Farfalle da elite mondiale

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All’Adriatic Arena di Pesaro, nella IV Coppa del Mondo di Ginnastica Ritmica, la nazionale italiana di ginnastica ritmica si aggiudica la prova con i 2 cerchi e i 3 nastri con il punteggio di 27.850, ma non riesce a vincere il Concorso Generale che va alla Russia, seconda con 27.825. La squadra di Irina Viner, forte del vantaggio di oltre due decimi accumulato con le 5 palle, conquista così la IV edizione della World Cup marchigiana con il totale di 55.800. Argento per gli avieri dell’Aeronautica Militare – Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Romina Laurito, Anzhelika Savrayuk, Marta Pagnini e Andreea Stefanescu – a quota 55.450. Terzo posto per la Bielorussia, forte del 27.625 odierno e del 55.025 complessivo. “Sono contenta del mondo in cui abbiamo reagito – ha dichiarato L’allenatrice delle farfalle azzurre, Emanuela Maccarani, coadiuvata a bordo pedana dalle assistenti Valentina Rovetta e Klarita Kodra, si dichiara contenta del modo in cui la squadr ha saputo reagire. Grazie alla forza incredibile che le unisce, le ginnaste sono capaci di superare qualsiasi difficoltà, tecnica, ambientale o anche fisica, considerato che molte di loro non erano al meglio. Julieta Cantaluppi con il 15° posto  finale conferma di essere ormai nel club delle ginnaste olimpiche. Alla fine della competizione è stato accolto l’invito del presidente del Coni Petrucci, osservando un minuto di silenzio in memoria del calciatore Piermario Morosini, tragicamente scomparso.

Nella terza e ultima giornata di gare le Farfalle azzurre – Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Romina Laurito, Anzhelika Savrayuk, Marta Pagnini ed Andrea Stefanescu – confezionano il proprio capolavoro, conquistando la medaglia d’oro nell’esercizio con i 2 cerchi e i 3 nastri con il punteggio di 28.200. Piazza d’onore per la Bielorussia che con 27.350 stacca al terzo posto Israele, bronzo a quota 26.650. Gli avieri dell’Aeronautica militare hanno ottenuto il punteggio più alto di sempre nell’Artistico (9.650) e nel D2 (9.500). Una prestazione tanto più straordinaria se si pensa che nella finale precedente, quella con le 5 palle, l’Italia aveva accusato una grave perdita d’attrezzo proprio nella figura conclusiva. Il conseguente bronzo con 27.350, dietro le rivali storiche della Russia (28.325) e la solita Bielorussia, seconda con 27.900, chiude una manifestazione nella quale la Santoni e compagne, con tre medaglie, hanno lanciato la sfida definitiva al podio Europeo di Niznij Novgorod (29 maggio – 3 giugno) e, soprattutto, a quello olimpico.

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