Dai e dai, la Roma la mette dentro a poco più di 10’ dal termine ed elimina la Juventus dalla corsa alla Coppa Italia. Sfuma il sogno del mini triplete per Antonio Conte, accusato di eccesso di presunzione nel dopopartita per aver schierato una formazione di seconde linee al cospetto dei giallorossi a pieno organico e motivatissimi. Garcia ha tutta l’intenzione di fregiarsi della decima coccarda tricolore che dà diritto ad appuntare la stella di Coppa Italia sulla maglia. La sua squadra conquista la semifinale con pieno merito e rilancia le sue quotazioni in chiave scudetto. Poco conta che in campo non ci siano Buffon, Pogba, Llorente e Tevez, questi ultimi due entrati solo nel finale rispettivamente immediatamente prima e subito dopo il gol decisivo siglato da Gervinho. La Juve mai in partita, la Roma concentrata e determinata. Il riassunto della partita, che regala la semifinale ai giallorossi, è tutto qui. Garcia conferma la difesa a quattro davanti a De Sanctis, con Benatia e Castan centrali, Maicon e Torosidis esterni; impiega Nainggolan a centrocampo insieme a De Rossi e Strootman; Gervinho, Totti e Florenzi il trio d’attacco. Sul fronte juventino Storari tra i pali, reparto arretrato titolare con Barzagli, Bonucci e Chiellini; Vidal, Pirlo e Marchisio in mezzo al campo con Isla e Peluso esterni; Quagliarella e Giovinco in avanti. La cronaca registra solo conclusioni a rete da parte della Roma, praticamente inesistenti quelle bianconere. Nel primo tempo Totti è quello che va più vicino al gol con un tiro al volo di sinistro a fil di palo. La svolta del match alla mezz’ora della ripresa, quando Pjanic rileva Florenzi e al 34’, dopo aver rubato palla a Bonucci, apre a sinistra per Strootman il cui assist a centro area è un invito a nozze per Gervinho che tocca in rete. Ha ragione Conte quando dice che, ad un certo punto, la partita potrebbe sbloccarsi sull’uno o sull’altro fronte. Solo sulla carta, però, in quanto la Juve non riesce mai a rendersi pericolosa, come invece la Roma fa con continuità. Una vittoria di misura, ma una vittoria netta ai punti. L’entusiasmo vola dalle parti di Trigoria, ma guai a illudersi. La Juve, di solito, si comporta come da belva ferita. Lo ha dimostrato dopo l’eliminazione dalla Champions e la retrocessione in Europa League. In campionato marcia alla grande e ora che gli obiettivi stagionali sono ridotti a due, le seconde linee bianconere sono chiamate a dare il meglio. Quanto alla Roma, non le resta che vincere. L’arrivo di Bastos (a proposito, avrebbe potuto scegliere un biglietto da visita migliore che mostrare al pubblico la sciarpa con su scritto “Lazio merda”) è una mossa importante per tentare la rimonta nei confronti della Juve.