Il difensore colombiano Mario Yepes, qualificato con la Colombia al Mondiale 2014 in Brasile, ha regalato un prestigioso cammeo all’Atalanta nel 106esimo anniversario di fondazione della società bergamasca. Con la Lazio allo stadio Atleti Azzurri d’Italia, all’ora di pranzo per l’ottava giornata di campionato, la consueta, spettacolare corografia offerta dalla curva nord. Era il 17 ottobre 1907 quando prendeva vita la Società Bergamasca di Ginnastica e Sports Atletici”, diventata poi per tutti Atalanta, figura appartenente alla mitologia greca. La forma calcistica ufficiale risale proprio al 1913, ovvero esattamente cent’anni addietro. Per ben 52 volte l’Atalanta ha disputato il campionato di serie A a girone unico, un record che le hanno fatto meritare il titolo di regina delle provinciali. Due i traguardi storici da ricordare: la conquista della Coppa Italia a San Siro il 2 giugno del 1963 con tripletta di Angelo Domenghini al Torino e la semifinale di Coppa delle Coppe persa nel doppio confronto con il Malines dalla squadra in cui militava Glenn Stromberg. Ma l’Atalanta è anche Jepsson, il centravanti venduto al Napoli per 105 milioni, cifra stratosferica negli anni ’50, i presidenti Achille e Cesare Bortolotti, i mitici portieri Casari e Pizzaballa, Savoldi e Pippo Inzaghi, Vieri e Donadoni, gli allenatori Valcareggi, Lippi e Prandelli approdati alla guida della Nazionale, il mago dei giovani Mino Favini. L’elenco sarebbe lungo e la quasi maggioranza di quelli che hanno vestito la casacca nerazzurra meritano un posto nella storia dell’Atalanta. Anche chi, dopo essersi coperto di gloria dentro e fuori il terreno di gioco, ha mostrato la faccia nascosta e imprevedibile. La nuova Atalanta è espressione di Antonio Percassi e del suo staff dirigenziale di prim’ordine, di Stefano Colantuono sempre più bergamasco di carattere con il passare dei giorni, di un pubblico fedele che ha imparato a sostenere la squadra ora e sempre.