Hamsik e Vidal, l’uomo in più

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hamsik-napoliIl Napoli in testa al campionato è la grossa novità dopo sole tre giornate. Un primato meritato, ancorché favorito dal pareggio maturato nel derby d’Italia tra Inter e Juventus. Il match dello stadio Meazza, che ha preceduto quello serale sull’asse MI-TO con i rossoneri di Allegri capaci di strappare un pareggio velenoso e polemico, ha vissuto i suoi momenti clou nella ripresa quando Mazzarri ha deciso di affiancare a Palacio lo scalpitante Icardi. L’ex doriano ha ripagato la fiducia sfruttando la caparbietà dell’ottimo Ricky Alvarez, bravo a togliere il pallone dai piedi di Chiellini e lanciarlo in profondità con precisione millimetrica. Icardi, bruciato sullo scatto Bonucci, ha incrociato un destro potente anticipando la diagonale di Barzagli e impedendo a Buffon la possibilità di opporsi. Dopo appena un minuto la Juventus ha dimostrato di che pasta è fatta. Discesa sulla sinistra di Asamoah che, dopo una serie di contrasti, dalla linea di fondo mette al centro dove Vidal controlla e con un secco rasoterra angolato lascia di stucco Handanovic e ammutolisce la sponda nerazzurra. Subito dopo Tevez fa sibilare il pallone accanto al palo. Ma è ancora Vidal, decisamente la pedina insostituibile dello schieramento juventino, con un colpo di testa a sfiorare il raddoppio, negato dalla reattività di Handanovic. All’inizio, invece, parata strepitosa di Buffon su Nagatomo, che avrebbe potuto costringere la Juve a disputare una gara in salita. L’equilibrio manifestato in campo che la squadra di Mazzarri ha già assunto la sua fisionomia e quella di Conte non ha smarrito carattere e determinazione. Un colpaccio al Meazza avrebbe assegnato ai bianconeri una irriducibilità assoluta. Ma a volta bisogna seriamente accontentarsi. Mazzarri, dal canto suo, ha rivitalizzato alcuni elementi assegnando a ciascuno posizione e compiti che possano esaltarne le qualità. L’Inter può ancora crescere.

Intanto la sua ex squadra fa tre su tre. Rafa Benitez si concede il lusso, si fa per dire, di lasciare a riposo in panchina Hamsik e Callejon contro l’Atalanta, salvo poi fare ricorso proprio a loro per spezzare l’equilibrio e fare la differenza. Dopo 65 minuti in cui il solo Pandev ci prova veramente e la squadra di Colantuono regge il confronto rendendosi pericolosa ad inizio ripresa con Denis, il Napoli rimette in campo Hamsik che dopo cinque minuti manda in gol Higuain (prima volta per lui al San Paolo). L’espulsione di Cigarini alla mezz’ora facilita il compito agli azzurri partenopei che bissano con Callejon, bravo a finalizzare un’azione partita da Insigne e impreziosita da un assist di tacco in area di Dzemaili. I due gol rendono merito alla forza del Napoli, ma all’Atalanta va riconosciuto il merito di aver interpretato a dovere la partita fino ai colpi magici di Hamsik.

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A Torino, sponda granata, succede di tutto. L’esordio in rossonero di Kakà, schierato con Robinho e Balotelli, non segna la svolta per il Milan. La squadra di Ventura passa in vantaggio in avvio di secondo tempo con il difensore esterno sinistra D’Ambrosio, che sorprende Abbiati sul suo palo destreggiandosi tra le belle statuine rossonere Zaccardo e Zapata. Poi Cerci è l’arma letale per il contropiede vincente che mette a sedere il Milan. Sul 2-0, a una manciata di minuti dal termine, sembra fatta. Invece all’87’ Muntari fa partire un tiro che passa nella siepe di gambe in area torinista e beffa il portiere Patelli che lo vede adagiarsi in fondo alla rete. Sulla traiettoria e davanti a tutti c’è Balotelli, ma la sua posizione viene considerata ininfluente, nonostante le proteste. Verso la fine dei 4’ di recupero Poli, subentrato all’infortunato Montolivo, entra in contatto in area con il granata Pasquale che sembra non muovere la gamba su cui sbatte il rossonero. Calcio di rigore e vibranti proteste. Mario Balotelli non si lascia influenzare e dal dischetto fa centro, regalando l’insperato 2-2 al Milan. Molto contestato anche l’atteggiamento, tutt’altro che da fairplay, dei rossoneri che, al momento di un cambio richiesto dal Torino prima che maturasse l’azione incriminata, rimettono in gioco dalla linea laterale senza attendere. Il regolamento non darà loro torto, la sportività di sicuro.