Cinque scudetti indoor, tre Coppe Italia, una Super Coppa, due Coppe Europa; nel 2010 ha vinto con la Nazionale gli Europei a Budapest, nella finale contro la Francia e nel 2019 è campionessa mondiale indoor, sempre con la Nazionale, dove a Rovereto in finale ha battuto di nuovo la Francia. Veronica Trapletti, classe 1985, di San Paolo d’Argon, è quel che si suol dire una icona del tamburello nazionale. Perché lei, a 38 anni suonati, si allena ogni giorno: piova, tempesti, nevichi, tiri vento o ci sia afa a 38 gradi. Dal 2007 a oggi gioca in Serie A.D’estate gioca il campionato Open, d’inverno l’Indoor (la cosa che la diverte di più). E ancora oggi riceve offerte da squadre sparse per l’Italia che la vogliono nella loro formazione.
Il Coni le ha conferito tre medaglie per meriti sportivi. Nel 2008 le ha attribuito la medaglia di bronzo per aver conquistato il titolo italiano indoor. Nel 2010 le ha attribuito la medaglia d’argento per essersi classificata prima alla Coppa Europa Open. Nel 2019 le ha attribuito la medaglia d’oro per aver vinto il campionato mondiale indoor. Di quest’ultima medaglia ha pubblicato un post che dice: “Per molti sarà solo una semplice medaglia per me vale anni e anni di lavoro sul campo e fuori, di ore e km macinati con la macchina e di km macinati di corsa anche sotto la pioggia per questo sport conosciuto da pochi, spesso relegato alle ultime posizioni ma credetemi questo sport può regalare le stesse emozioni di un goal al 90’ o di una qualsiasi emozione che il vostro sport possa regalarvi. Ringrazio tutte per persone che in questi anni mi sono state vicine e anche a quelle che hanno parlato a caso. Grazie ai miei compagni di nazionale, un grazie alla mia famiglia, ai miei amici che hanno capito le mie assenza perché dovevo giocare, a Franck il mio coach di sempre e grazie anche ad Alice e al Pres che da lassù mi hanno saputo dare la giusta grinta ogni volta che trovavo davanti a me un ostacolo”.
Ma tutto ciò non basta, perché Veronica ha un grande cuore: oltre che giocatrice si è presa sulle spalle tutta la società del San Paolo d’Argon, eredità del presidente Enrico Beretta a cui il mondo del tamburello argonese e non solo deve molto. La società conta 70 tesserati divisi in quattro squadre: una di Serie A femminile, mentre al maschile una squadra di Serie C, una di Juniores e una di Esordienti.
E per non farsi mancare nulla, Veronica Trapletti da due mesi a questa parte è anche selezionatrice nazionale per la categoria Juniores. Sta selezionando otto ragazze, su un gruppo di venti, che porterà a disputare un torneo in Francia.
Veronica, in tutto questo lavoro, può contare su una persona che è il suo braccio destro operativo: Gianfranco Vismara. Allenatore, personal trainer, responsabile squadre soprattutto giovanili. Con lui forma una squadra che assomiglia più a una macchina da guerra.
Fortunatamente la società sportiva gode degli ottimi rapporti dell’amministrazione comunale, proprietaria degli impianti, che lascia al godimento sportivo della società attraverso un canone d’affitto, ma che, allo stesso tempo, versa dei contributi per garantire l’esercizio dei vari campionati. In più vi è l’impegno volontario di tanti a partire dai genitori, che aiutano alla gestione dell’impianto, all’organizzazione dei trasporti per le partite e al terzo tempo che, come nel rugby, anche qui viene consumato dopo ogni gara.
A San Paolo d’Argon il terreno è fertile per coltivare uno sport di lunga tradizione. Per farlo crescere e germogliare Veronica porta in classe, nelle scuole elementari, durante le ore di educazione fisica, il gioco del tamburello. Dall’aula al feristerio il passo è breve.
Veronica Trapletti è una donna piena di progetti. E ve n’è uno che la rende campionessa mondiale della vita, oltre che nello sport. Si tratta del progetto Tambdown21. L’impegno una volta al mese di portare sul campo i ragazzi affetti dalla sindrome di down per giocare a tamburello. Con l’aiuto dell’associazione di Bergamo, il progetto funziona e ottiene ottimi risultati e grandi soddisfazioni.
Ma il cuore sociale di Veronica è infinito. Lei si è legata a doppio filo con il Trentino da una parte e con l’Africa dall’altra. Per quattro anni, prima del suo grande rientro, ha vissuto in Africa, in Senegal, dove ha portato gioia, umanità e tanta voglia di vivere.
Al Trentino è legata per via di una sua compagna di gioco, Alice Magnani, affetta da una rara malattia, che stava combattendo con grinta, ma deceduta prematuramente per via di un incidente stradale. Ora la memoria di Alice vive nell’associazione a lei intitolata a cui il padre e Veronica stanno dedicando tutte le energie possibili, e che con l’aiuto di tanti volontari realizzano progetti in Kenia.
Il tamburello è relegato tra gli sport minori, non è contemplato nemmeno tra gli sport olimpici. Ma la storia e la vita di Veronica Trapletti elevano il tamburello agli onori nobili dello sport e del valore della vita.
Si gioca in cinque per squadra nella versione Open e tre nella versione Indoor, ma Veronica insegna che anche da soli si possono fare grandi cose.