Serena Viviani sta cercando una lunga risalita dopo gli infortuni che le hanno tolto la possibilità di rimanere in pianta stabile in Coppa del Mondo di sci alpino.
Un percorso difficile, che l’ha vista far i conti con l’addio al gruppo sportivo dei Carabinieri, ma che l’ha portata a incrociare il progetto dell’Orobie Ski Team di Schilpario per cui si è tesserata da poco più di un anno.
Un connubio che sta dando i propri frutti a partire dal ritorno alla vittoria della 25enne genovese passando per i primi punti stagionali in Coppa Europa raccolti da Viviani.
Com’è stato tornare al successo nello slalom speciale FIS di Pass Thurn?
Ho passato anni difficili, ho dovuto affrontare una serie di infortuni. Lo scorso anno mi hanno mandata via dai Carabinieri dicendo che ero troppo vecchia, dovevano liberare dei posti e quindi sono stata costretta a congedarmi. E’ stata una scelta difficile perchè lo sci è uno sport molto costoso e quindi avere uno stipendio aiuta nel percorso. Era una cosa che mi ero sudata parecchio, che avevo ottenuto con risultati importanti, per cui la scorsa estate ho trascorso un periodo difficile visto che dovevo prendere delle decisioni. Avendo perso molto con gli infortuni, ho deciso di continuare ancora per un anno sciando molto, lavorando bene e facendo quello che dovrebbe fare un atleta di alto livello. Sono quindi contenta che il lavoro paghi anche con i risultati.
Com’è arrivata all’Orobie Ski Team?
La scorsa stagione è stata la prima fuori squadra, motivo per cui ero un po’ spaesata. Ho dovuto imparare a farmi gli sci da sola, ho dovuto imparare molte cose che mi erano estranee e ho fatto un po’ fatica. Sono stata seguita poco, andavo in giro da sola. Conoscevo già in realtà l’Orobie Ski Team perchè sono amica di Flavia Giordano che gareggiava già per loro e perchè li vedevo alle gare. A quel punto ho chiesto se potessi aggregarmi a loro qualche volta. Sono stati subito disponibili, avendo quindi modo di fare un mese con loro e vinto due gare. Ho confermato il punteggio FIS e, essendo contenta anche del gruppo, alla fine della stagione ho deciso di far un progetto insieme a loro.
Come sostiene le varie spese essendo inserita in un team civile?
Attualmente sono tutte a carico mio. Qualcosa avevo messo da parte negli ultimi tre anni che ho gareggiato per i Carabinieri, quello che mi è rimasto lo investo in questo progetto.
Com’è stata in Coppa del Mondo a cavallo fra il 2020 e il 2021?
E’ stata una chiamata inaspettata perchè ero ancora in squadra di Coppa Europa. Andavo molto forte in allenamento. Avevo fatto delle gare di selezione di Coppa del Mondo e, essendo la migliore delle italiane, hanno deciso di convocarmi. La prima gara è stata molto emozionante, sono partita molto agitata e per questo non sono riuscita a qualificarmi. La seconda ero ventesima fino all’intermedio e poi ho inforcato. Ero contenta perchè era un periodo dove sciavo molto forte. Ho affrontato Flachau e, poco dopo esser entrata in squadra A, mi sono infortunata e da lì ho fatto fatica a riprendermi. Mi sono prima fatta male al gomito, poi al menisco dovendomi così operare e attendendo due anni prima di tornare a tutti gli effetti.
Qual è ora l’obiettivo? Di rientrare in Coppa del Mondo?
Sicuramente quello di lavorare bene e dare il 100%. Poi c’è l’obiettivo di tornare a fare le gare di alto livello passando chiaramente dalla Coppa Europa e poi vincere la gare FIS che permettono di partecipare alle altre prove. E’ uno step by step necessario per tornare a quel livello. Spero di riuscirci, altrimenti sarei contenta di far questa stagione perchè nella vita credo che sia più importante fare ciò che si sente più che quello che si deve fare. Ce la metterò tutta.
Essendo originaria di Genova, perchè ha scelto lo sci rispetto a uno sport estivo?
Quando ero piccola, all’età di tre anni, sono andata a sciare con i miei genitori e subito il maestro di sci ha detto che ero molto brava e avrei potuto già fare piste più difficili. Così mio padre ha deciso di iscrivermi allo sci club, andando spesso assieme in montagna. Da lì ho iniziato a fare delle gare, ero brava, vincevo quasi sempre, quindi gli stessi allenatori mi hanno spinto a prendere questo percorso e non ho più smesso. E’ una passione che è cresciuta in me e ho continuato.
Al termine di questa stagione deciderà se proseguire o meno con la sua carriera?
Sì, visto che quando sono partita quest’anno l’idea era quella. Non si sa mai come vanno le cose perchè magari arrivi a fine stagione e ti senti così bene da proseguire, anche se i risultati non sono stati quelli che speravi. Io non mi sento vecchia, anche se a venticinque anni te lo dicono. Ci sono persone che a trentuno anni fa il primo podio in Coppa del Mondo, motivo per cui voglio continuare finchè c’è il livello. Ora non voglio pensare di smettere perchè ho davanti ancora una stagione intera, poi al termine si faranno le debite valutazioni.