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Fenoglio cuore rossoblu

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a cura della Redazione

Marco Fenoglio ha legato il suo nome alla storia
del Volley Bergamo. Nella stagione 2005-06, al
primo anno da primo allenatore, conquistò lo
scudetto e la Coppa Italia con la Foppapedretti,
l’anno successivo la Champions League. Tornato
sulla panchina rossoblù nell’attuale stagione, lo
abbiamo intervistato in occasione del suo 50°
compleanno (è nato il 16 marzo 1970). Un
anniversario da festeggiare in casa. E per il
futuro? “Valuteremo in da farsi, sulla base delle
norme governative e di quanto stabiliranno Fipav
e Lega. Non tocca a noi decidere se e quando
potremo riprendere ad allenarci, ci atterremo
scrupolosamente a quanto ci verrà indicato”.
Qual è la sua valutazione circa l’esperienza
stagionale sulla panchina del Volley Zanetti?
“Quando sono arrivato la squadra occupava la
dodicesima posizione e attualmente è risalita
all’ottavo posto, assolutamente consono al valore
dell’organico. E’ stato fatto un grosso passo in
avanti. Se devo fare delle critiche, sicuramente
non dovevamo subire le due sconfitte con Perugia
e Chieri. Senza questi passi falsi, ci ritroveremmo
a ridosso delle prime quattro e potremmo parlare
di un cammino in linea conmi nostri obiettivi.
Forse il difetto di questa squadra è l’essere un po’
ondivaga, perché capita di perdere con l’ultima in
classifica e vincere contro la quarta, giocando punto
a punto con una corazzata come Conegliano”.
Come valuta la qualità del volley femminile
italiano?
Conegliano fa un campionato a sé. Lo dimostra il
divario di dieci punti con la seconda e venti con la
terza, ovvero con squadre pure costruite per vincere
lo scudetto. Nel 2007, quando allenavo la
Foppapedretti, c’erano quattro o cinque squadre in
lotta per lo scudetto. Ora i valori si sono un po’
spostati. Ritengo che il volley femminile sia
diventato uno sport molto più fisico, dove i
centimetri contano, come pure la fisicità e la
velocità della palla.
Come giudica l’ambiente del Volley Bergamo, a
distanza di qualche anno dalle sue esperienze in
panchina?
Ho trovato la stessa società e le figure cardine.
Credo che il modo di lavorare, impeccabile, non sia
cambiato, semmai la differenza sta nelle
disponibilità economiche rispetto ad altri club. Dal
punto di vista del supporto da parte della città e
degli appassionati, all’inizio della stagione c’era
poco pubblico rispetto alle abitudini, poi con i buoni
risultati si è riacceso l’entusiasmo e il palazzetto è
tornato a riempirsi. E questo alle ragazze fa
piacere.

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