104 anni di storia cancellati di colpo. Il Padova Calcio ripartirà dalla Lega Dilettanti e non dalla Lega Pro in cui è retrocessa al termine della passata stagione. Il mancato versamento della fidejussione di 600mila euro, come pure il mancato pagamento degli stipendi arretrati ha costretto la Covisoc (la Commissione di vigilanza e controllo dei bilanci delle società di calcio) a respingere la domanda di iscrizione. Fallisce la società resa celebre dal patron Nereo Rocco e dal cui organico è uscito un campione del calibro di Alessandro Del Piero. Dopo tante promesse di salvataggio, con il concorso di tanti imprenditori invitati a farsi avanti, nessuno si è impegnato realmente e anche il sindaco di Padova, Bitonsi, si è dovuto arrendere alle circostanze. Forse troppo lacunosa la gestione passata per indurre i nuovi mecenati a impegnarsi economicamente. Una fine ingloriosa per una società e una città certamente meritevole di ben altro scenario.
Eloquente il comunicato del presidente del Padova, Diego Penocchio, il quale confermato che «è venuto meno all’ultimo istante l’apporto promesso da potenziali finanziatori e nonostante lo sforzo finanziario della presidenza, la prima squadra non è stata iscritta al campionato di Lega Pro». «Ciò nondimeno – prosegue Penocchio – la società Calcio Padova, consapevole del suo nome glorioso, per salvaguardare il patrimonio del settore giovanile provvederà a far sì che tale patrimonio non vada disperso e pertanto, almeno per il momento, proseguirà l’attività sportiva concentrandosi sul settore giovanile. La complessa recente vicenda e l’inutile gioco delle parti di molti, unitamente all’epilogo dell’attività sportiva, hanno indotto la presidenza a chiudere con il calcio malato».
L’altra nobile decaduta è il Siena Calcio, 110 anni di storia alle spalle. Dopo il fallimento della Mens Sana Basket, vincitrice di otto scudetti negli ultimi undici anni, la città del Palio perde anche il calcio professionistico. Niente iscrizione alla serie B, che conterà 21 squadre, e ripartenza dai dilettanti. Il riflesso di un male endemico, che ha il volto della finanza ma racchiude problemi di fondo. Mesto anche il comunicato dell’A.C. Siena. “Nonostante i molteplici, assidui tentativi svolti al fine di procurare l’iscrizione della squadra alla nuova stagione calcistica, non è stato possibile conseguire detto obiettivo, sebbene molteplici siano stati gli sforzi profusi e le aspettative riposte nelle plurime trattative intercorse con i soggetti dichiaratisi potenzialmente interessati al subentro nell’assetto proprietario della Società, di cui hanno dato ampia notizia anche gli organi di informazione. Conseguentemente, si procederà nell’immediatezza alla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci di Ac Siena spa per l’assunzione delle conseguenti delibere, volte a dare corso alle iniziative di legge a tutela del ceto creditorio”. Crolla la fiducia, la voglia di partecipare, la volontà di coinvolgimento in uno sport tanto popolare quanto difficile da gestire.