Nella terra di Andersen sognavamo di vedere un’Italia da favola. Nonostante il buon comportamento e l’atteggiamento diligente nei primi 45’, non può dirsi affatto sia stata complessivamente tale nel match contro la Danimarca disputato a Copenaghen. La formazione alternativa messa in campo da Prandelli, disposta ad albero di Natale, accusa un’amnesia difensiva prima del riposo, restituendo gloria all’ex juventino Bendtner dopo essere passata meritatamente in vantaggio con un gol da antologia di Osvaldo. Poi nella ripresa gli azzurri calano e concedono spazi ai danesi che per ben due volte centrano i pali della porta di Buffon, inerme su calcio di punizione di Jakobsen e addirittura felino quando riabbranca il pallone respinto dalla traversa e carambolante verso la linea del gol. Quando la partita si rimette in equilibrio, risale in cattedra Bendtner che si produce nel suo numero migliore, il colpo di testa, con cui beffa per la seconda volta il suo ex compagno di squadra Buffon. Lo stellone italico bacia Prandelli e la banda azzurra al 90’ quando Osvaldo aggancia il pallone in area danese, si accentra e tira; sulla traiettoria c’è Aquilani, il cui tocco davanti alla porta spiazza il portiere Andersen e vale il pareggio: 2-2. Italia fortunata e imbattuta nel girone di qualificazione al mondiale 2014. Un risultato che potrebbe valere la certezza di figurare come teste di serie il 6 dicembre in occasione del sorteggio per la composizione degli otto gironi della prima fase della rassegna iridata in Brasile.
Indisponibili Balotelli, De Rossi, Barzagli, Verratti e Insigne, il ct Prandelli lascia in panchina Pirlo e Bonucci e schiera davanti a Buffon quattro difensori: Ranocchia e Chiellini centrali, De Silvestri e Balzaretti esterni; trio di centrocampo formato da Marchisio, Montolivo e Thiago Motta con Candreva e Diamanti in appoggio a Osvaldo. Le buone notizie arrivano da Osvaldo, Thiago Motta e Chiellini, autori di una prestazioni di ottimo livello. Rimandato sicuramente Ranocchia, apparso indeciso e fuori posizione in più di un’occasione, mentre Balzaretti pur spingendo sulla fascia perde il duello aereo con Bendtner. La cosa più bella del primo tempo è l’azione del gol azzurro, nata con un lancio lungo di Thiago Motta per Osvaldo, impeccabile nell’aggancio con stop a seguire e tunnel al diretto avversario prima di scagliare il rasoterra angolato imparabile per il portiere Andersen. Un numero da attaccante di classe. Al 46’ del primo tempo il colpo di testa di Bendtner che sovrasta Balzaretti e schiaccia il pallone alle spalle di Buffon. L’ex bianconero si lascia alle spalle una squalifica di sei mesi e un’esperienza per nulla positiva con l’alcol. Nella ripresa il rovescio della medaglia dell’Italia, che corre due grossi rischi e si salva con l’aiuto dei legni. Prandelli richiama Marchisio e inserisce Aquilani, poi manda in campo Cerci al posto di Diamanti. Ma subito dopo arriva la seconda fatale elevazione di Bendtner che al 34’ sembra consegnare la partita alla Danimarca. Non resta che passare al 4-3-3 con Gilardino che subentra a Montolivo. L’ultima azione premia l’Italia che, già qualificata al mondiale, esce imbattuta. A Prandelli il compito di giudicare e analizzare il doppio volto della squadra azzurra, nel cammino per la costruzione del gruppo da portare in Brasile.