Lorenzo Gritti spinge l’Italia ai Mondiali di sci d’erba: “Dopo aver perso la Coppa del Mondo per infortunio, pensiamo solo a vincere”

Il 40enne di Gandino guiderà la formazione tricolore nella rassegna iridata in programma in Repubblica Ceca dal 26 al 30 agosto prossimi.

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Lorenzo Gritti non sente l’età che avanza e, nonostante qualche acciacco che lo ha rallentato nella prima parte della stagione, è pronto a capitanare la Nazionale Italiana di sci d’erba ai Mondiali.

Il 40enne di Gandino si appresta ad affrontare la rassegna iridata dopo aver conquistato tre medaglie due anni fa a Cortina d’Ampezzo e lo fa con la stessa brillantezza delle giovani leve che stanno rimpolpando il gruppo azzurro.

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Il portacolori del Gruppo Alpinistico Vertovese si è allenato a Colzate negli ultimi giorni e ora è pronto a volare in Repubblica Ceca dove sarà impegnato dal 26 al 30 agosto prossimi.

Com’è andata la preparazione a Colzate?

Diciamo che le rifiniture che abbiamo fatto nell’ultimo periodo, praticamente sulla pista di casa, sono andate abbastanza bene. Bisognerà vedere come sarà il meteo in Repubblica Ceca e, in base a quello, capiremo come andranno i Mondiali. Abbiamo già provato questa pista nel 2021 per il primo Mondiale post-Covid e devo dire che la pista è interessante. Ci sono buone opportunità ovviamente. Chiaramente si sa sempre come si parte, ma non come si arriva. Nel nostro sport ci sono tanti variabili e ovviamente siamo qui da così tanti anni perché l’obiettivo è sempre uno: partire e arrivare nel minor tempo possibile, davanti agli altri. Devo ringraziare Luigi Donini, tecnico del Gruppo Alpinistico Vertovese, che ha provveduto a preparare al meglio la pista come al solito.

Coppa del Mondo sci d'erba
Lorenzo Gritti impegnato in slalom speciale a Rettenbach

Cosa l’ha spinta a proseguire sino a quarant’anni?

Per me non è soltanto uno sport, ma una vera e propria passione. Ho iniziato trentatré anni fa, praticamente una vita fa. Ho provato per caso con gli allenatori con cui facevo le gare anche su neve e mi è piaciuto. Da allora lo sci d’erba fa parte della mia vita. In estate è una bella opportunità potersi muovere e girare all’interno di nazioni che organizzano gare e il gruppo che si è formato è come una seconda famiglia. Per questo è veramente bello. 

I giovani che sono entrati in Nazionale la vedono come una guida?

Sì, avendomi anche dato il soprannome di capitano, un po’ per l’età essendo il più anziano della squadra, un po’ perché cerco sempre di dare loro uno stimolo dopo tanti anni che faccio questo sport. Ho ricordi e visioni diverse magari rispetto a chi è appena entrato, anche perché gli sci sono molto più semplici da utilizzare rispetto a venticinque anni fa e vanno molto più veloci oltre a muoversi in maniera lineare. 

Come valuta questo inizio di stagione caratterizzata dal podio a Rettenbach?

Nel 2004 lì avevo già fatto i Mondiali Giovanili e cinque anni dopo si sono svolti anche quelli assoluti. A inizio stagione purtroppo, durante gli ultimi allenamenti a Schilpario prima del via della Coppa del Mondo, ho fatto una brutta caduta in slalom e mi sono rotto due costole. Nonostante ciò ho deciso di partecipare alle prove in programma a Rettenbach e ho tirato fuori il jolly che avevo nella manica, andando abbastanza bene. Avrei voluto ottenere un risultato totalmente diverso visto che lo scorso anno avevo vinto sia il gigante che il super-g, puntando a ripetermi. Purtroppo non è andata così perché le costole non erano ancora a posto, tuttavia va benissimo un terzo e un quinto posto. Rivedendo il video, chiaramente si poteva fare qualcosina meglio, però sono soddisfatto viste le condizioni fisiche con cui mi presentavo. 

Lorenzo Gritti
Lorenzo Gritti impegnato in allenamento in slalom speciale

Come vanno ora le costole?

In gara e in allenamento il fastidio è passato, però rimane durante il resto della giornata. Dovrei andare da un osteopata a farmi sistemare e raddrizzare, ma ci pensiamo a fine stagione per evitare ulteriori dolori che potrebbero precludere di andare al meglio. 

Questo incidente potrebbe precludergli di fare meglio in slalom?

E’ molto difficile da dire perché in slalom dipende dalle tracciature che vengono presentate e quindi le difficoltà che si inseriscono. Per esempio lo scorso anno alle finali di Coppa del Mondo sono uscito nella prima manche e così ho perso anche la Coppa. A differenza dello sci alpino, qui ci troviamo a che fare con due cingoli sotto i piedi che possono toccarsi e in caso di sfortuna si possono rompere i carrelli, creandoti così ulteriori problematiche. 

Ai Mondiali due anni fa arrivarono tre podi, a mancò la medaglia. C’è la voglia di compiere quello scatto in più per ritrovare quel titolo che manca dal 2017?

I Mondiali sono belli perché sono degli eventi one shot e ovviamente tu punti sempre al massimo perché non pensi alla somma dei punti che ti servono per vincere una Coppa del Mondo. Quindi ai Mondiali parti solo per un obiettivo: vincere.

Quali sono gli altri obiettivi in vista del finale di stagione?

Sicuramente portare a casa più punti possibili. Purtroppo l’infortunio a inizio anno ha compromesso il secondo obiettivo che era la Coppa del Mondo. Quindi quest’anno il focus si riduce ai Mondiali che sono comunque quattro possibilità di medaglia e di portare a casa punti, così come alle Finali di Coppa del Mondo. Poi vedremo cosa accadrà agli avversari. 

In futuro lo sci d’erba potrebbe sostituire lo sci alpino?

Lo sci d’erba è complementare allo sci alpino. Si possono fare degli allenamenti propedeutici perché ti consentono di avere delle sensazioni diverse e soprattutto puoi avere un utilizzo del piede con lo sci sciancrato che sulla neve si usa sempre meno. Non può essere un sostituto, ma può permetterti di fare allenamenti vicino a casa visto che in Bergamasca abbiamo diverse piste e permetterebbe di evitare uscite molto costose che tutti non si possono permettere come andare in ghiacciaio, in un capannone con la pista indoor o addirittura all’estero. Secondo me lo sci d’erba è evoluto particolarmente a livello di attrezzature, ma chiaramente va provato. All’inizio non è facilissimo, ma bisogna metterci impegno e costanza per comprenderlo così da sfruttarlo al massimo. Ci sono alcune piste, per esempio in Iran, dove i prati vengono irrigati h24 a 3000 metri d’altezza, e quando scii in campo libero, l’erba essendo leggermente più alta sembra di sciare sulla neve fresca. Questo secondo me può essere un aiuto e va provato con gli sci aggiornati.