Il 18enne azzurro Gianluigi Quinzi, campione in carica di Wimbledon junior, parteciperà al Trofeo Perrel-Faip 2014. Dopo quasi due anni, quando vinse il Trofeo Bonfiglio, Quinzi tornerà a giocare in Lombardia grazie a una wild card. E’ un colpo straordinario per il torneo, che aumenterà a dismisura l’attenzione, per il tennis italiano e per lo stesso Quinzi. Dopo una prima parte di carriera principalmente incentrata sulla terra rossa, la scelta di partire da Bergamo certifica un deciso cambiamento di rotta, l’ambizione a diventare forte su tutte le superfici. La presenza di Quinzi porta a sette la presenza di tennisti italiani in tabellone: ai cinque ammessi di diritto in tabellone (Matteo Viola, Flavio Cipolla, Marco Cecchinato, Andrea Arnaboldi e Lorenzo Giustino), si era già aggiunta la wild card al davisman azzurro Simone Bolelli. Se aggiungiamo i big stranieri iscritti (Dustin Brown, Andreas Beck e Ricardas Berankis, giusto per citarne alcuni), potrebbe addirittura essere la migliore edizione di un torneo con otto anni di gloria alle spalle. Senza contare che agli organizzatori restano in mano altre due wild card, che potrebbero rendere ancora più appetitoso il parco giocatori. L’ingaggio di Gianluigi Quinzi è un gran colpo, poiché il baby azzurro (compirà 18 anni il 1 febbraio) aveva pianificato di iniziare la stagione fuori dall’Europa. Ma le ambizioni di Bergamo, la possibilità di giocare su un campo veloce e davanti a un pubblico già pronto ad adottarlo, ha convinto lui e il suo staff ad accettare la wild card proposta dalla Olme Sport.
Quinzi è da molti considerato il “Messia” del tennis italiano. Un tennis italiano che non ha un top-10 da 35 anni e che questa settimana è tornato per la prima volta tra i primi 15 grazie a Fabio Fognini. Un talento straordinario, con un passato importante e da predestinato. Non era mai successo che l’Italia avesse un giovane così precoce e costante. Ad appena otto anni di età fu notato da Nick Bollettieri, che gli ha offerto una borsa di studio nella sua accademia di Bradenton, in Florida. La fiducia è stata ripagata: ad appena 13 anni era già nelle classifiche riservate agli Under 18, scalate fino a raggiungere la prima posizione lo scorso anno in virtù di una serie impressionante di vittorie. I successi in campo giovanile non si contano: basti ricordare il contributo dato all’Italia nella vittoria in Davis Cup junior, il trionfo al Trofeo Bonfiglio e la straordinaria vittoria a Wimbledon Junior, 26 anni dopo Diego Nargiso. Dopo Wimbledon, ha intensificato l’attività professionistica e ha giocato diversi tornei challenger, conquistando il suo primo quarto di finale a Porto Alegre e la prima semifinale a Guayaquil, giocando alla pari con tennisti di ottimo livello. Questi risultati lo hanno portato intorno al numero 300 (oggi è n. 326), davanti anche all’australiano Thanasi Kokkinakis, recente protagonista all’Australian Open.
Nella entry list del Trofeo Perrel-Faip 2014, nona edizione del torneo challenger di Bergamo, il giocatore di più alta classifica è Dustin Brown (n. 101 ATP), tedesco di origine giamaicana, il “Bob Marley della racchetta”. Con i suoi lunghi capelli rasta e un tennis folle e divertente, è sempre una grande attrazione. Ex semifinalista al PalaNorda, ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, raggiungendo i quarti di finale al torneo ATP di Doha. Presente anche il giovane tedesco Jan Lennard Struff (n. 105 ATP), finalista in carica. Più in generale, tanti nomi di qualità. Nell’entry list ci sono ben otto giocatori che in un passato piuttosto recente sono stati tra i primi 100 ATP. Oltre a Brown e Struff, ci saranno Matthias Bachinger, Andreas Beck, Ricardas Berankis, Flavio Cipolla, Jan Hernych e Marsel Ilhan. Senza contare la presenza di Simone Bolelli, già sicuro di entrare in tabellone grazie a una wild card. Ha un certo appeal anche la presenza di Damir Dzumhur, giovane bosniaco che ha appena raggiunto il terzo turno all’Australian Open prima di perdere con onore contro Tomas Berdych. C’è un dettaglio che certifica la qualità del campo di partecipazione: non sono riusciti ad entrare in tabellone due ex campioni di questo torneo. Karol Beck (vincitore nel 2010) e Bjorn Phau (2012) saranno costretti a giocare le qualificazioni, che mai come quest’anno si presentano competitive ed interessanti. Simone Bolelli arriverà a Bergamo di ritorno dall’Argentina, dove avrà giocato in Coppa Davis. Per Simone, Bergamo sarà sempre una tappa speciale: finalista nel 2006 e nel 2007, fu proprio al PalaNorda che colse le sue prime vittorie importanti (tra gli altri, battè Schalken e Troicki). Dopo il lungo stop per l’infortunio al polso, ripartirà proprio da Bergamo per la sua seconda carriera. In campo anche Flavio Cipolla, sempre molto pericoloso su questi campi, e il lombardo Andrea Arnaboldi, in grande crescita nel periodo.