Lo sciatore paralimpico Davide Bendotti raggiunge Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa

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Tutto è possibile da compiere, se dietro ci sta la volontà di poterlo fare. Davide Bendotti lo ha sempre pensato e, dopo avere ottenuto importanti risultati sulle piste da sci, ha realizzato una nuova impresa nell’ambiente che maggiormente ama: la montagna.

Il 29enne di Colere ha superato ancora una volta i propri limiti legati a un grave incidente patito in moto all’età di 17 anni che lo ha costretto all’amputazione della gamba sinistra, ma non gli ha impedito di raggiungere il Rifugio Capanna Margherita, il più alto d’Europa.

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Con i suoi 4.560 metri sul livello del mare, la struttura rappresenta una vera e propria “terrazza sul mondo” a pochi passi dalla vetta del Monte Rosa e a pochi metri dal cielo che appare sempre più vicino come ha avuto modo di constatare lo stesso Bendotti.

Lo sciatore orobico ha avuto modo di usufruire dell’aiuto donato da Luca Colli, alpinista in grado di toccare senza ossigeno le 11 vette più alte del mondo, e da Ioris Turrini, presidente della Società delle Guide Alpine di Gressoney a cui si sono aggiunti il supporto logistico della Scuola di Alpinismo Corpo Guide di Alagna e la presenza di Matteo Pollini, rappresentante sul campo dell’Associazione Pollini.

Partiti da Alagna Valsesia e risaliti con gli impianti sino a Punta Indren (3.260 metri), il gruppo ha attraversato il ghiacciaio omonimo prima di giungere al Rifugio Città di Mantova (3498 metri) dove è stato installato il campo base per trascorrere la notte.

All’alba Bendotti e compagni sono ripartiti in direzione Rifugio Gnifetti (3647 m) prima di superare il Balmenhorn (4167 m), il Colle del Lys (4300 m) e immettersi nell’ascesa finale verso Capanna Margherita dove, grazie all’ausilio di speciali stampelle in alluminio progettate da Renato Brignone, l’atleta scalvino ha finalmente avuto modo di festeggiare prima di gettarsi a capofitto lungo il ghiacciaio con i propri sci.