Atalanta beccata dal Grifone

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DAlessandroPoco smalto e assoluta prevedibilità condannano l’Atalanta alla sconfitta casalinga con il Genoa, arroccato a difesa della panchina di Gasperini e pronto a sfruttare con successo l’arma del contropiede. Una bocciatura in grande stile, che vanifica il cammino della squadra nella prima parte di campionato, perché, risultato negativo a parte, si palesa una evidente involuzione del gioco. Nulle o quasi le recriminazioni perché, dopo l’addio a Moralez, la squadra Reja non ha ancora trovato equilibrio e incisività. La quarta sconfitta consecutiva (mai così male nell’era Reja) rischia di fare piombare la squadra in una crisi di identità, per giunta alla vigilia del match casalingo con l’Inter. Sfumata la possibilità di chiudere il girone di andata a quota 27 punti, tetto massimo raggiunto nel campionato a 20 squadre dall’Atalanta con Del Neri alla guida, l’Atalanta passa nella parte destra della classifica con un margine ancora di tutta sicurezza, ma con la consapevolezza di dover lottare per non impantanarsi.

Per l’ultima gara interna del girone di andata Reja recupera Paletta dopo la squalifica e lo schiera in coppia con Toloi, affidando le fasce arretrate a Bellini e Brivio. Nel trio di centrocampo, senza lo squalificato De Roon, Cigarini è il playmaker con Grassi e Kurtic esterni. D’Alessandro e Gomez compongono il reparto offensivo con Denis punta centrale. Genoa nel classico 3-5-2 disposto innanzitutto a contenere.

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Dopo 4’ primo spunto sulla destra di D’Alessandro che salta un paio di avversari e mette a centro area dove nessuno è pronto a raccogliere. Un minuto dopo Atalanta vicino al gol con un colpo di testa di Grassi che anticipa Denis e sfiora il palo alla destra di Perin. Al quarto d’ora azione insistita in area genoana neutralizzata dal muro difensivo. Al 19’ inserimento di Grassi che serve un assist centrale a Gomez, anticipato al momento del tiro. Nei successivi 22 minuti totale inoperosità del portiere Perin quanto, per tutto il primo tempo, di Sportiello. Il tentativo di risveglio al torpore, al 42’, porta la firma di Gomez il cui rasoterra da oltre venti metri viene parato in due tempi. Il brivido per l’Atalanta non arriva da una propria azione offensiva ma da un tiro di Rincon dal limite dell’area che, deviato da Cigarini, si stampa sulla parte superiore della traversa e finisce in corner. Beffa evitata e tutti negli spogliatoi per un riposo ben poco meritato. Al rientro in campo Gasperini propone Capel, uomo di movimento, al posto di Suso. La prima conclusione a rete è del Genoa con Burdisso che di testa manda di poco a lato. Al quarto d’ora il Genoa reclama per una presunta trattenuta di Toloi ai danni di Pavoletti, che poi al 24’ è autore di un colpo di testa fuori misura. Nel frattempo tutti i tentativi offensivi atalantini sbattono letteralmente contro il muro difensivo rossoblu. Alla mossa di Gasperini, che toglie Rigoni per inserire Dzemaili, Teja risponde mancando in campo un lottatore come Migliaccio al posto di Grassi. L’Atalanta rischia di capitolare ancora con un’azione di contropiede rifinita da Laxalt e conclusa da Capel con un tiro a fil di palo deviato da un difensore. La squadra di Reja si fa rivedere in area avversaria con un colpo a seguire di Migliaccio che viene anticipato da Perin. Ma nel finale l’Atalanta subisce l’uno-due che la condanna alla quarta sconfitta consecutiva. Al 34’ matura il vantaggio del Genoa con Dzemaili che raccoglie un cross da sinistra e in mezza girata batte Sportiello infilando il pallone sotto la traversa. Nell’azione Pavoletti è davanti ai difensori e copra la visuale a Sportiello al momento della conclusione di Dzemaili ma il gol viene convalidato.

Due minuti dopo nuovo contropiede e raddoppio del Genoa con assist di Laxalt e intervento in scivolata sotto misura di Pavoletti che insacca. Entrano in gioco Estigarribia e Monachello, il quale al 42’ perde la possibilità di accorciare le distanze calciando fuori a tu per tu con Perin. Nel recupero Monachello chiama ancora in causa Perin, ma è solo fuoco di paglia che chiude mestamente una partita da dimenticare per l’Atalanta. Per il Genoa ossigeno puro per risollevarsi dalle secche della bassa classifica.

ATALANTA-GENOA 0-2

ATALANTA (4-3-3): Sportiello sv Bellini 6 (37’ st Monachello 5) Toloi 6.5 Paletta 6 Brivio 5 Grassi 5 (25’ st Migliaccio 6) Cigarini 5.5 Kurtic 5 (38’ st Estigarribia sv) D’Alessandro 5 Denis 4.5 Gomez 5. A disposizione: Bassi, Radunovic, Stendardo, Cherubin, Masiello, Conti, Dramè, Ranieri. Allenatore. Reja

GENOA (3-5-2): Perin 6 Munoz 6 Burdisso 6 Izzo 6 Laxalt 6.5 Rincon 6 Rigoni 5.5 (23’ st Dzemaili 6.5) Tachtsidis 6 Ansaldi 6 Suso 5 (1’ st Capel 6) Pavoletti 6. A disposizione: Lamanna, Donnarumma, De Maio, Marchese, Ntcham, Lazovic, Pandev, Gakpe. Allenatore: Gasperini

Arbitro: Guida 6. Assistenti: Tasso e Stallone. Quarto uomo: Pegorin. Arbitri d’area: Irrati e Baracani

Marcatori: st 34’

Ammoniti: Suso, Paletta

Recupero: 2, 4