Una caduta non è sempre sinonimo di errore e sofferenza.
Chiedetelo a Simone Consonni che ha chiuso la propria Olimpiade con una scivolata a pochi giri dalla conclusione della madison maschile ottenendo un argento storico per il ciclismo su pista italiano.
Il 29enne di Brembate Sopra ha chiuso al secondo posto la prova in compagnia di Elia Viviani portando a tre le medaglie a cinque cerchi vinte dopo l’oro di Tokyo 2020 e il bronzo di Parigi 2024 nell’inseguimento a squadre.
Una gara particolarmente intensa, che ha visto l’Italia al comando per parecchi giri prima del sorpasso nel finale del Portogallo che ha conquistato l’oro con 55 punti contro i 47 degli azzurri e i 41 della Danimarca.
Pronti via e l’Austria è andata subito a prendersi il giro conquistando venti punti e costringendo le altre squadre a inseguire per poter giocarsi la medaglia d’oro.
L’Italia però ha gestito la situazione senza grosse difficoltà andandosi a prendere la vittoria nel terzo sprint grazie a Elia Viviani, lanciato alla perfezione da Simone Consonni.
Nemmeno un attimo di pausa complice l’attacco del Portogallo che ha provato ad andare “in caccia” non riuscendo però a prender il giro e scatenando piuttosto la lotta in gruppo che è costata cara all’Austria, doppiata dopo poco tempo.
La situazione ha rischiato di metter in difficoltà l’Italia, ma Viviani è rientrato e al sesto sprint si è imposto nuovamente aggiudicandosi i cinque punti del primo posto.
Un atteggiamento particolarmente “aggressivo” per gli azzurri che a 130 giri hanno preso in contropiede il plotone conquistando l’ottavo sprint e puntando a guadagnare il giro con un’azione particolarmente avventata.
Ciò non ha impedito a Viviani e Consonni di vincere il nono sprint e raggiungendo il gruppo più numeroso, una mossa che ha regalato 20 punti al tandem tricolore e volando al comando della classifica con 40 lunghezze.
Le energie spese si sono fatte sentire sugli azzurri che hanno dovuto fare uno sforzo supplementare per tenere la coda del plotone, tuttavia Viviani e Consonni sono riusciti a tenere duro mentre la Danimarca prendeva il giro e si metteva all’inseguimento dell’Italia.
Tirare un attimo il fiato è stato comunque utile per prendere nuovamente qualche punto con il bergamasco e rafforzando così la leadership a metà della corsa.
Una gara senza un vero padrone, con il Giappone, la Repubblica Ceca e l’Olanda che hanno guadagnato una tornata di vantaggio con l’Italia in fase di controllo, posizionata sulle ruote della Danimarca.
Proprio un’azione a cinquanta giri dalla fine portata avanti dagli scandinavi insieme alla Nuova Zelanda ha scatenato Viviani e Consonni che si sono posti subito all’inseguimento, senza lasciare spazio.
Nel caos causato dalla caduta di un membro della Gran Bretagna, gli oceanici hanno insistito insieme al Portogallo accumulando sì punti nelle volate intermedie, ma al tempo stesso non riuscendo a far veramente la differenza prima che in un cambio Consonni finisse a terra rischiando di mettere a rischio il risultato della gara.
Nonostante la scivolata, il 29enne di Brembate Sopra è prontamente ripartito soffrendo però a causa delle escoriazioni e dell’ulteriore attacco della Danimarca insieme alla Nuova Zelanda, mentre il Portogallo si prendeva il giro e balzava al comando della classifica.
Gli azzurri non hanno mai mollato andando a riprendere la testa della corsa in vista dello sprint conclusivo con Viviani che si è messo a ruota degli avversari con il veronese che è andato a prendere punti e ha conquistato così l’argento alle spalle del Portogallo.