Il trionfo ai Mondiali ha rappresentato la ciliegina sulla torta di una carriera per Michela Moioli.
Dopo aver sfiorato più volte il successo iridato, la scorsa primavere la 29enne di Alzano Lombardo ha sorpreso tutti coronando un sogno a lungo inseguito e che l’ha inserita a tutti gli effetti nel gotha dello snowboard cross.
Un appuntamento che la rende più tranquilla in vista dell’obiettivo principale, le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, come spiegato in un’intervista a SportMediaset.
Come sta andando la preparazione estiva?
Sta andando molto bene. Adesso abbiamo già alle spalle già un mese e mezzo di allenamenti con un buon carico tanto che i livelli di forza si sono già rialzati e gli acciacchi stanno andando a posto. Sono contenta che stia andando tutto molto bene.
Come sta la schiena?
Bene, ormai è un lontano ricordo.
La vittoria del Mondiale ha rappresentato per lei una liberazione?
Sì, perché comunque era una medaglia che sognavo da tanto tempo e che sembrava esser diventata quasi fatata. Sembrava non arrivasse più e in realtà mi ero messa un po’ in pace, però alla fine devo dire che, quasi inaspettatamente, sono arrivati lì pronta ad affrontare la competizione. Nonostante alcune difficoltà che si sono presentate durante la stagione, ho ottenuto una vittoria che mi ha dato moltissimo.
Questo successo le ha tolto pressione in vista della prossima stagione?
Non si riparte da zero, ma poco ci manca. La Coppa del Mondo sarà un obiettivo importante, ma servirà per avvicinarsi al meglio alle Olimpiadi che sono comunque l’obiettivo stagionale.
Per lei sarà la quarta Olimpiade in carriera. Come sarà viverla in casa?
Sarà una grandissima emozione visto che, in Italia, queste Olimpiadi le abbiamo attese per tanti anni. Motivo per cui non vedo l’ora di partecipare.
Quali sono le avversarie su cui porre maggior attenzione?
Sicuramente ci sono tanti giovani molto forti come Lea Casta e Julia Pereira de Sousa-Mabileau che ormai sono atlete esperte e complete. Sicuramente però anche le più datate come me, come Charlotte Banks, Eva Samkova e Chloe Trespeuch cercheremo di arrivare in forma e dar loro filo da torcere.
Cosa può dare a questa Nazionale così giovane?
Come dico sempre, l’importante è dare il 100%. È vero che alle Olimpiadi contano le medaglie, ma conta anche l’esperienza, il bagaglio che ci si porta a casa e soprattutto, per loro che sono giovani, è anche giusto che si godano questa prima esperienza. Io gli auguro di riuscire a dare il massimo, di divertirsi e poi come sempre, quello arriva, arriva.