La Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica si aggiudica la medaglia d’argento nel Concorso Generale dei 33esimi Campionati del Mondo. Le aviere del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare Marta Pagnini, Andrea Stefanescu e Camilla Patriarca con le compagne Alessia Maurelli (E. Putinati Ferrara), Sofia Lodi (Brixia Brescia) e la riserva Arianna Facchinetti (ASDG Terranuova) conquistano la piazza d’onore di Izmir con il punteggio complessivo di 34.282. Il titolo iridato sfugge per 167 millesimi e finisce tra le mani di un’ottima Bulgaria, leader con 34.449 (17.133 – 17.316). Le campionesse uscenti della Bielorussia perdono una clavetta e devono accontentarsi del gradino più basso del podio con 34.133 (16.750 – 17.383). Continua, invece, la maledizione della Russia che si vede sfuggire l’oro dalla rassegna di Patrasso 2007. Le Farfalle di Emanuela Maccarani partono forte con le 3 palle e i 2 nastri sulle note (troppo basse, per colpa di un fonico pasticcione) dell’ormai celeberrimo mix Du Hast dei Rammstein e Animals di Martin Garrix, ma la giuria tarpa loro le ali con un insipido17.066. Dall’altra prova, quella con le 10 clavette sul Requiem di Verdi, le azzurre raccolgono un decimo e mezzo di più, eppure il 17.216 appare ancora una volta lontano da quanto visto sulla pedana del Halkapinar Spor Salonu. Solo l’uscita oltre la linea rossa di una palla iberica, permette all’Italia di scavalcare le rivali della Spagna, sopravvalutate alle clavette. D’altra parte, come più volte sottolineato, l’attuale codice dei punteggi non premia a sufficienza il valore artistico delle nostre composizioni e così accade che ciò che esalta il pubblico non coincide con la valutazione delle giudici. Un gap che a lungo andare rischia di svuotare gli impianti più di quanto non sia già avvenuto. Dopo aver dominato con tre medaglie d’oro lo scorso quadriennio, concluso con il bronzo ai Giochi di Londra, la Squadra Italiana, vice campione ai Mondiali di Kiev nel 2013 si conferma d’argento, stabile tra le migliori due del panorama internazionale. Una posizione che, come detto, nonostante cambino interpreti, attrezzi e musiche, mantiene da 10 lunghi anni (un tempo siderale nello sport), ossia da Baku 2005. 22ª medaglia mondiale, 13° secondo posto, le Farfalle dell’Accademia di Desio continuano il loro cammino vincente verso Rio de Janeiro.
Il capitano Marta Pagnini ammette che l’argento è la cosa più bella che potesse capitare e si dice orgogliosa di questa squadra ed emozionata per un’altra bellissima pagina di sport condivisa insieme in Turchia. I Mondiali di Izmir erano già pre-qualificanti per i Giochi di Rio de Janeiro, ma c’è tempo per guardare al Brasile. E lancia il nuovo grido di battaglia: “Ci chiamano Farfalle…ma in realtà siamo Leonesse!!!”
Emanuela Maccarani parla di Italia semplicemente favolosa: “Le ginnaste hanno portato a termine una gara difficilissima, in maniera impeccabile. Sapevamo ciò che ci aspettava, ossia nulla di buono. Loro invece hanno mostrato la giusta determinazione per portare a termine una gara senza errori. Non sbagliare mai! Questo è il presupposto necessario per compensare la mancanza del valore artistico, ormai scomparso dal nuovo Codice dei Punteggi. La concorrenza è sempre più agguerrita, ma bisognerebbe valorizzare di più la parte artistica degli esercizi, e non fermarsi alle difficoltà e all’esecuzione. La disciplina di squadra si caratterizza proprio da questi aspetti, che se saranno ancora ignorati, in futuro, ci costringeranno a ripensare il nostro modo di esprimerci. La squadra attuale è ancora più forte e interessante di quella vista a Kiev, con delle capacità degne della reputazione di cui la scuola italiana gode nel Mondo della Ritmica”.
(fonte: federginnastica)