Beffa finale per l’Atalanta allo stadio Meazza, dove disputa una gara di grande sacrificio, basata sulla solidità e concretezza, al cospetto dell’Inter che promette sfaceli ma deve ricorrere alla superiorità numerica e attendere il 48’ della ripresa per sbloccare il risultato. Jovetic, entrato dopo un quarto d’ora al posto dell’infortunato Icardi, diventa l’uomo partita per Mancini, al quale Edy Reja riesce a mettere i freni per tre quarti di match, fino allo scriteriato quando inutile fallo commesso da Carmona già ammonito che lascia l’Atalanta in dieci concedendo campo agli avversari. Peccato, perché il punto sarebbe stato meritato e avrebbe permesso di partire con il piede giusto. Sia ben chiaro, una sconfitta rientrava nei pronostici, ma non per come è maturata. Una punizione amara per la squadra di Reja, che concede poco o niente fino a commettere l’errore di allentare la morsa proprio nelle ultime battute di gioco. Quale che sia l’avversario, guai a sedersi. Resta la buona prestazione e la scelta indovinata di modulo e assetto, che però deve fare i conti con la tenuta degli elementi di maggiore qualità e i cali atletici quasi inevitabili alla distanza. La squadra formato esterno sa ripartire quando ha gambe e gioca numericamente alla pari, consentendo all’allenatore l’opzione dei cambi appropriati e non forzati. Per la prima di campionato Reja schiera in attacco un trio argentino, con Moralez e Gomez esterni e Denis in mezzo; a centrocampo De Roon, nelle veci dell’infortunato Cigarini, è attorniato da Carmona e Kurtic; in difesa Stendardo e Cherubin centrali, Masiello e Dramè esterno davanti a Sportiello. La squadra di Mancini si schiera con il 4-3-1-2, formato da Handanovic in porta, Miranda e Murillo inedita coppia difensiva centrale, Santon a destra e Juan Jesus a sinistra, trio di centrocampo con Medel, Kondogbia e il giovane Gnoukouri, Brozovic trequartista e dal tandem d’attacco iniziale Palacio-Icardi, con quest’ultimo che gioca solo un quarto d’ora lasciando il posto per problemi fisici all’esordiente Jovetic.
La prima occasione capita dopo meno di 3’ a Papu Gomez, servito con un intelligente retropassaggio a centro area interista da Carmona, ma la sua conclusione di destro diretta all’incrocio dei pali è di poco alta. La conferma che Gomez possa essere una spina nel fianco della difesa di Mancini arriva dopo altri 3’ con un’azione personale che porta scompiglio. Al 12’ l’Inter si rende pericolosa con Palacio che però non vede lo smarcato Icardi facendo sfumare l’azione. L’ingresso di Jovetic per Icardi non modifica gli assetti, mentre uno scontro a centrocampo tra Brozovic e Denis al 20’ mette ko l’attaccante argentino. Jovetic lascia subito traccia sul taccuino con un rasoterra bloccato senza problemi da Sportiello al 22’. Dopo 3’ di cure a bordo campo Denis lascia il posto a Pinilla, che su palla inattiva di Gomez prova a girare di testa senza centrare il bersaglio. Lontano dalla porta anche la conclusione al 28’ di Jovetic su calcio di punizione. Pinilla entra bene in partita conquistando una serie di punizioni tra centrocampo e la trequarti. Nel finale di primo tempo cresce la pressione offensiva dell’Inter che va alla conclusione con Brozovic su cui salva De Roon con un tempestivo intervento in copertura. Al 44’ una indecisione tra Stendardo e Masiello permette a Kondogbia di calciare forte e teso verso Sportiello che respinge di piede. Al rientro dagli spogliatoi Mancini prova a dare maggiore spinta e qualità in avanti inserendo Hernanes al posto di Gnoukouri e arretrando Brozovic sulla linea di centrocampo. Al 5’ Sportiello oppone i pugni alla conclusione forte e tesa di Kondogbia. L’Atalanta, sotto pressione, risponde con una buona ripartenza che non viene finalizzata da Gomez. La squadra di Reja ci riprova al 12’ con De Roon che scatta in contropiede e serve Gomez che non riescea incrociare l’inserimento di Moralez. Al 18’ Brozovic irrompe su un cross da sinistra e di controbalzo manda alto. Poi D’Alessandro rileva Moralez, autore di una prova convincente. Il cambio dettato da Reja con l’evidente obiettivo di acquistare velocità sulla fascia. La storia del match cambia al 26’ quando Carmoma, già ammonito, stende Hernanes e viene espulso. L’Atalanta passa al 4-4-1. L’Inter comincia a stringere d’assedio e al 28’ una rasoiata di Jovetic dal limite dell’area lambisce la traversa. Al 33’ Palacio segna in netto fuorigioco. Gomez si riscopre in debito di ossigeno e Reja lo avvicenda con Migliaccio. Al 39’ Hernanes prova l’iniziativa personale ma la sua conclusione è fuori dallo specchio della porta di Sportiello. Al 40’ Mancini gioca la carta Manaj al posto di Brozovic. Ma un nuovo sussulto in area bergamasca porta ancora la firma di Hernanes che al 42’ conclude debolmente. Al 44’ Sportiello vede il pallone, sfiorato da Palacio su cross di Juan Jesus, schizzare sulla base esterna del palo. Poi il portiere si allunga e devia un tiro insidioso e angolato di Hernanes. Al 47’ Sportiello respinge una bomba di Santon. Un minuto dopo l’Atalanta allenta la morsa e su una innocua rimessa laterale Jovetic riceve il pallone, si accentra indisturbato e con un tiro a giro insacca.