Incollati alla Roma

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pirloLa Roma perde i pezzi in attacco, si avvantaggia di un clamoroso autogol del Sassuolo ma non riesce a consolidare il risultato e al 93’ viene punita e costretta al pareggio. La Juventus festeggia il successo sul Napoli, propiziato da un gol in fuorigioco di Llorente dopo 1’17″ e legittimato da una perla su calcio di punizione di Andrea Pirlo e un tiro al volo di rara bellezza di Pogba. Dopo dodici giornate la Roma conserva l’imbattibilità e il primato in classifica, ma decelera e consente ai bianconeri di portarsi a una sola lunghezza. Il Napoli ora è a -4 e sente sul collo il fiato dell’Inter, quarta e distanziata di soli tre punti.

I giallorossi di Garcia, perso Borriello per infortunio, si affidano a Ljajic che crea ma sbaglia tanto. Pjanic, che s’impegna a fare pure il falso centravanti, non ha mira buona sulle palle inattive. Letali i minuti finali quando il Sassuolo, allenato da Di Francesco che fu uno degli artefici dello scudetto romanista 2001, alza la testa e con coraggio e orgoglio infila la porta di De Sanctis a 15 secondi dal fischio finale con Berardi. Una beffa pesante che costa parecchio, considerato che la Juventus non dà scampo al Napoli, colpito a freddo peraltro con un’azione viziata da un fuorigioco che la telemetria di Sky indica di appena 21 centimetri. Lo handicap pesa sulla condotta del Napoli, che nel primo tempo conclude poco o nulla salvo essere miracolato dal portiere Reina, autore di un paio di parate da superman. Da parte del Napoli il rammarico di una trattenuta di Ogbonna in area ai danni di Higuain che l’arbitro Rocchi vede e giudica al contrario. Nel secondo tempo la squadra di Benitez alza il ritmo e si ritrova, ma Insigne trova sulla sua strada Buffon insuperabile o al più fa la barba ai legni della porta juventina. In realtà la Juventus rimane padrona del campo e del match e Conte può festeggiare con i gol di Pirlo e Pogba, ma anche plaudire la prova di Bonucci e il grande apporto sulla destra di Isla. L’ultima uscita di Moratti da presidente dell’Inter è salutata da una vittoria. A farne le spese il Livorno, arrivato a San Siro per tentare lo sgambetto, ma ritrovatosi sotto a causa di un’autorete del portiere Bardi e poi definitivamente sconfitto da un gol di Nagatomo al 90’. Il ritorno in campo di Xavier Zanetti è la notizia più importante di giornata. Non c’è scampo per la Sampdoria di Delio Rossi a Firenze. I violi s’impongono grazie a una doppietta di Pepito Rossi, che arriva a quota 11 gol segnati e a nulla serve la rete di Gabbiadini. Stupisce, ma solo fino a un certo punto l’ascesa del Genoa, che ferma il Verona delle meraviglie con le stoccate di Portanova e Kucka nel primo tempo. L’arrivo di Gasperini sulla panchina dei grifoni determina un cambio di passo decisivo. La Lazio s’illude a Parma passando in vantaggio con una bella azione del 18enne Keita, per poi subire il pareggio di Lucarelli. Sia Petkovic che Donadoni cercavano tre punti per i rispettivi obiettivi. Il pareggio che ne scaturisce aiuta ben poco. Esulta invece l’Atalanta che, senza il bomber Denis, piega il Bologna al 48’ con un missile di Livaja dopo un botta e risposta che manda a segno primo Brivio e poi Rolando Bianchi, ex del vivaio nerazzurro. Ennesima incompiuta del Milan, fermato sullo 0-0 al Bentegodi dal Chievo. Un palo di Robinho per i rossoneri, ma occasioni più limpide per i clivensi in una gara caratterizzata dalle espulsioni per doppia ammonizione di Montolivo e Pellissier. Il Catania si risolleva con un calcio di rigore trasformato da Maxi Lopez ai danni dell’Udinese, che reclama almeno due penaltya suo favore. Una doppietta di Daniele Conti, intervellata da un gol di Immobile, regala un successo tonificante al Cagliari contro il Torino.

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