Eugenio Sorrentino
L’ospedale da campo degli alpini alla Fiera di
Bergamo è diventato simbolo di una sinergia non
comune, espressione di un mix di professionalità
di assoluto livello, supportato con aiuti logistici e
finanziari che ne consentiranno il funzionamento
a regime. Sono scesi in campo anche RadiciGroup
e Atalanta scendono in campo, in questo caso per
giocare il match della solidarietà.
Due realtà bergamasche hanno deciso di sostenere
l’Ospedale da campo che l’Associazione Nazionale
degli Alpini allestito negli spazi fieristici, con
l’obiettivo di rispondere all’emergenza
coronavirus. In particolare, RadiciGroup e
Atalanta hanno scelto di contribuire all’acquisto di
tutti gli impianti necessari alla somministrazione
di ossigeno ai pazienti ricoverati per Covid-19.
“Abbiamo deciso di partecipare a questo progetto –
si legge nella nota congiunta di RadiciGroup e
Atalanta – perchè espressione della laboriosità
“Made in Bergamo”. Gli Alpini sono il simbolo di
una provincia che fa del lavoro il suo valore
principale. ネ una iniziativa del territorio per il
territorio e per questo motivo vogliamo farne
orgogliosamente parte”.
E l’Atalanta, che visto otto persone legate alla
società fare i conti con quello che il presidente
Antonio Percassi ha definito “un nemico
trasparente”, si sente coinvolta in questa battaglia.
L’ospedale da campo degli alpini si è colorato di
tinte nerazzurre. “I nostri tifosi sono incredibili
soprattutto nei momenti di estrema difficoltà, c’è
un’alchimia speciale. Mi auguro che quanto
conquistato dall’Atalanta in questi anni possa
strappare un sorriso al popolo che ci segue in questi
giorni difficili”. Quasi una risposta indiretta a chi si
chiede se sia giusto riprendere a giocare, di fronte
ai tanti lutti che la pandemia provoca nel tessuto
sociale.
A giugno saranno dieci anni da quando la famiglia
Percassi è tornata a guidare l’Atalanta. Dieci anni
in crescendo, dalla promozione in Serie A ai nove
campionati consecutivi nella massima serie, dalla
Europa League all’essere tra le migliori otto
squadre della Champions. Indelebile l’immagine
della squadra che a fine partita a Valencia ha
dedicato a Bergamo e ai bergamaschi la vittoria
storica.
La ripartenza deve riguardare anche l’Atalanta.
“Noi, come popolo, siamo abituati a non mollare.
Bergamo non deve mollare” – dice Percassi. Ma ora
bisogna aiutare chi aiuta.
E giocare la partita più importante della storia.