadra. Stiamo andando nella giusta direzione si per gli obiettivi a breve termine che per quelli a lungo termine”. (Fonte: Federnuoto)
IL PODIO DELLA CLASSIFIA PER NAZIONI
1. Italia 214 punti (119 M, 78 F, 17 TE)
2. Germania 161 punti (58 M, 89 F, 14 TE)
3. Ungheria 159 punti (75 M, 64F, 20 TE)
IL MEDAGLIERE AZZURRO: 3 ORO, 4 ARGENTO E 2 BRONZO
ORO
Gregorio Paltrinieri 10 km
Dario Varani 25 km
Barbara Pozzobon 25 km
ARGENTO
Barbara Pozzobon 10 km
Ginevra Taddeucci 5 km
Matteo Furlan 25 km
Team event 4×1500
BRONZO
Marcello Guidi 5 km
Giulia Gabbrielleschi 10 km