Marco Odermatt continua a dettare legge e lo fa anche nella discesa libera di Wengen. Il 26enne nativo di Buochs ha colpito i tifosi elvetici presenti al traguardo ottenendo la prima vittoria in Coppa del Mondo nella disciplina regina dello sci alpino.
Il fuoriclasse elvetico ha spazzato via sulla Lauberhorn, una delle piste più complicate del panorama mondiale, grazie a linee molto aggressive nel tratto iniziale e lasciando correre gli sci in curva, in particolare alla Kerner-S dove ha impostato una “controcurva” in conduzione tipico da gigantista.
Il campione svizzero non ha amministrato nell’ultima parte del tracciato ampliando ulteriormente il proprio vantaggio sul francese Cyprien Sarrazin, unico capace di rimanere vicino a Odermatt, ma giunto comunque con 58 centesimi di ritardo.
Vincitore a Bormio, il transalpino si è tenuto in posizione sin dall’inizio, imitando il vincitore nel punto decisivo, ma dovendo imporre una leggera correzione all’uscita dal Minsch-Kante che ha vanificato i tentativi di recupero nell’ultimo tratto dove ha imposto linee strette sui curvoni.
Terza piazza a 81 centesimi per il norvegese Aleksander Aamodt Kilde che ha vissuto una prova a tutta velocità dovendo immediatamente correggere al volo la traiettoria all’uscita dall’Hundschopf a causa dell’aria posizionatasi sotto gli sci.
Primo a intraversare leggermente gli sci in vista della Kerner-S, l’esperto scandinavo è uscito particolarmente veloce dal ponte sotto il treno accumulando così vantaggio in vista del Minsch-Kante dove una piccola imprecisione che lo ha costretto al gradino più basso del podio.
In casa Italia maiuscola per Florian Schieder che è stato perfetto nel tratto finale lasciando correre gli sci ampliando sì le traiettorie, ma soprattutto toccando punte di velocità sopra i 140 chilometri orari dove è riuscito così a recuperare lo svantaggio accumulato nella Kerner-S dove ha impostato una piccola “contro-curva” che l’ha posto al quarto posto, a 94 centesimi da Odermatt.
Un po’ lento nel punto decisivo invece Dominik Paris che continua a non digerire quel passaggio ed è stato costretto a metter gli attrezzi a spazzaneve.
Ciò non gli ha impedito di rimanere vicino ai migliori e chiudere in quinta piazza con 1″04 dal vincitore.
Settimo posto per Mattia Casse che si è giocato il podio sino all’ultimo tratto impostando sì traiettorie aggressive nell’abbrivio iniziale, ma che non è saltato molto all’Hundschopf, frutto della poca velocità d’uscita.
Il grosso problema è emerso alla Kerner-S dove ha bissato “doppia curva”, una tattica che non ha pagato e non gli ha consentito di rimanere davanti nonostante una prova pulita.
L’ultima sbavatura nel finale ha posto il 33enne residente a Chiuduno a 1″24 da Odermatt.
Gli azzurri proveranno a migliorarsi nel supergigante in programma venerdì 12 gennaio, mentre sabato 13 si svolgerà una seconda discesa con partenza dall’alto.